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Perché è improbabile che la Russia invada l’Ucraina

Di Eugenio Cipolla
08 Dicembre 2021
L'intelligence americana prevede un blitz militare di Mosca a gennaio, ma Putin (ieri a colloquio con Biden) non avrebbe nessun vantaggio da una mossa del genere. Intanto la guerra continua
Il presidente russo, Vladimir Putin, durante il vertice sull'Ucraina con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden (foto Ansa)

«Šče ne vmerla Ukrajiny», recita il primo capoverso dell’inno ucraino in uno scatto di puro patriottismo. «Non è ancora morta l’Ucraina» perché, nonostante tutto, arranca, ma non cede, posizionata da quasi otto anni tra l’incudine di una Federazione russa sulla quale si è sempre appoggiata sin da dopo l’indipendenza del 1991 e il martello di un Occidente che vorrebbe trasformare questa ex repubblica sovietica nel primo avamposto est europeo anti-Putin. Da qualche giorno, infatti, i più importanti media occidentali hanno (ri)cominciato a parlare di Ucraina, di Donbass, di conflitto tra Russia e Occidente. A far detonare questa bomba mediatica, che come vedremo ha (ri)acceso anche lo scontro politico-diplomatico, sono state le indiscrezioni dell’intelligence americana su un presunto piano russo per invadere l’Ucraina a gennaio. «La Russia pianifica un blitz in Ucraina con almeno 175 mila soldati», hanno spiegato da Washington, facendo capire che la situazione è seria e allarmante.
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