
Quel che chiedono le imprese a Roma, la Regione ha iniziato a farlo in Lombardia
Nell’anno più nero della crisi, in cui oltre 14 mila imprese hanno dichiarato fallimento, Regione Lombardia, sulla scia di quanto sperimentato in un’intesa firmata con Whirlpool a Cassinetta di Biandronno, ha approvato “Impresa Lombardia”. Si tratta di una legge che, come spiega a tempi.it l’assessore alle Attività produttive Mario Melazzini, «è stata approvata all’unanimità in Consiglio perché tutti hanno riconosciuto che questo intervento normativo era indispensabile per rispondere alle pressanti richieste degli imprenditori lombardi nell’attuale contesto economico».
Assessore, con Impresa Lombardia cosa cambia per le imprese?
Chi cerca di fare impresa oggi chiede fiducia da parte delle istituzioni, un rapporto semplificato con la pubblica amministrazione e la definizione di strumenti innovativi in tema di accesso al credito, sistema dei controlli, valorizzazione delle produzioni lombarde e defiscalizzazione. La legge va in questa direzione. Da oggi, per esempio, basterà la Comunicazione Unica regionale, da inviare telematicamente allo Sportello per la attività produttive, per iniziare la propria impresa. E tutte le informazioni, i documenti e gli atti concernenti la vita dell’azienda saranno raccolti in un fascicolo elettronico conservato presso le Camere di Commercio. Nessuno, neanche le amministrazioni preposte ai controlli, potranno richiedere più volte alle imprese la stessa documentazione: dovranno avvalersi del fascicolo e, solo dopo aver esaurito queste analisi, potranno andare a fare verifiche presso l’impresa. In ogni caso, poi, agli imprenditori dovrà essere concesso un tempo congruo per sanare eventuali irregolarità, prima di comminare sanzioni. L’obiettivo è quello di non ostacolare l’attività delle imprese, garantendo la massima regolarità e trasparenza attraverso la condivisione delle informazioni tra pubbliche amministrazioni diverse.
Cos’altro prevede la legge?
Sono stati previsti interventi di facilitazione dell’accesso al credito, attraverso il potenziamento del sistema delle garanzie, la sperimentazione di canali di finanziamento alternativi a quello bancario e lo studio di specifiche agevolazioni alle microimprese. Le innovazioni introdotte dalla legge, poi, sono molte: si va dalla sperimentazione della moneta complementare alla creazione di un marchio “Made in Lombardia” che certifichi la provenienza dei prodotti. Tra i contenuti più apprezzati dagli imprenditori, però, figura certamente l’Accordo per la competitività, uno strumento negoziale che permette agli enti locali di riconoscere incentivi di varia natura, anche fiscale, alle imprese che scelgono di investire sul territorio, creando o rafforzando l’occupazione.
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Come è già avvenuto nel caso dell’intesa tra la Regione e lo stabilimento Whirlpool a Cassinetta di Biandronno, dove la multinazionale americana del bianco si è impegnata a investire 250 milioni di euro in quattro anni?
Il Protocollo d’intesa sottoscritto da Regione Lombardia con Whirlpool è solo una prima anticipazione di quanto definito nella nuova legge rispetto agli Accordi per la competitività. Ma per la sperimentazione di tale strumento sono stati stanziati 20 milioni di euro. L’elemento portante dell’Accordo per la competitività è che la pubblica amministrazione e le imprese si siedano allo stesso tavolo per disegnare prospettive di sviluppo rispetto a un certo progetto di investimento che l’azienda è intenzionata a portare avanti. Ed è quanto sta avvenendo a Cassinetta, dove Whirlpool ha scelto di realizzare un vero e proprio polo di riferimento per gli elettrodomestici da incasso, riassorbendo la forza lavoro in cassa integrazione. Regione Lombardia, la Provincia di Varese e Whirlpool hanno individuato diverse possibili aree di collaborazione, a partire da ricerca e innovazione e formazione del capitale umano, due elementi di indubbio valore pubblico. Entro la fine del mese, la Giunta definirà le linee guida per la sottoscrizione degli Accordi di competitività, cui seguirà la manifestazione di interesse. Ci aspettiamo che Whirlpool sia tra le prime imprese ad aderire, per continuare insieme il percorso iniziato con la firma del Protocollo.
Ieri le imprese di Rete Imprese Italia sono scese in Piazza del Popolo a Roma per chiedere uno sforzo maggiore al governo e alle istituzioni per semplificare la vita di chi, come loro, chiede più libertà per poter lavorare e assume. Cosa si può fare di più a livello regionale per loro e cosa chiede, invece, Regione Lombardia a Roma?
La legge “Impresa Lombardia” appena approvata contribuisce in modo netto a semplificare la vita degli imprenditori, sostenere l’occupazione e creare ricchezza sul territorio. Il nostro impegno è tutto volto ad attuare il più velocemente ed efficacemente possibile quanto previsto dalla nuova legge, proseguendo col metodo dell’ascolto, della condivisione e dell’innovazione, per dare risposte flessibili e puntuali ai bisogni manifestati dal territorio. La Lombardia è una terra di eccellenza e deve essere messa nelle condizioni di esprimere al meglio le proprie potenzialità, per il bene di tutto il Paese. Al governo centrale chiediamo di fare la sua parte: ridurre il carico fiscale complessivo sulle imprese, che ha superato quota 68 per cento, abbattere la burocrazia, aiutare chi ha la voglia e il coraggio di fare impresa, creando ricchezza e lavoro. La Lombardia ha segnato la strada da percorrere, ma per raggiungere i risultati che i nostri imprenditori ci chiedono serve un’assunzione di responsabilità da parte di tutti, partendo dai Comuni, dalle Regioni e dallo Stato, fino ad arrivare all’Unione europea.
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1 commento
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“Quel che chiedono le imprese a Roma, la Regione ha iniziato a farlo in Lombardia”.
Perfetto!!Questo vuol dire che in 16 anni di governo Formigoni, in questo campo, non aveva fatto nulla..