I miei impegni per la Lombardia: Terzo settore, libertà educativa, sussidiarietà

Di Pietro Rubino
28 Gennaio 2023
Vivere la politica come forma di carità. Ecco perché mi candido, a 25 anni, alle elezioni regionali con i Moderati di Maurizio Lupi. Lettera
Raffaele Cattaneo, Pietro Rubino, Maurizio Lupi (noi Moderati)
Raffaele Cattaneo, Pietro Rubino, Maurizio Lupi (noi Moderati)

Caro direttore, vorrei spiegare ai lettori di Tempi ciò che mi ha spinto a candidarmi alle elezioni regionali della Lombardia del prossimo febbraio. Consapevole del fatto che una buona parte di chi legge non mi conosce personalmente, sfrutto questa occasione per presentare la mia persona e ciò che mi ha spinto ad accettare questa candidatura.

Dopo aver completato la laurea triennale in scienze politiche all’università di Bari, sono “approdato” a Milano nel 2019 per continuare i miei studi, conseguendo la laurea magistrale in Relazioni Internazionali presso l’università Cattolica nel febbraio 2022. Da aprile dello stesso anno lavoro come consulente finanziario per una delle maggiori compagnie di consulting mondiali.

La passione per la politica mi ha accompagnato già durante gli anni del liceo e dell’università spingendomi a candidarmi e a ricoprire ruoli di rappresentanza in questi contesti. Queste esperienze hanno reso chiaro ciò che mi sta più a cuore ovvero l’interesse per la collettività e la ricerca del bene comune in ogni contesto. Alla soglia dei 26 anni, con la giusta umiltà e un pizzico di coraggio, ho accettato con entusiasmo la proposta di candidarmi con la lista “Noi Moderati-Rinascimento Sgarbi”, stimando l’impegno e condividendo i valori delle persone coinvolte in questo progetto politico. Vorrei quindi esporre ai lettori le ragioni della mia scelta, dettata sia da motivazioni personali, sia da un legame con la lista con cui ho deciso di scendere in campo, coerente con la storia che ho incontrato nella mia vita.

Partendo dalle motivazioni personali, la decisione di implicarsi in questa tornata elettorale è dettata dalla volontà di capire se una passione, che mi ha portato a scegliere al tempo la tipologia di studi che ho affrontato nel corso degli anni, possa tramutarsi in esperienza di lavoro concreta nel contesto in cui vivo ad oggi. Mi sto candidando perché la reputo una possibilità di crescita in un ambito che da sempre mi ha coinvolto in una maniera totalmente diversa da ogni altro ambito in cui mi sono cimentato. Nella riflessione sull’accettare o meno la candidatura, due questioni sono risultate decisive. La prima: dire di sì alla proposta ricevuta significa fare un primo passo nel comprendere se la politica possa essere la mia strada. La seconda, strettamente connessa alla prima, è la consapevolezza di compiere questo cammino non da solo ma con una compagnia di amici disposti ad aiutarmi in questa sfida dalla grande portata.

Il secondo criterio fa riferimento alla lista in cui ho deciso di correre. In un contesto politico dove risulta facile cavalcare l’onda di partiti che volano nei sondaggi, a discapito della libertà di azione concessa al proprio interno, difendo con fermezza la scelta di aver accettato la candidatura con “Noi Moderati – Rinascimento Sgarbi”. È proprio la libertà di giudizio ed azione che vedo tra le persone coinvolte nella lista che mi permette di affrontare questa sfida elettorale, consapevole di non avere compromessi da rispettare, soprattutto su tematiche a me care quali terzo settore, libertà di scelta educativa e sanitaria e piena applicazione del principio di sussidiarietà. Mi permetta direttore di affermare con decisione che, a gennaio 2023, non è possibile riscontrare tale “privilegio” in altri grandi partiti, caratterizzati dall’essere appiattiti sulle figure dei vari leader che si susseguono e dall’avere una storia e matrice ideale distaccata da quella dei cattolici popolari.

Certo, ci sarà da rimboccarsi le maniche il doppio rispetto all’avere le spalle coperte da partiti che fanno il pieno di consensi, ma quello che sto verificando, nella mia umile esperienza politica in questa lista, è che principi a me cari per i quali sto andando a fare campagna elettorale in giro per la Lombardia, riescono ad emergere a pieno solo in questa modo, ovvero facendo parte di una lista in cui mi riconosco totalmente rispetto alla storia che ho incontrato nella mia vita. E certo, quello che può portare un giovane di 25 anni non è l’esperienza del politico navigato, ma la politica non è solo competenza tecnica. Occorre poter vivere un ideale grande per cui spendere la propria vita, da cui partire per offrire il proprio contributo mettendosi al servizio del bene comune, delle persone e delle sue esigenze.

La provocazione che lancio, in conclusione di questa lettera, è la bellezza del poter mettere una preferenza come metodo di voto, sostenendo chi ha voluto incontrare personalmente le persone e realtà presenti sul territorio lombardo. A partire dal contesto lavorativo, sto conoscendo tanti ambienti e realtà diverse e lontane dalla mia storia personale. Eppure è così sorprendente “sfidare” questa gente che, sentendomi parlare con passione dei principi della sussidiarietà, delle realtà del Terzo Settore e del loro operare, dell’importanza della libera scelta in campo educativo e sanitario, aprono perlomeno un punto di domanda sul giudizio da avere rispetto a queste imminenti elezioni.

Buon voto!

Pietro Rubino, candidato per Noi Moderati alle elezioni regionale della Lombardia, circoscrizione di Milano

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