
Scola contro simil-matrimonio e stepchild adoption: «Family Day positivo»

Intervistato dal sito della Diocesi, il cardinale arcivescovi di Milano Angelo Scola ha parlato del ddl Cirinnà sulle unioni civili, richiamandosi innanzitutto a quanto già affermato dal presidente della Cei Angelo Bagnasco, e poi, più precisamente, della manifestazione organizzata per il 30 gennaio a Roma.
DATO DI FATTO POSITIVO. «Viviamo in una società plurale – ha spiegato il cardinale –, in cui si esprimono mondovisioni molto diverse tra di loro, spesso in contrasto. In una simile società è doveroso che ogni soggetto proponga a tutti gli altri qual è secondo lui l’ideale della società, in particolare a proposito di cosa è famiglia. Scandalizzarsi perché cittadini manifestano è profondamente sbagliato. Certo, occorre poi distinguere qual è la responsabilità dell’episcopato rispetto a quella dei fedeli laici, ma di fronte alla manifestazione in programma sabato ci troviamo davanti ad un dato di fatto positivo. Sono certo che dal raduno al Circo Massimo usciranno ragioni adeguate e l’apertura al confronto. Nella nostra società plurale occorre narrarsi e lasciarsi narrare».
DUE RISCHI. Dopo essersi detto d’accordo sulla possibilità di garantire certi diritti alla singola persona, l’arcivescovo ha parlato di due punti «che devono essere evitati»: «Costruire un impianto di legge che ricalchi l’istituto familiare e ammettere la stepchild adoption, via per giungere massicciamente all’adozione – attraverso la pratica dell’utero in affitto – dei figli per le coppie omosessuali. Corriamo due rischi, il dissolvimento della società e al tempo stesso di mettere al mondo figli orfani di genitori viventi. Il legislatore deve tenere conto di questi dati».
Foto Ansa
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5 commenti
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Sono contraria al DDL Cirinna
Brava, non sei l’unica; siamo un tot.
Avete ragione… Mi fa pena che i vescovi italiani non hanno il coraggio di mettere la faccia contro un disegno di legge lesivo nei confronti di Dio e il suo progetto al riguardo della famiglia. Secondo me ai vescovi manca spesso la fede e il coraggio di dire: “sì, sì, no, no!” Meno male che ci sono i cattolici laici che difendono la famiglia e … padre Livio di Radio Maria. L’unica voce chiara e schietta!
Sì alla famiglia naturale , no hai matrimoni gay e
all’ adozione dei bambini alle coppie dello stesso sesso. I bambini hanno bisogno di vivere all’interno di una famiglia composta da un un padre e una madre. Quanto detto è solo puro egoismo voler a tutti i costi adottare un bambino all’interno di una coppia dello stesso sesso….Tutto questo è andare contro natura.
“Corriamo due rischi, il dissolvimento della società e al tempo stesso di mettere al mondo figli orfani di genitori viventi. Il legislatore deve tenere conto di questi dati” .Beh, son rischi mica da poco!, e c’è da dire che il legislatore che legifera è votato dai cittadini; poco bene, significa che i cittadini che votano (quasi tutti cristiani) hanno idee chiare (purtroppo, in questo caso).
Circa “l’apertura al confronto” continuo a non comprendere bene fino in fondo: forse che il cristiano può premettersi di “lasciarsi andare” in temi d i così basilare importanza che sono l’humus stesso del cristianesimo? Confrontarsi con chi -in che senso?
Ringraziamo il sig. cardinale per le sue parole; mi piacerebbe udirle anche dai pulpiti, non solo in interviste: se la Chiesa non esce fuori con la sua vera identità, che ci sta a fare?
Grazie.