Se ti rifiuti di fotografare una coppia gay, violi i diritti umani

Di Redazione
12 Giugno 2012
Il libero pensiero sull'omosessualità non è mai stato così a rischio: cinque casi di discriminazione al contrario.

tratto da ZENIT.org– I cristiani trovano sempre più difficoltà a praticare la loro fede nella sfera pubblica, come dimostrano una serie di casi recenti. Nel New Mexico la Corte d’Appello ha stabilito che il rifiuto, da parte di uno studio fotografico, ad immortalare una coppia dello stesso sesso, è un’infrazione dello Human Rights Acts (cfr. Albuquerque Journal, 5 giugno 2012).

Nel 2006 Vanessa Willock chiese ad Elaine Huguenin di Elane Photography se avrebbe scattato delle foto di una “same-gender ceremony”. Le fu risposto che lo studio si occupava solamente di “matrimoni tradizionali”. Lo studio ha anche perduto precedenti cause contro la Commissione dei Diritti Umani del New Mexico nel 2008, e contro il magistrato distrettuale Alan Malott nel 2009. I legali dello studio fotografico hanno argomentato che il loro rifiuto di fotografare una cerimonia nuziale di due omosessuali non era una forma di discriminazione ma era motivata dalle convinzioni morali e religiose dei titolari. Le corti, tuttavia, hanno sentenziato che, in qualità di impresa che fornisce servizi al pubblico, lo studio non può rifiutarsi di elargire i propri servizi, non solo sulla base della razza, della religione, della nazionalità o del colore della pelle, ma anche del sesso, dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere. Quello dei cristiani e delle unioni omosessuali è un argomento scottante anche in Inghilterra, dove il governo sta valutando se legalizzare o meno il matrimonio omosessuale. I cristiani si trovano in difficoltà nella difesa della loro concezione, come sottolinea la decisamente non-religiosa rivista Economist, nel suo numero a stampa del 2 giugno scorso.

Diversità
Lo scorso marzo, ha spiegato l’Economist, una lobby, la Christian Concern, ha prenotato delle stanze per la propria conferenza presso la Law Society. La loro prenotazione è stata cancellata l’11 maggio a causa della loro posizione contraria dal matrimonio tra persone dello stesso sesso. La lobby ha quindi prenotato al Queen Elizabeth Conference Center e, ancora una volta, è stata depennata poiché «l’evento configgerebbe con la nostra politica sulla diversità». Molte comunità cristiane ed ebree e quasi tutti i musulmani credono davvero che la sessualità sia lecita solo all’interno del matrimonio eterosessuale, afferma l’Economist. «La diversità riguarda anche quello?», si domanda la prestigiosa rivista.

Le scuole cattoliche gallesi hanno incontrato dei problemi, quando sono state informate che avrebbero violato la legge, invitando i loro studenti a firmare una petizione contraria alla proposta del governo di legalizzare il matrimonio omosessuale (cfr. The Telegraph, 9 maggio 2012). Leighton Andrews, ministro dell’educazione dell’Assemblea di Governo gallese, ha affermato che la chiamata ad opporsi a cambiare la legge può costituire un atto “politico” e ciò è proibito dall’Education Act del 1996. Il ministro non ha soltanto sollecitato le scuole del Galles a dare ai loro allievi una visione “equilibrata” sul tema del matrimonio omosessuale ma ha anche ordinato alle stesse scuole di informare i propri alunni di tale intervento. «La nostra posizione non cambia: si tratta di una visione religiosa e non politica», ha dichiarato al Telegraph Maeve McCormack, responsabile delle politiche per il Catholic Education Service.

Il libero pensiero sull’argomento dell’omosessualità ha subito un duro colpo anche in Inghilterra, quando Adrian Smith ha perso la sua causa d’appello contro una sentenza del 2011, a seguito della richiesta di un suo dipendente di farlo declassare per via di alcuni commenti postati sul suo profilo di Facebook. A suo tempo il ricorrente aveva espresso la propria contrarietà ai piani del governo di permettere i matrimoni omosessuali in chiesa. L’opinione, visibile soltanto agli amici di Facebook di Smith, ha spinto la Trafford Housing Trust a declassarlo dalle 35mila sterline annuali a sole 21mila sterline (cfr. The Telegraph, 24 ottobre 2011). In seguito, lo scorso 21 marzo, il Christian Institute ha riferito che il magistrato distrettuale Charles Khan, della Corte della Contea di Manchester, ha stabilito che Smith non può usare l’argomento dei diritti umani nella causa contro il suo dipendente. L’uomo ritiene di proseguire nel suo procedimento legale: la sua versione potrà essere ascoltata dalla Corte solamente nei prossimi mesi.

