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Su Strisciarossa Piervirgilio Dastoli scrive: «È stato forse sottovalutato con la sola eccezione di Ferdinando Nelli Feroci su La Repubblica del 27 febbraio nella sua "Carta Cinese" – a causa probabilmente della vaghezza dell’intervento e delle ambiguità della politica estera di Pechino – quello che è apparso quasi come un "appello agli Europei" del ministro degli Esteri della Repubblica popolare cinese Wang Yi che ha ricordato l’impegno del suo governo per il rispetto del diritto internazionale, la fiducia nel multilateralismo, l’idiosincrasia per iniziative unilaterali e l’opposizione al protezionismo. Come sappiamo la Cina è stata a lungo considerata, con qualche rara eccezione come l’interesse verso quel mondo di Romano Prodi, un "rivale sistemico" dell’Europa e più in particolare dell’Unione europea e quest’idea non è mai mutata nel tempo nonostante i rilevanti rapporti economici, industriali e tecnologici che molti paesi europei hanno nei confronti della Repubblica popolare cine...
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