
Proposta per risparmiare qualche euro
Ordine. Ecco cosa ci vorrebbe, un po’ d’ordine. Probabilmente l’affidamento dei giochi del Coni ai Monopoli di Stato (decreto 8 luglio 2002, n. 138) va proprio in questa direzione. Vedremo. Nel frattempo, come dimostrato nel numero 29 di Tempi, è possibile sollevare qualche dubbio sulla gestione dei giochi oggi in Italia. Recentemente il Governo se ne deve essere accorto se è vero, come è vero, che si è dimostrato interessato a recuperare fondi attraverso una possibile “legalizzazione dei videopoker”. Ma l’operazione non è andata a buon fine perché con il decreto legge “omnibus” del 6 luglio, convertito in legge il 19 luglio, il Governo ha dovuto rinunciare alle previste agevolazioni riservate alle società sportive, che richiedevano una copertura pari al gettito dei videopoker, calcolate in alcune centinaia di milioni di euro all’anno. Anziché rinunciare ad aiutare le società sportive dilettantistiche non è più conveniente (e semplice) percorrere altre strade?
Perché pagare due volte?
Perché, dunque, stante così la situazione, non rivedere la posizione di Lottomatica? Non si chiede che la società di Staderini venga esclusa dal mercato. Semplicemente ci chiediamo perché riceva “trattamenti di favore” non in linea con le richieste fatte ad altri gestori. Ci chiediamo, ad esempio, perché lo Stato permetta a Lottomatica di partecipare ai bandi facendo passare come suo un sistema informatico che suo non è. Lo Stato italiano ha, infatti, “già” pagato i terminali ed il sistema informatico a Lottomatica per 5mila miliardi di vecchie lire. Perché non pretende che la società di Staderini renda utilizzabile gratuitamente una rete che è di proprietà dello Stato?
Un bel risparmio
Perché Lottomatica svolge il proprio servizio di gestione del Lotto per 400 milioni di euro all’anno? Tale cifra non sembra al Governo troppo onerosa, soprattutto se paragonata ai più modesti compensi (100 milioni di euro) richiesti dalla concorrenza nella gestione di altri giochi? Lottomatica ha inoltre ottenuto il rinnovo della propria concessione sul Lotto con tre anni di anticipo. Durata di tale concessione è stata fissata in nove anni. Perché un periodo così lungo? E, soprattutto, perché alle medesime condizioni della precedente, già così svantaggiosa per le casse dello Stato? Se fossero state applicate invece le medesime condizioni imposte ad altri gestori di giochi lo Stato avrebbe risparmiato circa 300 milioni di euro all’anno. Che, sommati per il periodo della concessione, sarebbero circa 2.700 milioni. Tutto sommato a noi sembra una bel risparmio. E che si potrebbe utilizzare per ripristinare quelle agevolazioni promesse per le società sportive dilettantistiche.
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