Quirinale, il cuore dice Berlusconi, la ragione Draghi

Di Emanuele Boffi
23 Dicembre 2021
Il Cavaliere capo dello Stato è un pensiero stupendo ma probabilmente impossibile. Viviamo in un mondo dove il compromesso è la regola, e allora l’attuale premier è l'uomo giusto al momento giusto
Silvio Berlusconi al Quirinale per le consultazioni con il Presidente Mattarella nell'agosto 2019 (foto Ansa)

Cosa volete dire al Silvio Berlusconi? Se un uomo trova a 85 anni la forza e lo spirito per buttarsi in una nuova e donchisciottesca impresa, come potete guardarlo in cagnesco? Solo per la verve, andrebbe stimato.

Che goduria Berlusconi al Colle

Tutto ciò che ai suoi avversari l’ha reso odioso ha creato in noi, negli anni, affetto e simpatia. Solo per risarcimento di tutto ciò che gli hanno fatto passare, ora dovrebbero farlo salire al Quirinale in pompa magna. E lui, ne siamo certi, toglierebbe un po’ di polvere dalla stanza dei bottoni e col suo fare da imprenditore brianzolo troverebbe nel salottino napoleonico un angolino dove mettere i telegatti e le coppe vinte dal suo Milan.

Berlusconi capo dello Stato è un pensiero stupendo e per questo impossibile, che noi vorremmo concretizzarsi solo per vedere la faccia di un Travaglio o di un Merlo e godere – e godere forte – a leggere l’ennesimo editoriale grondante fiele e indignazione.

Ma tutto spinge verso Draghi

Ma se il cuore ci dice Cav., la ragione ci dice Draghi. Se la fantasia fosse al potere, per Silvio la strada che porta al Colle sarebbe spianata. Invece, siccome si vive in un mondo dove il compromesso è regola, anche noi – freddamente, riposto il pensiero stupendo nell’angolo dell’animo dove stanno i desiderata e le mission impossible – vediamo che tutto spinge nella direzione opposta, dove la necessità, con la sua bilancia che se ne fotte dei sentimenti e degli umori del fegato, mette il peso dei suoi caveat.

Berlusconi no, dunque, e avanti Draghi che è l’uomo giusto al momento giusto.

Perché è garanzia (tutta mediatica, sia chiaro, ma anche questo conta) che le cose saranno fatte per bene e che i soldi non saranno sperperati. Lui è Mister Vincolo Esterno e interpreterà la parte del guardiano dei quattrini europei, quei quattrini dati a un Paese in mutande, perché questo siamo, oggi.

Può anche non piacere, può anche essere avvertito come ingiusto, dite come vi pare, ma mica lo scopriamo adesso che il Quirinale è il luogo del Potere per eccellenza. E dunque mettiamoci Mr Potere, che in fondo è meglio di altri. Di tutti quegli altri che Berlusconi lo hanno sempre schifato e avvertito come corpo estraneo. Almeno, a Draghi, Berlusconi sta simpatico come a noi.

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