
Rihanna e il solito video pieno di trasgressione
Non possiamo sapere se il destino musicale personale e stilistico di Rihanna sarebbe andato diversamente se il suo fidanzato Chris Brown non l’avesse picchiata, durante la festa per il Grammy Awards del 2009, se questa storia non l’avesse segnata. Erano anche uscite sui siti di gossip americani le foto del dopo lite, che mostravano senza pietà i lividi riportati. Per questo Chris Brown ha pagato, si è consegnato spontaneamente alla polizia, per cui poi non è stato condannato a giorni di carcere, ma a 180 giorni di lavori socialmente utili. E Rihanna? Dopo quel brutto periodo ha cambiato radicalmente il suo modo di fare musica. E il look, che per una popstar è tutto. Prima ancora di Lady Gaga, lei era già sufficientemente aggressiva, trasgressiva e modaiola, e con l’andare dei mesi e degli album pubblicati ha accettuato ulteriormente quest’immagine.
A ogni nuovo filmato, i titoli sono sempre gli stessi. “Sempre più scandalosa”, “un video che farà discutere” e così via. In effetti, anche solo nei video promozionali girati per l’ultimo album Loud, che sta presentando in tour (in Italia arriverà a dicembre), di trasgressione et similia ce n’è in abbondandanza. Nel video di “Man down” racconta la storia di violenza maschile subita, della quale si vendica sparando a colui che la violentava; in “Love the way you lie”, in duetto con Eminem, ci sono liti di coppia e una casa finisce incendiata; in “Only girl in the world” è sì immersa in candidi fiori, ma compensa con i riferimenti sessuali del testo. In S&M poi promuove il sadomaso, il latex e quant’altro, per finire censurata da 11 paesi diversi e ottenere (con soddisfazione, immaginiamo) il divieto anche da Youtube, che di solito è abbastanza liberale.
Ora nel nuovo “We found love” racconta la storia di droga e eccessi di una coppia di giovani, tra pasticche, furti al supermercato, tatuaggi fatti in casa, botte e accoppiamenti nella vasca. Praticamente tutto quello che andava usato nell’immaginario dei videoclip classici è stato usato. Non viene nemmeno da chiedersi quale sarà il prossimo eccesso iconografico, visto che il repertorio è quasi terminato. Forse l’unica cosa innovativa che potrebbe fare per stupire il suo affollatissimo pubblico sarebbe un passo indietro.
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