«Prof discriminata perché gay». Quanti errori in quella sentenza

Di Elisabetta Longo
02 Luglio 2016
Intervista al giuslavorista Marco Ferraresi sulla sentenza che ha condannato una scuola paritaria a risarcire una insegnante per un contratto non rinnovato

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Due anni fa un’insegnante dell’Istituto paritario Sacro Cuore di Trento ha accusato la direttrice, suor Eugenia Libratore, di essere stata discriminata per il suo orientamento sessuale, sulla base di un colloquio in cui si discuteva del suo ipotetico rinnovo del contratto. Ci siamo occupati del caso con un articolo del luglio 2014, quando, tra l’altro, la notizia della causa giudiziaria è stata usata per incolpare anche noi diffondere odio. Pochi giorni fa i processo è arrivato a sentenza, firmata dal Tribunale di Rovereto, che ha obbligato la scuola al risarcimento di un danno patrimoniale e non dell’insegnante, che originariamente aveva preteso anche l’offerta di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Tempi.it ha chiesto un giudizio sulla vicenda al professor Marco Ferraresi, ricercatore confermato di diritto del lavoro dell’Università di Pavia e presidente dell’Unione Giuristi Cattolici di Pavia “Beato Contardo Ferrini”.

Una decisione del genere può “fare giurisprudenza”? Cioè, far fiorire delle cause simili e dare vita così a una tendenza di rivalsa, in virtù di presunte discriminazioni?
Il precedente è pericoloso. La magistratura ha già dimostrato in molte occasioni il proprio favore verso le rivendicazioni dei movimenti gay: pensiamo a quanto sta accadendo in materia di adozioni. Inoltre, la normativa è favorevole ai soggetti presunti discriminati. In base all’art. 28, comma 4, d.lgs. n. 150/2011, è sufficiente che il ricorrente indichi elementi di fatto da cui si possa presumere una discriminazione e si inverte l’onere della prova: spetta al datore di lavoro provare che non vi è stata discriminazione. Nel caso in questione, è bastato il contenuto di un colloquio tra suor Eugenia e l’insegnante per dare il via al procedimento. È tecnicamente più difficile da soddisfare la prova “negativa”, dimostrare cioè che qualcosa non sia avvenuto.

Il risarcimento ammonta a 25 mila euro per la lavoratrice, più 1.500 euro per la Cgil e Certi diritti, le parti che hanno fatto ricorso, 8 mila euro di spese e l’obbligo di pubblicazione sui giornali locali della sentenza. Di solito a quanto ammontano i risarcimenti? È una cifra superiore alla norma?
Siamo nella massima incertezza, perché la legge non offre parametri per la quantificazione del danno, specialmente quello non patrimoniale. Il che significa che ogni giudice fa di testa sua. La scarsissima giurisprudenza su questa materia, peraltro, impedisce di potersi orientare in base ai precedenti. La cifra di 25.000 euro deriva probabilmente dalla somma di 10.000 euro a titolo di danno patrimoniale per il mancato rinnovo del contratto di docenza e di euro 15.000 a titolo di danno non patrimoniale, derivante dalla accertata discriminazione. La somma in favore delle associazioni intervenute nel procedimento deriva, secondo il giudice, dai riflessi sulla collettività della discriminazione della singola lavoratrice. La stessa legge prevede la possibilità di condannare il datore di lavoro a pubblicare il provvedimento sui giornali, a proprie spese. Il fatto che il giudice abbia scelto di far pubblicare la sentenza su due quotidiani locali, invece che su uno nazionale (come dispone l’art. 28, comma 7, d.lgs. n. 150/2011), fa aumentare ancor più la cattiva pubblicità sulla scuola in questione proprio nel suo territorio.

Suor Eugenia è morta nel settembre scorso. È corretto portare a termine un processo anche quando una delle parti è deceduta?
Dal punto di vista giuridico, la parte datoriale non era costituita da suor Eugenia, ma dall’Istituto Sacro Cuore. Quindi è inevitabile che la controversia sia giunta sino alla sua conclusione, nonostante la morte della persona che rappresentava la scuola all’epoca dei fatti. Certo, la morte di suor Eugenia ha inciso negativamente sulle possibilità di difesa del datore di lavoro, perché rimasto privo della persona maggiormente informata degli eventi.