Camere doppie
La decisione è arrivata poco dopo un’altra causa d’appello perduta dai proprietari di un hotel della Cornovaglia che hanno cercato di rovesciare una sentenza del 2011, riguardante il loro regolamento di restrizione delle stanze doppie a coppie sposate. Peter e Hazelmary Bull hanno portato il loro caso alla Corte d’Appello, seguendo l’ordine della corte di pagare i danni ai “partner civili” Steven Preddy e Martyn Hall, ma hanno perduto la causa (cfr. Bbc, 10 febbraio 2012). In seguito, il 12 marzo, la Bbc ha riferito che la coppia avrebbe fatto ricorso alla Corte Suprema. «In un paese dove i cristiani possono essere licenziati per manifestare la loro fede, e venire diffamati dalle istituzioni dello stato, essi vivono con la paura di rappresaglie o addirittura di arresti per il semplice fatto di esprimere la loro etica sessuale», ha recentemente ammonito Lord Carey, ex arcivescovo di Canterbury. Il monito di Lord Carey è stato allegato ad un ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo riguardo a una causa che approderà in Tribunale il prossimo settembre (The Telegraph, 13 aprile 2012). L’udienza comprende vari casi, tra cui quello di un consulente di coppia licenziato per aver detto di non essere a suo agio, nel prescrivere terapie sessuali a coppie omosessuali, e un ufficiale di stato civile cristiano, che si è rifiutato di officiare cerimonie di “partnership civili”. I Tribunali britannici, ha detto Lord Carey, hanno «applicato la legge sull’eguaglianza per discriminare vistosamente i cristiani». Una situazione certamente non limitata alla Gran Bretagna e ovunque in rapida espansione.
di padre John Flynn LC [Traduzione dall’inglese a cura di Luca Marcolivio]

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    58 commenti

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    2. lu8051

      gmtubini, in effetti mi sembrava decisamente eccessivo. Non sono stato io.

      1. gmtubini

        Ah no? Ma guarda! Dalla conta dei neuroni avrei scommesso di si! Deve essere colpa un’anomalia dovuta all’indottrinamento dei misirizzi, come la smania dell’ultima parola!

    3. gmtubini

      Nuovamente la spettabile redazione potrà facilmente verificare con un banale controllo dell’indirizzo email e dell’IP, che il deficiente che si spaccia per il sottoscritto ha colpito ancora postando a mio nome “Zoccola sinistra, culo rotto e ricucito, bistecca di maiale senz’osso, osso buco, auricchio alla piastra, comunista” e altre amenità. Ancora una prova del superiore intelletto e dell’apertura mentale, nonché della non comune fantasia nell’inventare termini offensivi, benché al coglionazzo (questa ti mancava!) in questione gli ci sia voluto più di un quarto d’ora per completare la serie degli epiteti. Vero Misirizzi due la vendemmia?!

    4. lu8051

      ma si figuri se le chiedo di rinnegare le sue credenze. Mi riferivo in generale all’ulteriore apporto alla discussione “zecca sinistroide”. E anche zucca vuota.

      1. Bambù

        A dire il vero le definizioni di “misirizzi” e “zecca” le ho trovate veramente spassose!

        1. lu8051

          Ma allora è uno zuzzurellone anche lei.

          Buonasera GMTubini, si prepari: vorrei degli epiteti diversi la prossima volta (se capiterà).

          1. Gmtubini

            Zoccola sinistra, culo rotto e ricucito, bistecca di maiale senz’osso, osso buco, auricchio alla piastra, comunista! Comunista!, rosso perchè infiammato, pidocchio mussulmano, depravato, contro natura, femminella, lavativo, esodato!, PDuista, babypensionato, peccatore, antiberlusconiano invidioso del suo successo, poveraccio assentetista, e terrone!

          2. Bambù

            Casomai sarei una zuzzurellona: sa, noi cattolici abbiamo la fissa di tenerci il sesso con cui siamo venuti al mondo.
            In ogni caso io sorrido delle definizioni, non del fatto che siano state riferite a Lei. Tuttavia il Suo tono irridente e irrispettoso delle convinzioni altrui fa sì che certi epiteti (come li chiama Lei) non siano del tutto inadeguati alla Sua persona. Cordiali saluti.

