
Se gli ebrei mangiano i bambini
Quando è troppo, è troppo. Gli eccessi di antisemitismo sui media arabi hanno recentemente raggiunto vertici tali da provocare un intervento degli Stati Uniti in forma para-ufficiale. Un editoriale della “Voce dell’America”, la radio che per conto della Cia diffonde il punto di vista di Washington in tutto il mondo, ha invitato il 19 marzo scorso i paesi arabi a «fermare giornali, radio e stazioni televisive… che incitano all’odio e alla violenza contro gli ebrei». La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’apparizione il 10 marzo scorso sul quotidiano governativo saudita Al-Riyadh di un articolo che accusa i rabbini di usare sangue umano di non ebrei per confezionare i dolci che vengono consumati durante la festa di Purim. Umayma Ahmad, l’editorialista autore del pezzo, scrive che «Lo spargimento di sangue da parte degli ebrei per preparare pasticcini per le loro feste è un fatto storicamente e legalmente accertato in tutti i tempi. Esso è stato uno dei motivi principali della persecuzione e dell’esilio che gli ebrei hanno subìto in vari momenti in Europa e in Asia… Per la festa di Purim la vittima deve essere un adolescente maturo, ovviamente non ebreo, cioè un cristiano o un musulmano… Invece per il sacrificio di Pasqua, argomento che tratterò in futuro, deve essere usato sangue di bambini sotto i 10 anni». Secondo l’autore il sangue viene ottenuto rinchiudendo la vittima dentro ad un barile provvisto di lame acuminate: «Così la vittima soffre un tormento indicibile, che procura grande delizia ai vampiri ebrei, che scrutano ogni dettaglio dell’azione sanguinaria con un piacere e un gusto che sono difficili da comprendere». L’intervento in questione rappresenta soltanto il vertice grottesco di un crescendo diffamatorio particolarmente rilevabile in Arabia Saudita ed Egitto. In un talk show trasmesso dalla nota tivù Al-Jazira il 22 gennaio scorso Abdallah Bin Matruk Al-Haddal, dirigente del ministero degli Affari islamici saudita, ha definito gli ebrei «fratelli delle scimmie e dei maiali» e li ha accusati degli attentati dell’11 settembre negli Usa. «Credo si sia trattato di un complotto. Quel che sta succedendo è la continuazione di un’antica aggressione. è la continuazione dell’inganno ebraico e della malvagità ebraico-sionista che ha infiltrato gli Usa». Al-Haddal definisce gli ebrei «il popolo più spregevole sulla faccia della terra» e «i vermi del mondo intero».
Il cavaliere senza cavallo
Nel frattempo in Egitto e in altri paesi arabi è stato trasmesso lo sceneggiato televisivo in 30 puntate “Cavaliere senza cavallo”, prodotto dalla Art (Radio televisione araba) e interpretato dal noto attore egiziano Muhammad Subhi, che ha fra i suoi temi centrali i cosiddetti Protocolli dei savi di Sion. Intervistato dal settimanale Roz Al-Yussuf Subhi ha dichiarato: «Come ha scritto il politologo Al-‘Aqqad, per analizzare se i Protocolli dei savi di Sion sono un’invenzione, come affermano gli ebrei, tutto quel che dobbiamo fare è verificare l’attuazione dei 24 protocolli». Subhi avrebbe così verificato l’attuazione di 19 dei 24 protocolli: «Nello sceneggiato rivelo tutti i protocolli che hanno trovato attuazione fino ad oggi». Un’altra contraffazione che va per la maggiore in Egitto è un falso di origine nazista circa una dichiarazione antisemita di Beniamino Franklin alla convenzione costituzionale di Filadelfia. Recentemente esso è apparso sul settimanale governativo Akher Sa’a. «Se non escludiamo gli ebrei nel giro di 200 anni i nostri figli lavoreranno nei campi per nutrirli mentre essi siederanno oziosi nelle case fregandosi le mani».
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