In questo caso la professoressa non è stata licenziata, si trattava infatti di una scadenza di contratto. Peraltro in quello stesso anno, il 2014, altri contratti in scadenza non sono stati rinnovati dall’Istituto, a parte quello dell’unico docente che aveva conseguito l’abilitazione. Ci sono altri casi simili, che lei sappia, in cui è stato dato torto al datore di lavoro, o questa sentenza rappresenta un unicum?
Dice bene: non è stata licenziata, come invece alcuni hanno affermato. Semplicemente non è stato rinnovato un contratto a tempo determinato. Il rinnovo dipende dalle necessità del nuovo anno scolastico e dunque non può essere scontato. Dalle cronache sembra che, semplicemente, la scuola abbia deciso di stabilizzare il rapporto di lavoro con personale in possesso delle necessarie abilitazioni, di cui invece la ricorrente presunta discriminata era sfornita. Quanto ai precedenti, non sembra proprio che l’Italia sia un Paese omofobo. L’unico caso che mi consta è quello dell’avvocato Carlo Taormina, condannato per aver affermato a La Zanzara di Radio 24 di non voler reclutare persone omosessuali nel proprio studio legale.

Quali sono i punti della vicenda che più l’hanno colpita, dal punto di vista del diritto del lavoro?
Mi colpiscono i clamorosi errori di fatto e di diritto in cui l’ordinanza del giudice è incorsa. Innanzitutto un errore di fatto: dove è qui la discriminazione, cioè il trattamento meno favorevole rispetto ad altri lavoratori in situazione analoga? La lavoratrice non aveva alcun diritto, né poteva avere alcuna aspettativa al rinnovo del contratto. E la scuola aveva la piena libertà, appunto, di non rinnovare il contratto stesso. Poi vedo un errore di diritto: alla controversia si sarebbe dovuto applicare l’articolo 3, comma 3, d.lgs. n. 216/2003, per il quale «nel rispetto dei princìpi di proporzionalità e ragionevolezza e purché la finalità sia legittima, nell’àmbito del rapporto di lavoro o dell’esercizio dell’attività di impresa, non costituiscono atti di discriminazione ai sensi dell’articolo 2 quelle differenze di trattamento dovute a caratteristiche connesse alla religione, alle convinzioni personali, all’handicap, all’età o all’orientamento sessuale di una persona, qualora, per la natura dell’attività lavorativa o per il contesto in cui essa viene espletata, si tratti di caratteristiche che costituiscono un requisito essenziale e determinante ai fini dello svolgimento dell’attività medesima». Spieghiamo meglio. Stiamo parlando di una scuola, dell’insegnamento, dell’educazione dei ragazzi. Stiamo parlando di un istituto cattolico. Come può non essere rilevante la sessualità in un simile contesto? A maggior ragione quando è la stessa lavoratrice a esternare le proprie convinzioni in questo ambito. Il giudice ha invece deciso, e immotivatamente, che l’orientamento sessuale non ha a che fare con l’ispirazione religiosa di un istituto. La Sacra Scrittura e il Catechismo sono evidentemente diventati modificabili da parte di un giudice. Nonostante la legge tuteli le cosiddette “organizzazioni di tendenza” (partiti politici, sindacati, enti religiosi o caritatevoli, per esempio) a poter scegliere i propri lavoratori sulla base del rispetto delle idee che sono al centro delle stesse.