            1. lu8051

              da “bambù” non avevo dedotto il sesso giusto….
              Non faccia autorionia sui cattolici.

              MI faccia però capire una cosa: io ho espresso una opinione sicuramente in dissenso con la maggior parte dei frequentatori di questo sito, e magari nel farlo mi sarà pure scappata della ironia fallace. E’ per questo che mi giudica irrispetttoso e irridente delle altrui convinzioni ?
              Non vorrei ripartire da capo, ma io non ho negato il diritto del fotografo di rifiutarsi di fare il servizio.

              Dopodichè, qualcuno ha cominciato ad usare dei “nomignoli” (o come li vogliamo chiamare) che era ben difficle consideralri “sana ironia”. A questi ho risposto, e se le mie risposte non vi sono piaciute non so che farci. Si rilegga i post di GMTubini, e mi dica se lui è stato rispettoso.

              E’ legittimo esprimere su questo sito opinioni in dissenso, senza sentirsi dare della “zucca vuota” o di esser “a libro paga di qualcuno” ? O sono ammessi solo post che seguano la linea redazionale ?

              Cordiali Saluti.

    5. Bambù

      Caro gmtubini,
      la serietà di una discussione, a mio parere, esigerebbe un maggior rispetto dell’opinione altrui, tuttavia non è facile darLe torto su molti punti. Alle Sue osservazioni aggiungerei che l’atteggiamento da vittime sacrificali, paradossalmente accompagnato da frasi allusive e canzonatorie dirette all’avversario, mi ricorda tanto la tattica dei Radicali. Cordiali saluti.

      1. sergio casesi

        Scusate… scrivo la mia opinione e vengo deriso e insultato, mi si dice che sono in mala fede e lo faccio per un secondo fine… tutto e di più.. ma se poi mi difendo ecco che non devo farlo per motivi sempre diversi e non comprensibili… forse potete dire con chiarezza che volete cantarvela e suonarvela fra voi, così nessuno con idee differenti vi rovinerà la canzone.. Ma secondo me ci perdete… Anche Gesù incontro il demonio nel deserto, ed io sono molto, ma molto meno cattivo…
        GMtubini, davvero, è di cattivo gusto… saluti

        1. Bambù

          Scusi se intervengo, ma se è vero che sarebbe auspicabile un maggior rispetto reciproco, è altrettanto vero che Lei ha avuto ampie possibilità di esprimere compiutamente la Sua opinione. Per esperienza personale, invece, io non posso proprio dire lo stesso: i miei commenti “controcorrente” sui forum dei cosiddetti “progressisti”, sono sempre stati sistematicamente censurati!

          1. sergio casesi

            bambù, si certo, non confondo tempi.it con chi offende e prende in giro. Sono dìaccordo lu8051, sarebbe interessante una vera discussione, profonda e rispettosa. per le censure.. mi dispiace, è sbagliato, speriamo si cambi prima o poi!

      2. lu8051

        Io l’affronterei anche una discussione seria con un interlocutore (non avversario) serio.
        Ma con uno che tira fuori il “Misirizzi”, la “zecca”, “la ricompensa del padrone”, dai come si fa ad essere seri ? Come classifica queste frasi ?

        1. gmtubini

          Glossarietto ad uso dei finti sprovveduti internauti: “misirizzi”:si veda il mio post delle 08:44; “zecca”: attivista genericamente sinistroide di scarso peso intellettuale che ha l’abitudine di inserire le proprie pinzillacchere ideologiche nelle discussioni “nemiche” con l’intento di ridicolizzare e spernacchiare le opinioni difformi da quelle inoculate nella sua zucca vuota; di questa speciale categoria fanno parte, ad esempio, i “Democratici Comunicatori della Rete – età compresa fra i 16 e i 70 anni, dotati di computer e connessione ad Internet, buona conoscenza della rete, dei blog e dei social network, disponibili a frequentare un corso di indottrinamento presso la Federazione di Roma, da impiegare nella diffusione delle notizie relative al PD e nel contrasto della disinformazione propalata sulla Rete.” (il virgolettato è tratto dalla pagina di FB della federazione romana dei democratici); “la ricompensa del padrone” è l’inferno dal quale nessuno vi salverà se continuate a scendere per codesta china. Saluti.

