
Sarà mica di Cl, lei?

Articolo tratto dal numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti) – «Sarà mica di Cl, lei?» era la domanda che un arcigno dirigente scolastico rivolgeva a Paolo Villaggio in Io speriamo che me la cavo, film di Lina Wertmüller che ricalcava le vicende del maestro Marcello D’Orta autore dell’omonimo libro.
Villaggio-D’Orta, insegnante di buon cuore che alla didattica affiancava una sincera passione educativa per gli scugnizzi dei rioni napoletani, rispondeva stranito scuotendo il capo: io? Di Cl? Non sia mai.
Scenetta eloquente e simpatica che mi è tornata in mente in questi giorni in cui sono state rese note le classifiche delle migliori scuole italiane curate dalla Fondazione Agnelli. Le classifiche, si sa, sono come i sondaggi: dipende da che parte le guardi e vanno sempre prese con le molle. Non sono mai verità assolute, ma solo buone indicazioni.
Nel nostro caso, Eduscopio è andato a vedere i risultati ottenuti dagli studenti nei primi anni di università e ha scoperto che nel Milanese i migliori licei (classico e scientifico) sono due istituti paritari: il Sacro Cuore di Milano e il Liceo Don Gnocchi di Carate Brianza. Il primo è l’unica scuola che, senza ombra di smentita, possiamo definire di Comunione e Liberazione. La seconda è laica, ma all’ispirazione del sacerdote di Desio si rifà come intenti e linea educativa.
Sia detto senza boria, ma al prossimo che mi ripete la lagna che tutte le paritarie sono solo dei “diplomifici” e che i prof ciellini sono solo dei mefistotelici manipolatori di giovani menti, risponderò così: amico, tu fai la scuola che vuoi. Io sono sicuro che me la cavo.
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