Al Meeting il monaco e “tanatologo” Guidalberto Bormolini e il poeta Davide Rondoni sul capolavoro di san Francesco d’Assisi, portatore di un giudizio sconvolgente sulla modernità
Guidalberto Bormolini e Davide Rondoni con Letizia Bardazzi durante l’incontro “Il Cantico delle creature di san Francesco” martedì 20 agosto 2024 al Meeting di Rimini
Guidalberto Bormolini e Davide Rondoni con Letizia Bardazzi durante l’incontro “Il Cantico delle creature di san Francesco” martedì 20 agosto 2024 al Meeting di Rimini
A salvare il cristianesimo dall’iperspiritualismo nel Medioevo è stato il “cum” del Cantico delle creature di san Francesco: «Laudato sie, mi' Signore, cum tucte le tue creature». Non c’è via verso Dio che non passi attraverso le sue creature, non si ama Dio disprezzando il creato, ovvero pensando che bisogna liberare lo spirito dalla materia, che sarebbe il male. Come credevano i catari, e prima di loro manichei e gnostici.
Dall’iperspiritualismo della civiltà odierna, che ostenta passione per ciò che è terreno ma in realtà pratica il feticismo delle merci e la trasformazione di ogni rapporto in realtà virtuale, ci salvi ancora, ottocento anni dopo, l’ecologia umana integrale di Francesco, nella quale la povertà è amore a ciò che non si pretende di possedere e sguardo alla realtà come segno che rimanda ad altro.
Due pe...