          1. lu8051

            Signor Bambù che dice, mi sembra che si sia andati veramente avanti sulla strada del dialogo e del rispetto ? abbiamo aggiunto l’inferno.

            1. Bambù

              Egregio signor Lu8051, se crede che io neghi per Lei la triste realtà dell’inferno… sta fresco!

          2. Lolly lolly

            gm tubini, per lei un biglietto sola andata per la risiera di s. sabba.

    6. Bambù

      Egr. sig. Lu8051,
      mi dispiace dover farLe presente che quello a non capire è Lei.
      In un paese che si vanta di essere civile nessuno può essere obbligato per nessun motivo a compiere atti contrari alla propria morale.
      Per usare l’esempio portato da gmtubini, il macellaio islamico non può rifiutarsi di servire un cristiano, ma in alcun modo può essere obbligato a lavorare e fornire prodotti che gli sono proibiti dalla sua religione.

      1. lu8051

        e dai. Ho detto forse che il fotografo non poteva rifiutarsi ?

        io ho fatto un parallelo tra il rifiuto del fotografo e il rifiuto delle stanze alla Christian Concern. Se applichiamo lo stesso ragionamento, anche questo rifiuto è perfettamente ammissibile “poiché «l’evento configgerebbe con la nostra politica sulla diversità»”.

        Cosa mi è stato risposto ? è stato fatto un paragone con l’aborto, l’obiezione di coscienza, l’omissione di soccorso, il servizio fotografico pornografico, il macellaio islamico, ecc. ecc. ecc.
        Che c’entra tutto questo ?

        Ritenete che il fotografo avesse diritto di rifiutare il servizio ? va bene, allora con lo stesso ragionamento non si può parlare di discriminazione verso i cattolici nell’altro caso.

        1. Devi essere preciso e chiaro: quali discriminazioni verso i cattolici sottointendi?
          A me non risulta che un gay sia stato licenziato perché porta la t-shirt fucsia. Altresì mi risulta che un cattolico venga licenziato perché porta una catenina con la croce.
          Entrambi non fanno propaganda o proselitismo.
          Ora trova le 7 differenze.
          E dai…

        2. gmtubini

          Insomma, caro Misirizzi due, tu sei lesto all’indignazione ma lento di comprendonio! Ti ripeto: non è bello che un macellaio islamico (che gestisce un pubblico esercizio) si rifiuti di vendere i propri prodotti a un ebreo (leggasi: un albergatore non può rifiutarsi di affittare una stanza a un cristiano), ma ha il sacrosanto diritto di rifiutarsi di affettare un culatello (leggasi: un cineoperatore ha il diritto di rifiutarsi di riprendere scene pornografiche o matrimoni omosessuali o partite di calcio scapoli-ammogliati o cerimonie della prima comunione). Non comprendere la differenza tra le due fattispecie è semplicemente capzioso (ma la capziosità è il minimo che ci si possa attendere da un Misirizzi)!

          1. lu8051

            Uomovivo e GMTubini (lesto ad affibbiare nomignoli, in altra situazione forse mi offenderei, ma venendo da lei non mi pare il caso)

            Capisco che avete risposto a tarda ora. Proviamo un momento a restare sul tema:
            – il fotografo rifuta il servizio fotografico perchè contrario alla propria morale
            – all’associazione cristiana è stata rifiutata la stanza perchè, cito dall’articolol, “l’evento configgerebbe con la nostra politica sulla diversità”. Quindi non perchè cristiani, ma perchè si voleva tenere una conferenza in contrasto con la morale dell’albergatore.

            Dunque nessuna differenza.

            Uomovivo, L’articolo parla del caso della conferenza sotto il titolo “Discriminazione” . io snon chiaro e preciso.

            1. gmtubini

              Il “Misirizzi” è un tipo di balocco che si rialza in piedi per via d’un contrappeso: in senso lato designa anche colui che si erge e si impettisce in seguito alla propria suscettibilità. Si tende ad applicare la suddetta definizione alle “zecche” che, puntando il ditino con l’animo colmo di sacrosanta indignazione, intervengono solo nelle discussioni che toccano specifici argomenti, con l’evidente scopo di proclamare, con tono perentorio o vittimistico a seconda dei casi, l’ideologia a cui sono adepti, lasciando nei loro interlocutori la fondata sensazione di avere a che fare con gente a libro paga di qualcuno. Per il resto, capisco che hai postato al mattino presto, ma sarebbe tanto bello che tu ci spiegassi come si può discriminare qualcuno in nome di una politica sulla diversità.

