
Renzi e gli enti inutili: nel mirino Motorizzazioni e municipalizzate
E alla fine sembra proprio che la rottamazione spetterà anche alla Motorizzazione, ente in cui ogni italiano almeno una volta nella vita finisce per fare lunghe code. Matteo Renzi ha incluso tutti gli uffici della motorizzazione civile a quegli enti su cui vuole usare le forbici, insieme al Cnel, al Senato e alle Province. Non a caso, il progetto di revisione, che contiene quest’ultimo nome insieme ad altri si chiama eloquentemente “Sforbicia-Italia”.
CONSORZI E MUNICIPALIZZATE. Cosa ci sarà dunque dentro lo Sforbicia-Italia con certezza ancora non è dato saperlo. Ma secondo quanto trapelato, sembrerebbe che il mondo dell’auto avrebbe un ruolo centrale, dato che oltre alla Motorizzazione finirebbe sotto la cesoia di Renzi anche l’Aci. Poi ci sarebbero anche i consorzi di bonifica (un sistema che comprenderebbe circa 134 enti sparsi per il paese) e il sistema delle municipalizzate, caso in cui forse più che le forbici servirebbe una mannaia particolarmente grossa. Secondo l’ultima edizione del censimento sulle partecipazioni agli enti pubblici, il Consoc (realizzato ogni anno dal dipartimento Funzione pubblica della presidenza del Consiglio), in questo momento ci sono circa 9mila aziende partecipate nel Belpaese, ma in realtà spesso esse si intrecciano tra loro, dando vita ad un ulteriore ginepraio di 31mila partecipazioni incrociate. Un settore che occupa 263mila persone. Eppure tutte le municipalizzate a “controllo totalitario” (ovvero quelle di cui i sindaci controllano il 100 per cento delle quote) hanno registrato bilanci in rosso per un complessivo di -570 milioni di euro. Non va bene neanche al carrozzone delle municipalizzate compartecipate, dato che solo il 57 per cento registra bilanci con qualche utile (i dividendi complessivi nel 2012 sono stati solo di 290 milioni di euro), mentre il 27 per cento chiude in perdita e il 16 percento con “saldo zero”. Il Consoc ha reso pubblici questi dati lo scorso 3 febbraio ed è certo che adesso questi numeri stiano sulla scrivania del presidente del Consiglio assieme all’impietosa relazione che li accompagnava, in cui il dipartimento Funzione pubblica condannava “l’irrazionale numero di società, enti e consorzi partecipati”.
RENZI STUDIA. Il premier per tutta la giornata di ieri si è dedicato in particolare al Def, che sarà presentato domani, 8 aprile, insieme al sottosegretario Luca Lotti e a Graziano Del Rio: oggi al gruppo di lavoro si uniranno il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e il commissario alla spending review Carlo Cottarelli. Il prossimo documento sulla scrivania del presidente del consiglio e all’attenzione di Padoan sarà quello per gli sgravi fiscali sull’Irpef, che poteranno gli 80 euro in più nella busta paga di 10 milioni di lavoratori dipendenti.
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