«Putin non ha vinto in Ucraina. Biden non ha avuto il coraggio di Trump»

Di Leone Grotti
15 Febbraio 2025
«Dopo tre anni di guerra la Russia non ha neanche preso l'intero Donbass. L'Ue doveva aiutare a cercare una via d'uscita. Ci sarà una tregua, non una pace». Intervista all'inviato del Giornale, Fausto Biloslavo
Le matriosche di Donald Trump e Vladimir Putin in un negozio di souvenir di Mosca
Le matriosche di Donald Trump e Vladimir Putin in un negozio di souvenir di Mosca (foto Ansa)

«Se l’Europa davvero si impegnasse a garantire il congelamento del conflitto mettendo i “boots on the ground” in Ucraina farebbe finalmente qualcosa di positivo. Ma il pallino è in mano agli americani ora». Fausto Biloslavo si aspettava che Donald Trump, come promesso in campagna elettorale, si sarebbe mosso appena eletto per interrompere la guerra in Ucraina. L’inviato di guerra del Giornale, però, non si fa illusioni: «Chi spera che si arrivi a una pace giusta o anche solo a una pace si illude. Ci sarà un accordo di cessate il fuoco e una tregua. È già qualcosa, ma la pace è un’altra cosa».

Il presidente americano ha annunciato mercoledì che i colloqui tra Usa e Russia saranno avviati «immediatamente». Perché ha scavalcato l’Unione europea e l’Ucraina?
Ce lo si poteva aspettare. L’Europa negli ultimi tre anni ha giustamente dato armi su armi all’Ucraina, ma non ha mai cercato di trovare una via d’uscita, come invece avrebbe dovuto. È normale che ora Trump non la consideri. Chi è causa del suo mal, pianga se stesso.

Kiev però non aveva diritto a essere consultata?
Io penso che Zelensky sapesse che Trump stava per contattare Putin.

Che tipo di accordo potrebbe essere raggiunto?
Penso che si cercherà di sancire una tregua simile a quella che ha posto fine alla guerra di Corea, dove a 70 anni di distanza ancora non è stato firmato un accordo di pace.

È quello che Zelensky ha sempre detto di non volere.
Prendiamo però il caso della Corea: a chi ha giovato la tregua? Non certo ai nordcoreani, finiti sotto la dittatura della famiglia Kim e della loro dottrina nucleare. È la Corea del Sud ad averci guadagnato, diventando una delle tigri economiche dell’Asia. In un mondo ideale, ovviamente, sarebbe bene che i russi si ritirassero dall’Ucraina ma è irrealistico. Quindi bisogna cominciare da qui.

Il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, con il presidente presidente del Comitato militare della Nato, Giuseppe Cavo Dragone
Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, con il presidente presidente del Comitato militare della Nato, Giuseppe Cavo Dragone (foto Ansa)

Che cosa rende più ostico il raggiungimento di un compromesso?
L’Ucraina ha ancora una porzione di territorio russo nel Kursk e Mosca ha la Crimea e la maggior parte del Donbass, anche se non tutto. Putin cercherà di ottenere il riconoscimento dei territori conquistati, ma si renderà conto della necessità di trattare. Sui 900 km di fronte penso che un accordo sul congelamento del conflitto si possa trovare.

Il primo incontro tra Trump e Putin si terrà in Arabia Saudita. Che cosa suggerisce questa scelta?
Che l’Ucraina è il principale argomento da discutere, ma non è l’unico. Trump è isolazionista, sicuramente, guarda prima di tutto agli interessi nazionali, ma vuole trovare un accordo ad ampio raggio che copra anche il Medio e l’Estremo Oriente.

Il terzo anno di guerra, che scade il 24 febbraio, potrebbe essere quello in cui inizieranno a tacere le armi. La vittoria sul campo sognata dall’Occidente, dunque, non ci sarà.
È da quando la controffensiva ucraina è fallita nell’estate 2023 che nessuno ci crede più. Certo, Zelensky ha continuato a parlare di “piano della vittoria”, ma si trattava di propaganda e lo sapeva anche lui. Quando con enorme dispendio di uomini e mezzi Kiev ha conquistato pochi chilometri di territorio, poi in parte persi, si è capito che c’era bisogno di una svolta diplomatica.

Joe Biden però non l’ha promossa.
No, non ha avuto il coraggio ma tutti hanno iniziato a ragionare di un congelamento del conflitto. I diplomatici già lo vedevano come unico esito possibile della guerra, anche se non lo dicevano apertamente. Poi è arrivato Trump, che come al solito si è mosso come un elefante in una cristalleria. Ma ha detto le cose come stavano e forse è un bene.