            2. sergio casesi

              Signor Tisirizzava, basta con questo modo di trattare chi la pensa diversamente, siamo qui perchè amiamo il confronto, non per odio o per convincerla. Chi ha idee diverse da noi serve prima di tutto a noi. Io ho bisogno di lei e lei di me, allora troveremo soluzioni condivise. Vuole che i “froci” non vadano in albergo? Vuole prendere in giro chi la pensa diversamente ma parla seriamente? Vuole ancora dire che non capiamo etc etc.. va bene, ma è lei a perderci, solo lei. Gli argomenti postati sono ottimi, se vuole continuare a offendere o far finta di non capire è certo libero di farlo, ma perchè?? Lei ha un’idea, io e altri un’altra. Che male c’è? Come per la questione dell’articolo di partenza, se a discriminare siete voi è un fatto di coscienza, se sono altri è intollerabile.. Questo cieco modo di vedere, illogico e ideologico, fa si che se in Nigeria muoiono dei cristiani è uno scandalo, in medio oriente mussulmani è la guerra. Se la magistratura mette in galera Penati fa il suo lavoro, se Berlusconi è deviata politicamente, e via così.. ma non crede che questo modo di voler a tutti i costi ragionare ci fa sprofondare moralmente, civilmente e politicamente? Saluti

            3. gmtubini

              Povero signor Misirizzi uno! Tu dovresti saper che, io, come aspirante cristiano, ho il pieno rispetto di te come persona. Sappi anche, però, che come tale considero deleterie e malefiche le idee che tu e le altre volenterose “sentinelle” del politicamente corretto venite qui a rivogarci, offendendo noi in quanto credenti e, soprattutto, la fede cristiana, la quale, per inciso, non ci consente in alcun modo di perseguire alcun compromesso col male, compreso quello chiaramente insito nelle vostre ideologie perverse. Sono stato chiaro?! P.S.: come ho spiegato innanzi, nel termine “misirizzi” io non avevo posto alcun riferimento di carattere sessuale, ma il fatto che tu ce lo abbia trovato subito, mi dà una limpida indicazione su chi sia effettivamente il tuo padrone!

            4. lu8051

              GMTubini, infatti non c’è stata discriminazione: l’evento richiesto evidentemente aveva un’indirizzo che contrastava con la morale, le idee e le politiche di questo albergatore che non si è sentito di ospitare questo evento, e quindi di accomunare il proprio nome a questa iniziativa.

              Per il resto mi ritengo libero di commentare ed eventualmente “indignarmi” sugli argomenti a mia libera discrezione. Casualmente, fra tutti gli argomenti di questa testata, commento su questo (che peraltro è uno dei temi più frequentemente affrontati: ieri ben 3 articoli). Lei questo lo definisce proclamare l’ideologia a cui sono adepto ? E’ sua la scelta delle parole, ma lei fa altrettanto quando proclama l’ideologia a cui lei è adepto (che suppongo essere quella cattolica, ma è una mia assunzione visto che non so nulla di lei).
              Le lascio le sue sensazioni sul fatto che io sia a libro paga di qualcuno, è evidente che lei non crederebbe a qualunque cosa io dicessi. Il fatto che lei dica che sono fondate è un evidente espressione della sua ideologia.

              Non siamo d’accordo certo, ma questo è da mettere in conto in ogni discussione, altrimenti che discussione sarebbe ?

              noto peraltro che ha aggiunto anche “zecca” al succitato nomignolo. Come le ho già detto, non mi ritengo offeso.

            5. gmtubini

              Tu sei libero di “misirizzarti” quanto ti aggrada, ma io sono altrettanto libero di considerarti una “zecca” e per giunta a libro paga!

            6. sergio casesi

              Ma a libro paga di chi??? Ma davvero siete talmente schiavi che credete che il mondo sia fatto da schiavi? C’è gente libera sa?? Ma a libro paga di chi? Ma per favore.. vede, se io le dico come la penso non solo lo faccio a titolo personale ma non lo offendo, anzi è un modo di rispettarla, ma lei,e altri, vi indispettite se qualcuno pone questioni diverse dalle vostre.. … venire qui.. si, qui, la democrazia è questa, il sito è libero sa? Saluto…

            7. lu8051

              Credo fosse rivolta a me Sergio. Ma lo lasci dire, così magari si sfoga un po’. Pare ne abbia bisogno.

