
Raniero siamo noi, sempre con il cellulare a portata di mano
Uno dei protagonisti di Viaggi di nozze, Raniero, non riesce mai a separarsi dal cellulare. Ne è così dipendente da non rinunciarvi nemmeno mentre sta per sposare Fosca. E sull’altare risponde a una chiamata con un “No, non mi disturba affatto”. Quando il film di Carlo Verdone è uscito, nel 1995, il personaggio di Raniero sembrava davvero una macchietta, impensabile conoscere, nella vita reale, qualcuno di così dipendente dal cellulare. Nel 2013, invece, siamo tutti così, e a dirlo è la Nokia, una delle aziende leader di telefonia.
150 VOLTE. L’azienda finlandese ha commissionato uno studio per conoscere le abitudini dei suoi clienti. Ognuno di noi controlla il cellulare almeno 150 volte al giorno nel corso delle ore medie di veglia e la ricerca non si riferisce solo a chi è dotato di smartphone e di applicazioni, anche gli affezionati ai telefoni di vecchia generazione non resistono al richiamo dello schermo. L’utente medio fa in media tre telefonate al giorno e ne riceve altrettante, mentre invia una ventina di sms. Almeno una chiamata al giorno parte dal dispositivo per sbaglio, perché si è dimenticati di inserire il bloccatasti o perché le tastiere touch dei nuovi smartphone sono troppo sensibili.
APPLICAZIONI. L’uso del telefono come agenda, sveglia e console, accresce ulteriormente il tempo che passiamo con la testa china sul touchscreen. Una ricerca pubblicata lo scorso dicembre da un’università texana ha evidenziato come il cellulare sia ormai uno status symbol, ed è questo il motivo che ci spinge ad acquistare sempre l’ultimo modello, nonostante quello precedente funzioni ancora. Dire “No, non mi disturba affatto” scorrendo la ghiera dell’iPhone 6 dà molta più soddisfazione.
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