
Lazio, Puglia, Campania, Sicilia. I bilanci della sanità sono in rosso
Non si trovano buone notizie sul fronte della sanità e per le otto Regioni su cui gravano situazioni contabili negative. Abruzzo, Campania, Calabria, Lazio, Molise, Piemonte, Puglia e Sicilia continuano il loro trend negativo producendo disavanzi di bilancio e, in alcuni casi, non riuscendo neppure a redarre la documentazione necessaria (Puglia e Sicilia).
LA VORAGINE LAZIALE. La reportistica è stata resa nota da quotidianosanita.it e i dati si riferiscono ai risultati prima delle coperture calcolate da Roma. Nel Lazio la situazione continua ad essere grave e si prevedono perdite per 780 milioni di euro nel 2012 e si è ritenuto non possibile procedere ad erogare le spettanze residue. Nella regione della capitale è in discussione un piano di ristrutturazione della rete ospedaliera nei confronti degli standard nazionali sui posti letto medi.
SICILIA E PUGLIA. Regione Puglia. Per il 2012 si stima un disavanzo di 77,3 milioni mentre per il sistema delle emergenze-urgenze non è stato possibile esprimere una valutazione a causa della mancanza di un documento che illustrasse la situazione complessiva della rimodulazione della rete. Lo stato di avanzamento nell’attuazione del Piano di rientro ha permesso l’erogazione alla Puglia di una quota delle spettanze residue degli anni passati per un importo di 60 milioni di euro su un totale di 251. In Sicilia si pone il problema della mancanza di documenti per la stima del risultato di gestione, ergo non è possibile prevedere l’importo del disavanzo.
CAMPANIA E CALABRIA. La situazione campana non è migliore. È stimata una perdita per il 2012 di 173 milioni di euro. E se il Tavolo e il Comitato riceveranno un piano di trasferimenti delle risorse al Servizio sanitario Regionale e al superamento dei rilievi di illegittimità delle leggi regionali impugnate dal Governo verranno sbloccati 300 milioni di euro.
Grave situazione debitoria in Calabria dove si evidenziano debiti intorno ai 650 milioni di euro nel 2007 e un disavanzo nel 2012 di 85 milioni di euro.
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