            8. lu8051

              Povero signor GMTubini, un po’ mi fa tenerezza. Stia sereno su, che agitarsi fa male alla salute.

            9. gmtubini

              A dire il vero era rivolta a tutti e due, cari Misirizzi delle mie ghette. Tra l’altro, non mi pare d’aver scritto che la paga che vi spetta per le vostre scarse prestazioni sia di natura strettamente pecuniaria, (in tal caso caso non sarebbe neppure misurata in “euro”, ma in “denari”!), ma che, invero, non è difficile capire che per voi sia già pronta una bella ricompensa da parte del vostro padrone. Inoltre, cari Misirizzi uno e due, non vi pare che sia un tantino ridicolo cianciare di “libertà” ove, pur facendo riferimento a idee opposte alle vostre, si offre pressoché incondizionata ospitalità alle vostre esternazioni? Suvvia cari, invece di strologare sulla la mia supposta agitazione e sul mio supposto bisogno di sfogarmi, perché non indossate il vostro bel costumino e ve ne andate al mare a mettere in mostra la mercanzia?

            10. lu8051

              Sta peggiorando, e non ho capito se sta provando un altra strategia per offendere, comunque senza successo.

              Grazie

    7. sergio casesi

      Discriminare per l’orientamento sessuale è esecrabile ed un comportamento da condannare. Se è un fatto religioso, come dice l’articolo, e non politico, perchè i cristiani vogliono imporre con leggi, tribunali e petizioni a tutti il loro comportamento? Importante è che lo stato garantisca l’opportunità ai cristiani di sposarsi, perchè andare a sindacare nelle unioni altrui? Nel cuore altrui? Forse il solito pregiudizio.. la malattia.. Beh.. Gli omosessuali NON SONO MALATI, sono differenti. Tutto qui. E hanno il diritto di scegliersi il tipo di unione che più gli sta bene, proprio come tutti gli altri.

      1. lu8051

        Se era lecito per il fotografo rifiutarsi di fare le fotografie, era altrettanto lecito rifiutare le prenotazioni alla Christian Concern.

        1. gmtubini

          E no! Da una parte si tratta del rifiuto di fornire una determinata prestazione per motivi etici, dall’altra si pone in atto una discriminazione di persone per la loro religione. Faccio un esempio: un’ostetrica ha diritto di rifiutarsi di praticare un aborto, ma non ha diritto (ad esempio) di rifiutarsi di assistere una partoriente perché ebrea.

          1. sergio casesi

            Non è così. Una questione di diritto è una questione di diritto, c’è poco da fare, e scambiare religione per comportamento etico a seconda delle convenienze ideologiche è una sciocchezza. Tutti i cittadini hanno gli stessi diritti e non possono avere, o subire, trattamenti diversi per religione come per differenza sessuale, tendenze, idee politiche o altro. Così che se io rifiutassi di dare in affito uno stabile per un motivo squisitamente religioso, o politico, o sessuale o ideologico farei un torto alla persona o alla comunità che il servizio desidera. Per quanto riguarda l’obbiezione di coscienza, certo che in certi ambienti è necessaria l’obiezione per tutelare i diritti di chi compie un certo lavoro, ma è specifica di alcune aree come la sanità e non può essere una cosa generale nemmeno in quella, io non posso per obbiezione di coscienza non prestare un servizio, ancor più se opero per lo stato o se compio un servizio pubblico. Io non posso non curare un ferito da una bomba perchè è il Kamikaze, nè posso scegliere da poliziotto di difendere uno stupratore da un linciaggio. Il problema è che si vuol far intendere che quelli citati non siano diritti. Che una coppia omo non abbia gli stessi diritti, in nessun caso. Così che le varie teorie a supporto sono sempre esempi mancanti. Se una coppia omo è costituita da persone c’è poco da fare, hanno gli stessi diritti, ed è ora che questi vengano rispettati da tutti.Chi la pensa diversamente faccia in modo nella propria vita privata di non comportarsi come crede sbagliato, ma non può sottomettere nessuno al suo giudizio.

