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La preghiera del mattino

Finché ci sarà Schlein il Pd non sarà mai riformista

Di Lodovico Festa
10 Aprile 2025
La base politica di Conte più ampia di quella della segretaria, l'errore di puntare su Landini, lo scarso carisma di Gentiloni, i "de" che potrebbero salvare il partito. Rassegna ragionata dal web
Elly Schlein
La segretaria del Pd, Elly Schlein, durante una manifestazione per l'elezione di Silvia Salis a sindaco di Genova (foto Ansa)

Su Linkiesta Mario Lavia scrive: «Ma Elly niente. Di fatto lei, Conte e Nicola Fratoianni sono ormai i capi di un partito unico, e se lo facessero per davvero sarebbe un contributo alla chiarezza. Un partito unico che vuole di fatto espungere le Picierno e i Gentiloni dalla vita di questo radicale campo non largo. Nel quale prende slancio la figura di Giuseppe Conte, che adesso è nella posizione di rivendicare qualunque cosa, anche la leadership di questo virtuale partito unico. Perché a differenza di Schlein ha alle spalle un’esperienza di governo e può persino farsi accettare dall’uomo nero di Washington che lo chiamava “Giuseppi”, mentre Elly Schlein non sa nemmeno chi sia. Conte potrebbe anche vincere le primarie di coalizione contro la segretaria del Pd».
Il cattolicesimo di sinistra con i suoi legami con la Cina, lo sventato ribellismo di Maurizio Landini e la magistratura militante che non accetta il ritorno a un regime costituzionale razionale, sono una base politica per Conte,...

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