Scuole serali

Quale è il valore del Figlio per Dio Padre?

Di Gianmario Gatti - Mauro Grimoldi
30 Marzo 2015

Caravaggio-giuda-gesuIn questa Domenica delle Palme, nel Rito Romano, si legge il Vangelo di Marco  14, 1-15, 47; l’antefatto è quello di una donna che versò sul capo di Gesù il profumo di nardo.

La quantità di nardo utilizzata fu, ce lo conferma il Vangelo di Giovanni, 1 libbra romana cioè 0,33 litri.

Ora Giuda, il tesoriere, quello che lo tradì, ne quantificò il valore in 300 denari, circa 1.500 €; dunque Giuda tradisce per 30 denari cioè il 10 per cento del valore di una oncia di nardo.    

Secondo alcune fonti 300 denari corrispondono a circa 300 giornate di lavoro; Colin Clark, economista, ha calcolato che i guadagni reali medi di un artigiano libero a Roma erano approssimativamente equivalenti a quelli medi di un operaio britannico nel 1850 e a quelli di un operaio italiano nel 1929 (Storia economica del mondo, R. Cameron – L. Neal, pag.68, Il Mulino, 4 ed. 2003)

È vero che si stima che il costo della vita fosse a Roma, 4 volte quello delle provincie del Nord Africa.

Quindi se dividiamo per 4 i 300 denari, la cifra è 75 denari in termini di potere di acquisto, quindi per proporzione pari a 375 €.

Allora in termini nominali Giuda tradì per 375 €, in termini reali per 37,5 €.

In termini nominali: se il nardo utilizzato è pari a un anno di lavoro circa e considerando che per Dio un giorno sono come mille anni (2 Pt,8) dobbiamo moltiplicare 1.500 € per 365.000 e il risultato è 547.500.000 €, cioè circa 7,5 volte il Pil mondiale (anno 2012), e 15 volte il Pil del G7 (anno 2012).

Quindi:

1) Giuda tradì per 37,5 €

2) Dio dà a Suo Figlio un valore decisamente superiore: 547.000.000 €

3) La nostra capacità di produzione, potenza, è, al momento, 7,5 volte inferiore

Dio, Onnipotente, quindi dà all’uomo un valore decisamente superiore.

Allora perché Giuda tradì?

Allora perché siamo depressi? Perché ci facciamo fuori in tutti i modi?

Articoli correlati

4 commenti

  1. Mauro

    Ora Maria porta il nardo e con esso cosparge i piedi di Gesù. Come prima sedeva ai piedi di Gesù, così ora rivolge il suo gesto ai piedi. Ha bisogno per far questo di profumo vero, prezioso, nel quale viene simboleggiato tutto il prezzo che possiede per Dio l’anima donata a Dio. (…) Il povero, che non ha nulla o quasi nulla, è ben presto al termine del suo dare. Se vuole dare, deve dare subito tutto. Possiede così poco che non vale la pena suddividerlo. Il poco però che egli ha e dà, possiede per il Signore il profumo del prezioso nardo. Infatti, esso possiede il profumo del tutto. Una sola cosa è necessaria. Maria dà questa sola cosa, il tutto che possiede, se stessa; sotto la figura del nardo vi è anche tutto quello che lei ha, è qualcosa di prezioso, simboleggia tutto il possesso.
    Hans Urs Von Balthasar “Tre donne e il Signore”

  2. james

    posso dire che mi sembra una grande stupidaggine tutto questo discorso?

  3. shark335

    evidentemente, il valore dato da Dio all’uomo non è immediatamente riscuotibile…

    1. gianmario

      Giusto: infatti ce l’ha donato (cioè gratis).

I commenti sono chiusi.