            1. sergio casesi

              sorry
              obiezione,
              da poliziotto di non difendere..

          2. lu8051

            GMtubini, non si arrampichi sugli specchi e non faccia paragoni fuori luogo. L’oggetto delcontendere era lo stesso.

            Poi se lei vuole aver ragione solo perchè i cattolici hanno sempre ragione è un altro discorso.

            1. gmtubini

              Cari Misirizzi uno e due, oggi vi scopro esperti di diritto, ieri di psicanalisi e domani? Supponiamo che a un fotografo venga richiesto di fare un legalissimo servizio pornografico, secondo voi egli ha o non ha il diritto di rifiutarsi? Il matrimonio omosessuale per un cristiano è un “abominio” (arricciare il nasino please!) ed è incivile costringerlo a prendervi parte (anche solo come operatore fotografico) né più e ne meno come è incivile costringere un musulmano a lavorare o (peggio) mangiare il culatello. Codesto che voi propugnate non è il multiculturalismo fondato sulla diversità e sulla tolleranza tanto sbandierato a destra e a manca, ma un totalitarismo basato sul pensiero unico. Buonanotte.

            2. Gmtubini

              Mi piace offendere, sono degno di Beppe Grillo, cosa ci posso fare?

            3. gmtubini

              Come la spettabile redazione potrà facilmente verificare con un banale controllo dell’indirizzo email e dell’IP, il “signore” (si fa per dire) che qui sopra ha postato “Mi piace offendere, sono degno di Beppe Grillo, cosa ci posso fare?” non è il sottoscritto. Tanto per far capire con che razza di gentaglia ci si trova ad aver a che fare. Saluti a tutti (idiota di cui sopra compreso).

            4. lu8051

              ehi GMTubini, anche tu sei un superesperto mica male.

              Per il paragone con l’ostetrica:
              – se un operatore commerciale rifiuta di accettare un lavoro sulla base delle proprie convinzioni personali, non è obiezione di coscienza
              – se un operatore commmerciale rifiuta di concedere uno spazio sulla base delle proprie convinzioni personali, non è omissione di soccorso.
              cerchiamo di evitare i catastrofismi con paragoni che no c’entrano nulla.

              o la libertà di scelta c’è per entrambi, o per nessuno dei due.

              Se per te questo è “totalitarismo basato sul pensiero unico”…

            5. gmtubini

              Ma certo egregio signor Misirizzi due, dato che il matrimonio (per voi) non è un sacramento, ma un gaio party, ne discende che parteciparvi è la stessa cosa che andare ad un Happy Hour e sollevare questioni di coscienza è fuori luogo. Inoltre è giusto imporre ad un fotografo di riprendere quello che non vuol riprendere, come è giusto imporre a un attore di interpretare quello che non vuol interpretare o a un pittore di dipingere quello che non vuol dipingere (magari un bel ritratto del Duce): in effetti tutte le prestazioni professionali sono solo “merce” e guai a chi questo lo chiama totalitarismo! D’ora in avanti quando passa il Gay Pride (al passo dell’oca) tutti per strada in perizoma, e manganellate a chi non applaudisce!

            6. lu8051

              va bè non vuol capire, continua a parlare d’altro.

            7. Susy Genzi

              Gmtubini, calmati.

    8. Anna Schimisi

      Fammi capire: metto sù una MIA attività professionale e NON SONO LIBERO di dire NO ad un ingaggio? Ci rimetto sui guadagni, ma saranno fatti MIEI?!?!? AH… bene, bene…

      1. sergio casesi

        Anna, scusi, ma se io ho un bar e odio… i neri, o i paralitici, o quelli alti, posso non servire loro da bere?

        1. gmtubini

          E bravo il caro signor Misirizzi: allora perché non vai in una macelleria islamica ad esigere due etti di culatello?

        2. Su Connottu

          Non paragonerei un bar a uno studio fotografico, che non hanno nulla in comune a parte la titolarità di una partita iva.
          Senza contare il fatto che la fotografia rientra a pieno titolo tra le espressioni artistiche per cui la piena libertà di espressione dovrebbe avere un qualche significato.
          E senza contare il fatto che esistono vari generi fotografici, in cui la creatività e l’esperienza professionale possono concentrarsi per raggiungere risultati di eccellenza. Vorrei quindi capire come un fotografo di architettura debba sentirsi costretto a fare un servizio per una mostra canina per non sentirsi tacciato di crudeltà verso gli animali.
          E’ anche vero che tante volte lo stato ha costretto pittori, scrittori, e poi fotografi e registi, a uniformarsi all’ideologia del regime dominante, sottoponendo eventualmente a sanzione, o esilio, chi rifiutava di “normalizzarsi”.

