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Qualcuno l'avrà pur delusa, «mi deludono i riflessi condizionati. Si fossero presi la briga, non dico di leggere il libro della ministra Roccella o di conoscere la storia di chi stava sul palco, ma almeno di guardare i video che mostrano come sono andate le cose, forse qualche giudizio “affrettato” avrebbero potuto evitarlo».
Florindo Rubbettino è un signore, e ai vittimisti per vocazione e professione - vedi Schlein, Orfini, Murgia, Saviano e le loro squinternate tesi sulla contestazione della ministra Roccella al Salone del libro di Torino - risponde modulando eloquentemente il tono: «Francamente non comprendo prese di posizione che non tengono conto del principio di realtà. Da quale parte è avvenuta l’aggressione e a chi è stato impedito di parlare è chiaro. Così come è chiaro che nessuno dei contestatori avesse la minima idea della storia di Eugenia Roccella e perché si trovasse lì».
Ma quale dissenso, a Torino è stata censura
E forse nemmeno idea della storia del suo editore Rubb...
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