Contenuto riservato agli abbonati
Che si vada a votare non è una tragedia, suvvia. Mancava qualche mese al termine della legislatura, di mezzo c’era l’estate, i partiti ribollivano da tempo. Che finisse così era preventivabile, ed infatti il nostro amico Lodovico Festa l’aveva già scritto in un libro (Draghi o il caos), mettendo assieme i pezzi e tirando le conclusioni di un ragionamento piano e lineare, perché è vero che la politica non è scienza esatta, ma ha pur sempre le sue regole e le sue liturgie.
Piuttosto: dopo una legislatura con governi scombiccherati gialloverdi, giallorossi, di unità nazionale al seguito del migliore dei migliori, vi pare che l’anomalia sia andare a votare con qualche settimana d’anticipo? Suvvia, non raccontiamoci frottole. Non c’è scritto in Costituzione che si possa andare alle urne solo quando è matematicamente certo che vinca la sinistra.
A proposito di sinistra: è già partita la cagnara sulla pericolosa destra fascista, xenofoba, illiberale, antiamericana (detto da gente ch...
Contenuto a pagamento
Per continuare a leggere accedi o abbonati
Abbonamento full
€60 / anno
oppure
Abbonamento digitale
€40 / anno