          1. sergio casesi

            Il problema è solo uno, lo studio può rifiutarsi di fare qualsiasi ingaggio, ma non per motivi discriminatori.
            La macelleria islamica non ha carne di maiale, per nessuno. Questa osservazione non c’entra nulla…

            1. gmtubini

              Dunque vediamo, secondo te, caro Misirizzi, una macelleria islamica, in quanto tale, ha tutti i diritti di non vendere due etti di culatello, ma uno studio fotografico cristiano, in quanto tale, deve essere obbligato a vendere servizi ai matrimoni gay… Sei proprio sicuro che le due faccende siano così diverse? Mi sa tanto che tu sia un tantino in malafede, caro Misirizzi!

            2. Su Connottu

              Scusi, ma il termine “motivi discriminatori” buttato così non vuol dire granchè.
              Discriminare vuol dire scegliere, e ogni scelta implica una selezione, una preferenza.
              Nella fattispecie il fotografo, che non è lo stato, esercita la propria autonomia espressiva scegliendo di fotografare coppie eterosessuali. Non può farlo?
              Ci sono dietro anche motivazioni etiche o religiose? Niente di più affine al proprio personale ideale di espressione estetica. Perchè dovrebbe rinunciarvi?
              Se Michelangelo avesse dipinto la Cappella Sistina nel New Mexico, sarebbe stato indubbiamente condannato per discriminazione religiosa.
              La macelleria islamica, se si trovasse nel New Mexico, sarebbe costretta a vendere anche carne di maiale, pena la revoca della licenza….

            3. sergio casesi

              Salve Connottu, volevo dire che, secondo me, il proprietario di una azienda può benissimo scegliersi i clienti, ma non può farlo secondo una logica discriminatoria. La macelleria che non vende carne di maiale non la può vendere a nessuno. C’è poco da fare. Non è una questione di diritti di chi compra carne, ma di chi la vende. Il diritto di ogni cittadino è di essere trattato ovunque allo stesso modo. Se un albergatore si rifiuta di dare una matrimoniale a due uomini discrimina quella coppia, se si rifiuta di non dare la camera a neri, o mussulmani o altro discrimina per altri motivi. La religione non può implicare la negazione dei diritti di chi è di altra idea, i vari gay dell’articolo avevano diritto ad una camera come ad un servizio. Bisogna chiedersi come mai si è arrivati in tribunale.. forse le due parti volevano farne un gesto politico.. secondo me la religione è un fatto privato, e non deve entrare in politica. Questo. Per finire con in New Mexico, sono d’accordo anche io.. vorrei che fosse così anche qui, e che ovunque nei super ci fossero prodotti Kasher e macellati per gli islamici. Vederemo.. Sta di fatto che non si può discriminare nessuno.

            4. gmtubini

              Caro Misirizzi, tu avresti ragione da vendere se lo studio fotografico in questione avesse rifiutato di realizzare una fototessera a un cliente a motivo delle sue tendenze sessuali. In realtà qui si è davanti al rifiuto di fornire a chicchessia uno specifico tipo di prestazione (un servizio fotografico per un particolare tipo di cerimonia) per motivi di obiezione di coscienza, il che è esattamente la stessa cosa del rifiuto di un macellaio islamico di lavorare e vendere il culatello.

            5. Sono d’accordo con Gmtubini.
              Mi accipiglierei non poco se un fotografo rifiutasse di effettuare una fototessera in servigio ad un omosessuale.
              Non sicuro se il signor Sergio Casesi si accipiglierebbe allo stesso modo, se lo stesso fotografo obiettasse di effettuare un servizio pornografico, benché nei limiti della legalità.

      2. Remo

        Poteva sì rifiutarsi, ma non accampando una scusa di natura discriminatoria: ci sono tantissimi imprenditori che non assumono persone di colore solo per il colore della loro pelle, ma semplicemente dicono che sono al completo o chi hanni già in atto delle trattarive, semplicemente non dicono “noi qui di negri non li prendiamo a lavorare”

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