La sentenza della Corte costituzionale 29 dicembre 1972, n. 195, afferma che le scuole paritarie hanno la libertà di scegliere il proprio personale docente, ma durante il processo questa norma è stata scavalcata.
Sì. E il principio di diritto di questa sentenza della Corte costituzionale è stato confermato dalla Corte europea dei diritti dell’uomo con decisione del 20 ottobre 2009, nel “caso Vallauri”, relativo a un professore al quale l’Università cattolica del Sacro cuore non aveva rinnovato il contratto per alcune sue tesi eterodosse e l’adesione a discipline orientali. Contrariamente a quanto spesso si dice, la Corte europea ha ribadito il concetto espresso dalla nostra Corte costituzionale: basti leggere ad esempio i punti 41 e 78 della sentenza europea. Non ve ne è traccia nell’ordinanza del giudice roveretano: incredibile. Come non vi è traccia di un altro precedente simile, il “caso Obst” del 23 settembre 2010, a riguardo di un lavoratore dipendente della Chiesa mormone tedesca, che aveva una relazione extraconiugale. Queste autorevoli sentenze affermano un principio molto chiaro: le organizzazioni di tendenza (cioè gli enti che hanno una identità ideale) possono esigere che il lavoratore aderisca ai valori del datore di lavoro, perché ciò è necessario al perseguimento delle finalità dello stesso. Ma lei se lo immagina un partito di sinistra che si debba tenere un militante di estrema destra per non essere condannato per discriminazione per motivi politici?

L’Istituto Sacro Cuore di Trento opera dal 1844, e si occupa dell’educazione di migliaia di ragazzi. Purtroppo con questa vicenda la scuola è stata al centro delle polemiche a lungo, e la sua tranquillità è venuta meno. Crede che questa sentenza abbia minato il diritto allo studio degli alunni dell’Istituto?
Direi di più. La scuola è stata oggetto di linciaggio mediatico. Ma si dimentica che, prima ancora della scuola, c’è di mezzo il diritto dei genitori di educare i figli secondo le proprie convinzioni. Ciò che porta molte famiglie a scegliere le scuole cattoliche (spesso, tra l’altro, a prescindere dalla loro adesione alla fede). Quando i genitori iscrivono i figli a scuola, sottoscrivono un progetto educativo che è vincolante per la scuola stessa. Se questa intrattenesse rapporti di lavoro con insegnanti che di fatto non aderiscono ai princìpi del progetto educativo, sarebbe inadempiente nei confronti dei genitori. In questo caso, sì, essi avrebbero sacrosante ragioni per muovere causa all’istituto.

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26 commenti

  1. Matteo

    Ok, comunque non si può licenziare una persona solo perché presunto omosessuale, bisogna averne la certezza!

    1. Luca P.

      Caro Matteo, nell’articolo è ben specificato.
      Nessuno è stato licenziato!
      Ad una professoressa non è stato rinnovato un contratto a tempo determinato.
      E la stessa cosa è stata fatta ad altri docenti della scuola che presumo essere eterosessuali.
      Pertanto non solo non c’è il vulnus (la discriminazione) ma nemmeno il danno (il licenziamento).
      La sentenza così com’è sembra introdurre il diritto al contratto a tempo determinato per i presunti omosessuali. È semplicemente pazzesco.

      1. Toni

        Ciao Honorata Maria, che devi segnalare? Alla postale? E come ti presenti questa volta? Come maria-mario-stoppin-stoppino- debora , pamela?
        L’attentato a Dacca dimostra cosa si ottiene quando si chiudono gli occhi su un problema facendo i vili calunniatori di una religione pacifica. Se ti dico che sei un imbecille sono razzista e calunniatore? C’è l’associazione nazionale mbecilli? Sei socio?

        1. giovanna

          Toni, lo sai , vero che non si tratta di shiva o non shiva, di mario non mario, ma sempre, sempre, sempre della povera trollona ?
          Non darle la soddisfazione di chiamarla “shiva”, che è solo uno dei miliardi di horror-nick che ha usato negli anni, magari potresti chiamarla trollona- registro shiva.
          Poi, non vale la pena che ti scaldi con una persona disa dattata,fuori dal mondo reale, che si può solo compatire.
          Come fai a non compatirla ?

      2. Valenzia

        NO Luca, l’insegnante è stata proprio LICENZIATA per discriminazione: il mancato rinnovo è stato dovuto all’esito del colloquio sull’orientamento sessuale di quell’insegnante, e questo è stato dimostrato.

        Per cui certo che non è stato rinnovato il contratto, me per motivi discriminatori, per questo la scuola cattolica è stata giustamente denunciata e condannata al risarcimento.

