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Giorgia Meloni? Come Bettino Craxi quarant’anni fa, ha l’occasione di «liberare la vitalità della società italiana», nonostante come lui provenga sulla carta da una «cultura sociale» (leggi: statalista) che dovrebbe suggerire tutt’altro approccio alla politica economica e tutto sommato alla politica tout court.
Dialogando con Maurizio Sacconi, che l’ex leader socialista lo conosceva bene per essere stato parlamentare del Psi fin dal 1979 e sottosegretario al Tesoro ininterrottamente dal 1987 al 1994 (e poi ministro del Lavoro con Berlusconi, dal 2008 al 2011), il parallelo emerge quasi casualmente, nel tentativo di dare contorni certi a una speranza che lo stesso Sacconi e Alberto Mingardi hanno messo nero su bianco in un agile pamphlet appena pubblicato dall’editrice Studium: Stato essenziale, società vitale. Appunti sussidiari per l’Italia che verrà.
Senatore Sacconi, sono per Giorgia Meloni questi appunti?
Chiaramente sì. Il libro è implicitamente dedicato a lei. A nostro ...
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