
Saccomanni: «La legge di stabilità non sarà modificata»
«La legge di stabilità non sarà modificata» ha assicurato il ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni prima della riunione dell’eurogruppo a Bruxelles, dopo il parere critico che la legge ha ricevuto la settimana scorsa dalla Commissione Ue. Per Saccomanni «I rilievi di Bruxelles sono sulla bozza presentata il 15 ottobre, da allora ci sono state nuove cose e illustrerò le nuove misure come privatizzazioni, spending review, il progetto quote Bankitalia, che secondo noi rispondono a richieste Ue». Il ministro ha aggiunto che le misure adottate dal governo italiano «vanno incontro alle richieste della Commissione europea».
«LO SCUDO? NON È UNO SCUDO». Saccommanni è quindi intervenuto sul condono messo a punto dal Governo, che prevede di incassare 5 miliardi e tasse su plusvalenza per circa 300 milioni di euro all’anno di capitali italiani all’estero, che in particolare rientrebbero dalla Svizzera. In questo caso, diversamente dal passato, non sarebbe prevista alcuna tutela dell’anominato degli italiani che hanno conti all’estero, e il prelievo fiscale nei loro confronti salirebbe al 12 per cento. Saccomanni però oggi ha ribadito che non si tratta «né di un condono né di uno scudo», ma a suo dire sarebbe un intervento strutturale che modifica il rapporto tra Stato e contribuenti «distinguendo tra il contribuente onesto e collaborativo e il contribuente non collaborativo».
DISMISSIONI. La Commissione europea intanto oggi ha dato l’ok al piano di dismissioni di quote presentato ieri dal Governo, che porterebbe un flusso di 10-12 miliardi di euro nelle casse dello Stato. Per la Commissione, «Le privatizzazioni decise ieri dal Governo italiano sono una misura “una tantum”: resta la necessità di procedere con misure strutturali». Il portavoce della Commissione ha quindi aggiunto che «Il governo italiano ha già avviato il processo e aspettiamo maggiori dettagli per poterci pronunciare su questo: valuteremo se il governo riuscirà ad anticipare le revisione delle spese e ne avremo l’occasione quando presenteremo le nostre previsioni economiche di inverno, probabilmente a febbraio».
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