
Roland Garros 2011: oggi alle 15 la Schiavone in finale contro Na Li
E’ di nuovo finale per Francesca Schiavone. La numero 5 al mondo ha battuto Marion Bartoli (11 nel ranking WTA) e ha conquistato, per il secondo anno consecutivo, la finale del Roland Garros, che si giocherà oggi alle 15. La tennista milanese, che l’anno scorso aveva vinto il prestigioso torneo, ama la terra rossa parigina, il modo in cui la pallina vi palleggia sopra, l’emozione, il pubblico, tutto. Il suo cammino trionfale è iniziato con una vittoria facilissima (6-2, 6-0) sull’americana Melanie Oudin e con una lezione di tennis alla russa Vesna Dolonts (6-1, 6-2). Al terzo turno, in vantaggio di un set (6-3) la sua avversaria Shai Peng ha alzato bandiera bianca, facendo volare la Schiavo agli ottavi di finale più facilmente del previsto.
Con la serba Jelena Jankovic non è stata certo una passeggiata: due ore e quaranta per un match agguerritissimo, in cui Francesca, per sua stessa ammissione, vince al terzo set grazie ai nervi e alla testa più che alle gambe e al bel gioco. Ai quarti di finale la situazione si complica: la russa Anastasia Pavlyuchenkova è un osso durissimo, in sessanta minuti di gioco sta praticamente affossando tutte le speranze di vittoria dell’azzurra, sotto di un set e in evidente difficoltà nel secondo, finché nella sua testa si accende la lampadina giusta, come dirà in conferenza stampa: «Sotto 6-1, 4-1 mi dicevo non è possibile, se il mio obiettivo era tenerla in campo il più possibile e allungare gli scambi, allora stavo sbagliando troppo. Io sapevo cosa dovevo fare, ma non mi veniva. Non ho però smesso mai di credere in quella che era la mia tattica. Sotto 4-1 nel secondo set ho giocato un game di livello altissimo, soprattutto con il diritto».
E così, dopo due ore e 34 minuti arriva l’atteso responso: 1-6, 7-5, 7-5 e si vola in semifinale. Marion Bartoli è l’ostacolo tra Francesca e la sua seconda finale, ma la francese, accompagnata da un tifo calorosissimo, si dimostra nettamente inferiore all’italiana, che in un’ora e mezzo liquida il match e con qualche errorino ma senza problemi. E’ ancora finale, un anno dopo: ad attenderla sulla sua amata terra rossa ci sarà la cinese Na Li, 29 anni e un talento indiscusso, vincente contro Maria Sharapova in semifinale. Occhi puntati sulla Li per la conquista del titolo ma la Schiavo non si scompone e annuncia con la giusta grinta: «Diamole della favorita, ci sta, poi vediamo che succede domani».
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