Riforma elettorale, incontro Pd-M5S. Di Maio: «Occasione persa, ma non faremo saltare il tavolo»

Di Chiara Rizzo
07 Luglio 2014
Il vicepresidente della Camera: «Da ora in poi parleremo solo con Renzi, nel Pd gli altri non sono affidabili». La replica di Guerini: «M5S chiarisca sue intenzioni su riforma». Stasera l'assemblea del partito sulla divisione con la minoranza dem

Continua il botta e risposta tra Pd e Movimento 5 stelle, dopo la notizia che oggi è saltato l’incontro previsto alla Camera per discutere della legge elettorale. Il primo a parlare dopo la notizia, tra i grillini, è stato il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, che pure stamattina aveva dato per certo l’appuntamento: «Da ora in poi parleremo solo con Renzi, nel Pd gli altri non sono affidabili, siamo esterrefatti» ha commentato ai giornalisti.

«OCCASIONE PERSA, MOLTA CONFUSIONE NEL PD». Di Maio ha quindi aggiunto: «Quello che a noi dispiace è prima di tutto il fatto che si è persa un’occasione oggi, per gli italiani, per arrivare a punto concreto. Noi abbiamo le idee molto chiare, ma vediamo dall’altra parte molta confusione».

«NON VOGLIAMO FAR SALTARE IL TAVOLO». Tuttavia Di Maio ha voluto anche sottolineare che l’intenzione del M5s non è chiudere al dialogo adesso: «Ora aspettiamo quali sono le reazioni dall’altra parte», dice Di Maio, «non c’è nessuna volontà di far saltare questo tavolo. Il nostro è stato un weekend di lavoro per cercare di mettere a punto le nostre proposte». Al centro dello “scontro” con il Pd c’è la riforma del Senato che non sarebbe più elettivo, mentre per il M5S «i cittadini devono poter scegliere e noi vogliamo dal Pd una risposta chiara su questo».

GUERINI: «NEANCHE IL PD VUOLE CHIUDERE». Dall’altro fronte ha risposto a Di Maio il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini: «Neanche il Pd intende far saltare il tavolo, consapevole del fatto che l’urgenza delle riforme chiama tutti a lavorare con impegno e tempestività, confrontandoci con tutti. Ho l’impressione che Di Maio scambi la logistica con la politica. Nei giorni scorsi più volte abbiamo chiesto al M5s di esplicitare la sua posizione rispetto ai dieci punti proposti, pubblicamente, sulla legge elettorale e sulle riforme». Tuttavia Guerini ha spiegato che a suo avviso «Ciò che è importante – è che il confronto non si esaurisca e da questo punto di vista è chiaro che neanche il Pd intende far saltare il tavolo, consapevole del fatto che l’urgenza delle riforme chiama tutti a lavorare con impegno e tempestività, confrontandoci con tutti».

LA SPACCATURA NEL CENTROSINISTRA. Guerini non ne ha parlato esplicitamente, ma è stato evidente che il suo partito è molto spaventato da una divisione – avallata dalla posizione del M5S favorevole al Senato elettivo – con la minoranza dem, autrice dell’emendamento Chiti che appunto va nella direzione opposta a quella proposta da Renzi, di un Senato delle autonomie composto da sindaci e governatori. A favore di una nuova discussione interna al gruppo sul nodo “Senato” (per altro già affrontata più volte sia in segreteria che nelle assemblee parlamentari) si è schierato anche il leader di Sinistradem, Gianni Cuperlo. Stasera è prevista un’assemblea del gruppo parlamentare a cui parteciperà anche Matteo Renzi, che secondo La Stampa, ha intenzione di lanciare una sfida precisa alla minoranza dem «Siamo ad un bivio, adesso ognuno deve assumersi la responsabilità delle proprie azioni».

 

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1 commento

  1. Manuela

    Io non credo che il Pd voglia far saltare il tavolo con Grillo credo pero’ che le cose debbano essere ponderate.Il Pd deve prima trovare al suo interno una linea comune altrimenti e’inutile parlare con altri.

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