        Pensavate che bastasse dire “contratto non rinnovato” per far finta di niente e farla franca?? Non tutti sono pecorelle del gregge.

        1. giovanna

          Ma perché, perché, perché, trollona, intervieni come “matteo” e come “valenzia ” , e gli altri censurati ,nella stessa discussione ?
          Ma cosa te ne viene , oltre che fare la figura della mentecatta ?
          La soddisfazione di turlupinare il prossimo, imbrogliando e facendo questi teatrini ?
          Sai che soddisfazione: metti una tristezza, ma una tristezza.
          Fatti aiutare, trollona, da sola non ne esci.

        2. Toni

          No bestione, l’insegnate si è fatta scudo della discriminazione per ottenere quello che chiunque non otterrebbe: un obbligatorio rinnovo le contratto alla scadenza. Tu sei la prova vivente del totalitarismo pseudodemocratico uccisore dei neuroni. Basti tu come prova.

  2. Valenzia

    “le scuole paritarie hanno la libertà di scegliere il proprio personale docente”

    Basta questa frase come conferma della pretesa del diritto di discriminare le persone, la conferma che la scuola privata cattolica (e religiosa in generale) non potrà mai essere pubblica.

    “c’è di mezzo il diritto dei genitori di educare i figli secondo le proprie convinzioni.”

    Assolutamente NO: le convinzioni personali non possono essere un riferimento, e possono diventare pericolose e portatrici di assolutismi e fondamentalismi proprio di stampo religioso.

    I bambini, ovvero coloro che formeranno la futura società, devono essere liberi da ogni influenza ideologica, hanno diritto ad un’educazione sana, critica e OGGETTIVA.

    Solo cosi si formerà una società solida e capace di restistere ad ogni menzogna.

    1. giovanna

      Valenzia, sei su un binario morto…sempre, sempre, sempre la stessa pappa ammuffita, mai un pensiero originale, un lampo di creatività, un bagliore di novità.
      Certo che fa effetto sentir parlare d’educazione da una che nella sua vita ha il trollaggio compulsivo come unico interesse…magari, se incontravi qualcosa di bello in vita tua, trollona, non ti riducevi così, come una mentecatta.

    2. Luca P.

      Articolo 30 della Costituzione Italiana
      È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio.
      Cara Valenzia il tuo pensiero è semplicemente anticostituzionale.
      Esattamente come questa sentenza!!

      1. Valenzia

        xGiovanna

        —- “sempre la stessa pappa ammuffita”

        in risposta ai vostri articoli sempre sempre uguali:
        scuole private, omofobia e magistratura.. ogni tanto qualche bell’articolo anti-animalista.

        xLucaP

        —- “È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli”

        E Infatti è proprio per questo che la signora Maria Colombo leghista candidata sindaco di Turbigo (Mi) disse su facebook:

        “Sentire il mio bimbo (di dieci anni, ndr) che canticchia ‘faccetta nera‘ non ha prezzo”

        risponde un altro candidato ‘padano’, Sergio Zarbo, che sotto il post della collega mette un ‘mi piace’ e ci aggiunge pure, per rendere il nostro pensiero inequivocabile, un bel saluto romano plaude alla mammina ‘nera’:
        “I figli, educhiamoli fin da piccoli”

        una bella educazione fascista (a voi tanto cara)!!

        E tanti sono i casi di cronaca di famiglie responsbili di tante tragedie sui figli sopratutto in ambito religioso, basti pensare ai TdGeova oppure a come vengono trattate le figlie di famiglie musulmane.

        Quell’articolo della Costituzione, evidentemente cosi è scritto malissimo,
        significa che la famiglia deve provvedere all’educazione
        ovviamente, caro LUCAP, NON vuol dire essere autorizzati a fare quello che gli pare, violare la libertà religiosa
        e sottoporre a plagio i propri figli.
        L’ducazione deve essere demandata alla scuola, dove ci sono figure professionali che hanno le cnoscenze adatte (educatori, pedagoghi ecc…).

