
In bocca all'esperto
Altolà vegetariani. Qui si serve una sinfonia di carne
I piaceri della carne possono essere un peccato, eccome. Eppure al Ristorante Macelleria Motta, di Bellinzago, la gola diventa addirittura una virtù teologale. Sergio Motta, poliedrico macellaio della vicina Inzago, apostolo del vero bue piemontese di oltre cinque anni di età, da qualche anno ha affiancato alla sua attività principale questo ristorante molto bello, dall’arredo moderno. All’entrata, spicca la grande cella di frollatura, mentre d’estate è possibile mangiare sotto un fresco portico ricavato nella vecchia cascina che ospita il locale.
La carta? A tutta carne. Non è un paese per vegetariani. Ecco dunque, anzitutto, un appetizer di piccola tartara piemontese, di cuore marinato e di carpaccio di testina. Poi, per antipasto, potreste chiedere uno strepitoso, leggerissimo tempura di animelle con insalata (le frattaglie qui hanno un capitolo personalizzato). O la tartare di bue piemontese ai tre sapori (naturale, con olio e sale, con crema di acciughe, capperi e tuorlo d’uovo intero), servita con un curioso apparato di vetri piramidali.
Di primo, sorprendenti e leggerissimi cannelloni di polmone di vitello; risotto con pistilli di zafferano e midollo; freschi maltagliati con mirepoix di verdure.
Di secondo, il must della casa è il costato di bue alla brace. Motta l’ha escogitato quando vedeva che in macelleria i clienti cercavano soprattutto lombo e quarti posteriori. Così, ecco questa ricetta che rievoca l’antico “asado” argentino: coste di bue (anche più di cinque anni, dicevamo) cotte lentissimamente per dieci ore o più. Una sinfonia di morbida e saporosa croccantezza. C’è pure la vera bistecca alla fiorentina, ma chi volesse altro può orientarsi su stinco di maiale con salsa ai semi di senape, oppure arrosto di pollo di Bresse farcito e glassato. La cena finisce dolcemente con una bella pesca sciroppata con mousse di amaretto su gelatina di moscato. Avrete bevuto bene, scegliendo bei vini da una carta ricca e stimolante. La spesa per quattro portate è di circa 60-65 euro.
Per informazioni
Ristorante Macelleria Motta
http://www.ristorantemacelleriamotta.it
Via Padana Superiore, 90 – Bellinzago Lombardo (Milano)
Tel. 0295784123
Chiuso la domenica
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10 commenti
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@Francesca Introvaia: perche’, i vegetali di cui ti nutri non sono forse cadaveri?
Non sai che anche i vegetali sono esseri viventi? Nascono, crescono, si riproducono e muoiono.
E tutti quegli animaletti carucci, che abitano sulle piante, che vengono uccisi dai pesticidi, per consentirti di non svenarti per comprare un kg di mele? dove li mettiamo?
Questa dell’ acqua é una classica montatura dei dementi ambientalisti-terzomondisti.
L’acqua non manca di certo in Europa, e se nei paesi del terzo mondo manca non é certo colpa degli europei: l’acqua la prendiamo dai fiumi, e se non la prelevassimo finirebbe in mare.
Se i paesi del terzo mondo sono in quelle condizioni é solo colpa loro
Certo ma il problema è che per il nostro fabbisogno quotidiano usiamo più acqua di quanto non riesca rinnovarsi da solo, per questo le riserve idriche anche da noi stanno calanno
per fare 1 kg di manzo occorrono 15.000 lt di acqua
BEN SPESI PERO’ !!
Che boiata!
E quindi per un manzo di 600kg quanti litri d’acqua ci vogliono?
ma ragionate voi vegani?
Penso sia inutili farti notare che tra ossa, budella, pelle, ecc, insomma contanto tutto quello che viene scatato di un manzo da 600kg ne ricaverei al massimo 80 o 90 di chili di carne edibile, ecco perché di litri per kilo consumanto ce ne vanno così tanti, senza contare che 15000 lt sono “solo” 15 metri cubi d’acqua.
Spero tu stia scherzando. Viene riutilizzato quasi tutto: ossa, zoccoli e corna vengono usati per l’alimentazione degli animali o come fertilizzanti.
senza contare la produzione di latte, ovviamente.
Perche’, secondo te i manzi non fanno “plin-plin”?