La rappresentante della politica estera dell'Ue, Kaja Kallas
La rappresentante della politica estera dell’Ue, Kaja Kallas (foto Ansa)

Putin farà di tutto per dire che ha vinto la guerra, Zelensky anche. Chi ha ragione?
Putin aveva detto che avrebbe spazzato via l’Ucraina e il suo governo. Dopo tre anni di guerra sanguinosa, invece, ha solo il 20 per cento del territorio ucraino e non è riuscito neanche a completare la conquista del Donbass. Mancano ancora Pokrovsk, Kramatorsk, Sloviansk. È una vittoria di Pirro, insomma. Zelensky potrà dire che i russi volevano cancellare l’Ucraina e non ci sono riusciti. Non solo, durante la prima offensiva Kiev ha ripreso il 50 per cento dei territori occupati dai russi durante le prime fasi dell’invasione. Questa è la realtà. È chiaro che la vittoria di cui Kiev parlava all’inizio, la riconquista di tutti i territori, non è possibile. L’Ucraina ha già subito perdite umane terrificanti.

Anche la Russia.
Certamente. La differenza, però, è che Mosca avrà sempre uomini da mandare al fronte. Kiev no. Dopo una guerra così devastante, entrambe le parti dovranno cedere al compromesso. Ma se l’Ucraina riuscirà a entrare nell’Ue, alla fine ci avrà guadagnato.

Biden e l’Ue potevano gestire la guerra in modo diverso?
Non solo potevano, dovevano. Bruxelles è andata al traino degli americani, tutto è avvenuto sopra la sua testa, proprio come ora. Forse l’Europa imparerà la lezione e capirà che deve cambiare, che deve diventare un’Europa con la “e” maiuscola, prendere in mano il proprio destino e gestire le crisi che si presentano sul proprio territorio.

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I paesi Ue non dovevano difendere Kiev?
Certo che dovevano. Hanno fatto bene a dare armi all’Ucraina, ma non così, senza perseguire un obiettivo. Dovevano farlo con una strategia per uscire dal conflitto con le ossa meno rotte possibili. Pensare di sconfiggere totalmente la Russia è folle.

Putin invece ha sbagliato tutto?
Hanno davvero preso una sberla che non dimenticheranno. Erano convinti di attaccare e vincere in un mese, invece sono passati tre anni e tutto è ancora come prima. Putin riuscirà a stringere la mano a Trump in Arabia Saudita, ma non sarà mai più visto come prima.

Trump ha detto che l’onere militare ed economico di far rispettare un eventuale cessate il fuoco toccherà all’Europa. Una bella gatta da pelare su 900 km di fronte.
Per me passare dalla fornitura indiscriminata e senza strategia di armi a schierare soldati sul terreno, “boots on the ground”, per preservare la tregua sarebbe positivo. Bisognerà prevedere una zona cuscinetto e mettere in piedi una forza di interposizione che, se funzionasse, aprirebbe le porte alla ricostruzione, che è interesse di tutti. Ovviamente non sarà un’impresa facile, ma se l’Italia ne facesse parte, sarebbe un orgoglio nazionale. Non dimentichiamo che da quelle parti ci sono città come Nikolaevka.

@LeoneGrotti

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2 commenti

  1. MONASTERO SANTA CROCE

    Ancora una volta, come tanti altri commentatori, l’intervistato manca di una visione equilibrata, sbilanciata, incapace di comprendere il punto di vista di Putin. Continuare a considerare Putin come un criminale e non come un Capo di stato non stupido, o come un nuovo Hitler, come ha praticamente affermato il nostro esimio Presidente, vuol dire continuare a non capire, non comprendere quali sono le vere ragioni di tutto, continuare a illudersi come tutti i giornalisti in questi tre anni hanno fatto, di volta in volta immaginandosi l’imminente sconfitta della Russia

  2. GIANLUIGI LASSINI

    Credo che la mossa di Trump sia decisiva perchè ha permesso a Putin di salvare la faccia parlando con un suo ” pari ” e non con uno di livello inferiore come Zelemski.
    Così può dimostrare alla Russia ha ottenuto di essere riconosciuto come un grande leader a livello mondiale. Ma è solo un riconoscimento formale. In realtà la guerra non avrà vincitori ma solo vinti, cosa che sta diventando il risultato di tutte le guerre attuali.

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