Promuoviamo il lavoro buono

Di Matteo Rigamonti
15 Ottobre 2020
L’assistenzialismo ha il respiro corto, non basterà a contrastare «una crisi di dimensioni imprevedibili». Parla il presidente di Mcl Domenico Delle Foglie
Artigiano al lavoro

Articolo tratto dal numero di ottobre 2020 di Tempi. Questo contenuto è riservato agli abbonati: grazie al tuo abbonamento puoi scegliere se sfogliare la versione digitale del mensile o accedere online ai singoli contenuti del numero.

«La crisi sociale è dietro l’angolo». Quando gli si chiede cosa è emerso con forza dalla due giorni durante la quale, a fine settembre, il Movimento cristiano lavoratori ha ripreso il filo di un dialogo forzatamente interrotto dal coronavirus, il suo presidente Domenico “Mimmo” Delle Foglie non ha dubbi. «Una crisi sociale dalle dimensioni imprevedibili», racconta a Tempi Delle Foglie, e di cui «durante il normale svolgimento della nostra vita associativa, purtroppo, avevamo già avuto modo di intercettare i segnali». «Amici che hanno perso il lavoro» e «file sempre più lunghe di poveri ai banchi di distribuzione del cibo» sono solo alcuni degli esempi più lampanti. Ma non sono soltanto i «ceti più deboli» ad aver incassato il colpo, precisa la guida del Mcl, ci sono anche i «ceti medi» e le «categorie meno garantite, come il popolo delle partite Iva». Il rischio più concreto? «Una nuova ondata di disoccupazione».

L’assistenzialismo non può essere la risposta da mettere in campo. Ne è convinto Delle Foglie, che grazie alla capillare presenza sul territorio del Mcl, si è accorto di un ulteriore pericolo e cioè che «l’esercito dei disoccupati vada ad aumentare l’economia del sommerso, che in Italia conta già cifre altissime». Anche perché si sa che «dove c’è lavoro nero a fare affari è la criminalità organizzata». Attenzione, però, secondo Delle Foglie, non basta «denunciare» situazioni di malaffare, occorre «promuovere il lavoro buono», a tutti i livelli. Per esempio contribuendo alla costruzione di nuove professionalità fondamentali per saper cogliere gli investimenti europei, come sottolineato in occasione della due giorni. Altro che reddito di cittadinanza!

Domenico Delle Foglie

Ulteriore tema che è stato affrontato durante la kermesse intitolata “Il Movimento in ascolto. Dalla vita ecclesiale all’impegno istituzionale” è lo smart working. Nulla a che vedere però con il miope entusiasmo che ha accompagnato il dibattito sui media in questi mesi, bensì, mettendo in luce, insieme agli aspetti positivi, più d’una «criticità e perplessità». Come il vulnus inflitto alla «socialità» e alla «relazione» dal lockdown forzato. Per non parlare poi dell’«inefficienza con cui spesso il lavoro da remoto è stato interpretato dalla pubblica amministrazione».

«Durante questo periodo è riemerso con forza il bisogno di guardarci negli occhi, di ascoltarci, perché la socialità non è qualcosa di secondario, ma attiene al nostro Dna», aggiunge Delle Foglie. Un imprinting che pesca nelle radici del Mcl, che è prima di tutto «movimento ecclesiale», ricorda il suo presidente, oggi chiamato a raccogliere l’eredità della ventennale guida di Carlo Costalli. Nella vita della Chiesa, secondo Delle Foglie, c’è bisogno di «stimarsi di più» e «stimare il pluralismo, così come il fatto che siamo inevitabilmente diversi tra noi». È qualcosa che l’Mcl cerca di mettere in pratica ogni giorno, nel prezioso servizio che fa alla vita del paese, spesso in collaborazione con parrocchie e altri corpi intermedi: con i Caf e i patronati che, a livello locale, sono la declinazione più concreta del suo impegno, ma anche con il ricco contributo offerto al dibattito pubblico sui temi del lavoro. Le ultime iniziative di cui il Movimento si è reso protagonista in tal senso riguardano l’impegno per la tutela del creato, tanto caro a papa Francesco, e si sono concretizzate nel supporto al nuovo progetto ex legge 383 su “Ambiente è partecipazione”. Un percorso di cittadinanza sul fronte ambientale, tema che, ricorda Delle Foglie, «sarà al centro della prossima Settimana sociale dei cattolici a Taranto» (ottobre 2021).

Al Mcl stanno a cuore i giovani. Proprio la «capacità di educare i nostri giovani ad innamorarsi della libertà e della democrazia» sarà la prova dell’incisività dell’azione del Movimento, insieme alla promozione della «libertà di tutti i corpi intermedi» e al «prevalere della fraternità sulla burocrazia nei luoghi dove siamo presenti». Del resto, ricorda il presidente, «come ci ha chiesto il cardinale Gualtiero Bassetti, dobbiamo “essere presenti, influire, testimoniare”».

Foto Ansa

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