
Sai quanti premi Nobel se i nostri magistrati scrivessero romanzi
In Italia c’è qualcosa che non funziona nella gestione delle risorse umane. Potremmo sviluppare un punto di Pil in più se solo collocassimo le persone giuste al posto giusto.
Prendiamo la letteratura, per esempio. Il massimo che noi riusciamo a mettere in campo è qualche depresso cronico che la tira in lungo con la noiosa solitudine dei numeri primi. Al contrario i nostri competitori internazionali schierano assi del calibro di Dan Brown, J. K. Rowling, Stephenie Meyer.
Tutti scrittori dalla fantasia sfrenata che sanno immaginare intrighi, complotti e personaggi straordinari che ci tengono legati alle pagine dei loro libri con lo spasmodico desiderio di scoprire come va a finire.
Gente così esiste anche in Italia solo che, non si capisce perché, invece di fare gli scrittori fanno i pm. La P4, Why Not, la trattativa stato mafia potrebbero essere titoli di successo e invece sono solo telenovele burla che sprecano soldi pubblici per soddisfare la voglia di protagonismo di certi magistrati che, se avessero seguito la propria vocazione, ora sarebbero candidati al Nobel per la letteratura.
Articoli correlati
3 commenti
I commenti sono chiusi.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!
Del resto c’è già un magistrato, di cui al momento mi sfugge il nome, che oltre ad essere deputato (del PD) si diletta a scrivere romanzi gialli.
Certo che se Di Pietro sapesse leggere e scrivere, con il copia incolla delle sue inchieste farebbe dei capolavori del genere Fantasy
E in che lingua scriverebbe scusa? In dialetto molisano? In italiano non di certo perché non lo sa parlare
Tra l’altro J.H Woodcock non deve neamche perdere tempo a cercarsi un nome d’arte.