Il tragicomico sondaggio dell’Ordine dei medici britannico per sdoganare l’eutanasia

Di Leone Grotti
19 Febbraio 2019
L'Ordine chiede ai suoi membri se debba diventare "neutrale" (e non più "contrario") all'eutanasia e precisa: se i "no" non raggiungeranno almeno il 60%, cambieremo posizione. Peggio del Venezuela

Per la terza volta in quindici anni l’Ordine dei medici (Rcp) del Regno Unito chiede ai suoi membri se siano favorevoli o no all’eutanasia passiva (suicidio assistito). Come nel 2006 e nel 2014, anche nel 2019 l’obiettivo è determinare se l’Ordine dei medici britannico debba continuare a essere contrario al suicidio assistito, come adesso, oppure se sia giunto il momento di mutare la posizione in “neutrale” o “favorevole”.

Le domande inviate il 5 febbraio ai 35 mila membri dell’Ordine sono identiche a quelle dei precedenti sondaggi. I medici hanno tempo fino all’1 marzo per rispondere. Nel 2014, il 57,5 per cento si oppose all’approvazione di una legge per permettere il suicidio assistito. Il 44,4 per cento affermò che l’Ordine doveva continuare a contrastare l’eutanasia. Simili, sebbene leggermente superiori, anche le percentuali del 2006.

LA MAGGIORANZA NON BASTA

Il nuovo sondaggio presenta però una differenza sostanziale rispetto agli ultimi due, perché le regole del gioco sono cambiate. L’Ordine dei medici britannico ha annunciato che continuerà ad opporsi al suicidio assistito se e solo l’eutanasia sarà respinta da una maggioranza qualificata del 60 per cento dei membri. Qualora ad esempio “solo” il 59 per cento dei membri (o una quota inferiore) avversasse la morte assistita, la posizione dell’Ordine passerebbe di default da “contraria” a “neutrale”. Secondo il presidente Andrew Goddard, «è importante che l’Ordine rappresenti equamente le posizioni di tutti. Il sondaggio dunque procederà secondo i piani». Inutile dire quale sarà il suo risultato.

LA PROTESTA DEGLI ISCRITTI: «È UNA FARSA»

In una lettera al Guardian, il dottor John Saunders ha definito il sondaggio «una farsa». Il risultato, scrive, è «truccato perché la posizione del Rcp cambierà in modo inevitabile anche se la maggioranza non è d’accordo». Un altro gruppo di medici, scrivendo al Times, ha dichiarato: «Siamo preoccupati da questa mossa, che rappresenta il tentativo deliberato di una minoranza all’interno dell’Ordine di cancellare l’opposizione al suicidio assistito anche qualora la maggioranza dei membri continui ad essere contraria».

Il trucchetto è degno del Venezuela, ma neanche il dittatore Nicolás Maduro si sarebbe mai sognato di approvare un regolamento che squalifica a prescindere la maggioranza se non raggiunge almeno il 60 per cento. Che un Ordine dei medici parteggi per la morte dei pazienti che dovrebbe curare è odioso, che lo faccia calpestando la volontà dei propri iscritti è terribile, ma che organizzi un sondaggio per dare alla decisione una parvenza di democraticità è addirittura diabolico.

@LeoneGrotti

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