
A Roma apoteosi. E con questo?
La giuria del premio Strega, i cosiddetti “Amici della domenica”, ha assegnato quest’anno un “Premio speciale” alla Costituzione italiana. Avete capito bene: non a Tempo di uccidere o al Gattopardo, ma alla Costituzione. Testo degnissimo, per carità, ma non è un po’ come dare il Pulitzer al libretto delle istruzioni di Windows? Ha ritirato il premio Oscar Luigi Scalfaro. Avete capito bene: non Ennio Flaiano o Tomasi di Lampedusa, ma Oscar Luigi Scalfaro. Persona notoriamente al di sopra delle parti, per carità, ma non è un po’ come dare il premio fedeltà a un pignoratore d’appartamenti? La cerimonia di assegnazione del premio s’è svolta in piazza del Campidoglio a Roma. Avete capito bene: non in un sala affrescata, ma in piazza del Campidoglio. Bellissima cornice, per carità, ma non è un po’ come fare la sagra del maiale in moschea?
Cesare Pavese, appena ottenuto nel 1950 il premio Strega per La bella estate, annotava sul suo diario: «A Roma, apoteosi. E con questo?». Gli Amici della domenica, invece, hanno applaudito, tra gli altri, Mariangela Melato e Lucia Annunziata, Dacia Maraini e Lidia Ravera, Furio Colombo e Corrado Augias che recitavano, uno alla volta, gli articoli del testo costituzionale. E la platea, dicono le cronache, applaudiva convinta, strepitava, approvava giubilante anche pensando all’imminente referendum (poi vinto dal no).
Naturalmente, sarebbe troppo aspettarsi che le pasionarie Giovanna Botteri o Luciana Castellina, che i fegatosi Tullio De Mauro e Citto Maselli possano anche solo essere sfiorati dall’irrequietezza esistenziale di Pavese o possano chiedersi cos’abbia di letterario un testo fatto di articoli e commi e non di chiasmi e litoti. Però forse potrebbero rispondere al profondo interrogativo del romanziere delle Langhe (“E con questo?”) accogliendo il nostro suggerimento: mavaccagare.
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!