Scuola, in Sicilia esplode il nodo “concorsone”

Di Chiara Rizzo
22 Agosto 2013
Solo un vincitore su 4 avrà una cattedra: altri 293 posti circa riservati invece ai precari delle graduatorie ad esaurimento.

Una beffa, ecco come deve apparire in queste ore la situazione reale delle cattedre disponibili alle 1194 persone che in Sicilia hanno vinto il “concorsone”. Hanno superato varie e prove e una dura selezione (sono stati 45.773 i partecipanti), ma adesso a queste migliaia di insegnanti non resta che un pugno di mosche in mano. Tre su quattro di loro non avrà la tanto ambita cattedra che spetterebbe per altro giustamente, dato che solo 272 sono i posti effettivamente disponibili per loro nell’isola. Lo hanno denunciato i sindacati Flc-Cgil e Usb scuola Sicilia, confermando quanto preannunciato a tempi.it anche Fabrizio Foschi, presidente dell’associazione Diesse, che a luglio aveva ammonito: «Circa mille persone in tutt’Italia rimarranno senza cattedra pur avendo vinto il concorso».

«IL FUTURO DEI VINCITORI? UN BUCO NERO». La situazione, come aveva confermato lo stesso Foschi, appare più grave nel meridione e in Sicilia in particolare. Malgrado l’annuncio di 11.268 nuovi docenti fatto dal ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza, le buone intenzioni devono scontrarsi con una realtà molto dura. Anzitutto la “doppia corsia”, ovvero il sistema che prevede l’assegnazione del 50 per cento delle cattedre ai vincitori del concorsone e l’altro 50 agli insegnanti precari iscritti alle graduatorie provinciali ad esaurimento. Adesso per l’isola è prevista l’immissione in ruolo di 587 insegnanti (63 alle scuole di infanzia, 31 alle primarie, 216 alle medie e 196 alle superiori, oltre a 78 docenti di sostegno nei vari ordini e gradi e 3 docenti per i convitti ed educandati).
Il problema permane anche per il futuro dei vincitori del concorsone: «Meno di uno su quattro sarà assunto quest’anno – fa sapere il segretario regionale Flc-Cgil Giusto Scozzaro – e sugli altri si apre un buco nero, perché ufficialmente la graduatoria ha durata biennale, ma è impensabile che si arrivi ad assumere tutti gli aventi diritto». Scozzaro si scaglia contro l’ex ministro dell’Istruzione Francesco Profumo che aveva voluto il concorso, spiegando che si è rivelato «un bluff, propagandato come uno storico momento di rinnovamento generazionale della scuola, dove sarebbero dovuti entrare massicciamente insegnanti giovani e motivati. Ha avuto invece l’effetto di creare false aspettative e di alimentare il business della preparazione agli esami, il tutto sulla pelle dei precari».

«CATINO INFERNALE». Il sindacato Usb scuola Sicilia parla anche rispetto ai precari, «un contingente di immissioni in ruolo che risulta irrisorio e che trasforma le graduatorie ad esaurimento in un catino infernale in cui il precariato invecchia e perisce». Marcello Pacificio, presidente dell’Associazione professionale sindacale Anief, ha annunciato proprio ieri in relazione ai dati della Sicilia «Vorrà dire che anche il superamento di questa situazione kafkiana, di un Paese che bandiesce un concorso pubblico lasciando i vincitori per strada, passerà per la decisione della Corte di giustizia europea, sollecitata di recente dalla Corte Costituzionale, che dovrà decidere sulla compatibilità delle deroghe adottate in Italia con la direttiva comunitaria sulle assunzioni del personale precario».

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1 commento

  1. blues188

    Eh, ne abbiamo proprio bisogno di assumere altri insegnanti. Con tutto il benessere che sprizziamo dai pori, a noi del Nord che ce ne frega di assumere altri siciliani? Forza, che entrino!! Tre mesi di vacanza gratis ogni anno!!

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