
Rassegna stampa/1 Proteste anche in Iran, crescita record di prezzi e disoccupazione
Ieri migliaia di manifestanti sono scesi in piazza nel centro di Teheran per protestare contro il regime degli Ayatollah. Sono avvenuti scontri con la polizia, che per disperderli hanno lanciato gas lacrimogeni e sparato sulla folla. Un morto, molti feriti e 250 arresti il risultato.
“L’Onda verde nata nel 2009 sembrava sgonfiata, repressa, finita. Ma la caduta di Mubarak in Egitto ha dato nuovo impulso alle proteste. […] I basiji, le milizie dei Pasdaran, si sono lanciati in motocicletta sulla folla, mentre da tetti e balconi la gente urlava «Dio è grande!»: scene già viste molte volte in Iran nei lunghi mesi delle proteste costate decine di vittime, centinaia di arresti politici. Simili marce, meno imponenti, ieri si sono tenute in altre città, da Ishafan a Shiraz” (Corriere, p. 2).
Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad ha applaudito la rivolta in Egitto, sostenendo che è stata ispirata da quella khomeinista del 1979, “ma subito dopo ogni marcia o iniziativa a sostegno della rivoluzione egiziana [è] stata vietata. «Ipocriti», aveva tuonato l’opposizione, ribadendo che ieri sarebbe scesa in piazza comunque” (Corriere, p. 2).
Per appoggiare le proteste è intervenuto il segretario di Stato americano Hillary Clinton: «Sosteniamo le giuste rivendicazioni delle persone coraggiose scese in piazza in Iran, come quelle dei loro omologhi in Egitto la settimana scorsa». Ha poi esortato l’Iran ad «aprire il sistema politico ascoltando le voci dell’opposizione della società civile».
“La situazione economica, già grave da anni per la popolazione, nelle ultime settimane è precipitata. Mentre le entrate petrolifere della Repubblica islamica continuano a essere alte, il taglio dei sussidi ai generi di prima necessità per miliardi di dollari, iniziato in dicembre, ha portato a un balzo spettacolare dei prezzi. La farina è aumentata di 40 volte, la benzina di sette, acqua ed elettricità di tre. «E questo porterà a una crescita record della disoccupazione» sostiene l’economista Saeed Laylaz” (Corriere, p. 2).
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