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Scusate compagni, dobbiamo dircelo: il paese è pronto per il presidenzialismo

Di Fabio Cavallari
10 Maggio 2023
Ebbene sì, la destra può ridurre la distanza tra la Costituzione formale e quella materiale, già prevalente per la stragrande maggioranza dei cittadini. Come dimostra l’uso abituale della parola “premier”
Giorgia Meloni
Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni durante un comizio elettorale ad Ancona, 8 maggio 2023 (foto Ansa)

Chi è nato attorno agli anni Settanta e aveva più o meno una ventina d’anni quando cadde il Muro di Berlino, si può rendere conto, al netto delle proprie miserie o gioie personali, di aver vissuto un’epoca storica. Ebbene, da quel 9 novembre 1989 ad oggi è cambiato il mondo. Distratti abbiamo attraversato “Mani pulite”, la fine della Prima Repubblica, la globalizzazione, la scomparsa della sinistra storica, il giustizialismo, le nuove Brigate rosse, guerre vicine e lontane e poi i girotondi, il terrorismo islamico, un papa filosofo che ragionava su fede e ragione, la Seconda Repubblica, ascesa e discesa personale di gruppi dirigenti, il populismo al potere e ora, per la prima volta dalla nascita della Costituzione, gli eredi del Movimento sociale italiano al governo con un consenso straordinario.
Aveva torto Francis Fukuyama, la storia non è finita. Non è finita nel 1994 quando la discesa in campo di Silvio Berlusconi ha cambiato il segno non solo della politica, ma anche del...

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