        Per evitare che la menzogna possa fare del male, minacciando il futuro di una società libera ed indipendente e che gente disonesta si possa approfittare di quell’articolo della Costituzione come fate voi cristiani, occorre intervenire…

        ..proprio come fa questa sentenza.

        1. Starace Pavolini

          “Se tu dall’altipiano guardi il mare,
          Moretta che sei schiava fra gli schiavi,
          Vedrai come in un sogno tante navi
          E un tricolore sventolar per te.
          Faccetta nera, bell’abissina
          Aspetta e spera che già l’ora si avvicina!
          quando saremo insieme a te,
          noi ti daremo un’altra legge e un altro Re.
          La legge nostra è schiavitù d’amore,
          il nostro motto è LIBERTÀ e DOVERE,
          vendicheremo noi CAMICIE NERE,
          Gli eroi caduti liberando te!
          Faccetta nera, bell’abissina
          Aspetta e spera che già l’ora si avvicina!
          quando saremo insieme a te,
          noi ti daremo un’altra legge e un altro Re.
          Faccetta nera, piccola abissina,
          ti porteremo a Roma, liberata.
          Dal sole nostro tu sarai baciata,
          Sarai in Camicia Nera pure tu.
          Faccetta nera, sarai Romana
          La tua bandiera sarà sol quella italiana!
          Noi marceremo insieme a te
          E sfileremo avanti al Duce e avanti al Re!2

          Solo a un ignorante sodomitico bolscevico questa melensaggine può sembrare una canzone veramente fascista.
          Anche la Boldrini è meno terzomondista di quelli che cantano ‘sta roba.

          1. Valenzia

            “La legge nostra è schiavitù d’amore,
            […]
            Dal sole nostro tu sarai baciata,
            Sarai in Camicia Nera pure tu.

            Faccetta nera, sarai Romana
            La tua bandiera sarà sol quella italiana!”

            Ah certo la schaivitù d’amore…. la conquista d’amore… la dittatura d’amore… molto evangelico!

            Dovevano farsi conquistare dall’amore delle camice nere!.. un po come quelli che devono lasciarsi conquistare dall’amore di Allah..

            La dolce sottomissione alle camice nere, del resto la bambina abissina aveva già la “faccetta” era già nera i fascisti le portavano anche la camicia nera e ovviamente la … libertà!

            La guerra è sempre un gesto d’amore per i popoli..
            Solo ad un cristiano fondamentalista questa canzone potrebbe sembrare una canzone… d’amore!
            E ai leghisti che vogliono educare i bambini al fascismo, facendo di loro dei novelli balilla.. ovviamente sottomessi all’amore!

            fortuna che io so bolscevico, perchè a me questa sembra proprio una canzone di propaganda del ventennio fascista per l’esaltazione del colonialismo africano.

            Siete su un binario morto!

          2. Toni

            Valenzia (Shiva101 ), non sai assolutamente nulla di scuole paritari. Questo è evidente. Oltre questo manifesti la becera convinzione che bisogna avere una educazione di stato (come quella “scientifica” della Russia Comunista ed in Cina) solo con colori arcobaleno che trasformano le persone in pupazzi lobotomizzati capaci solo di dire “bungiorno” a tutti, confezionati per andare d’accordo con tutti, con l’incapacità di ogni autonomo processo mentale. Sei uno zerbino per vocazione.

            Mi sembra giusto sottolineare quanto segue: Ti sei un minchione, la tragedia l’ha avuto la tua famiglia (essendo per te un pregiudizio non puoi offenderti) famiglia che se “normale” subisce da te sputi quotidiani…. vai a dormire.

            “Sottomessi all’amore” … ma che idiota.

          3. Toni

            Valenzia (Shiva101 ), non sai assolutamente nulla di scuole paritari. Questo è evidente. Oltre questo manifesti la becera convinzione che bisogna avere una educazione di stato (come quella “scientifica” della Russia Comunista ed in Cina) solo con colori arcobaleno che trasformano le persone in pupazzi lobotomizzati capaci solo di dire “bungiorno” a tutti, confezionati per andare d’accordo con tutti, con l’incapacità di ogni autonomo processo mentale. Sei uno zerbino per vocazione.

            Mi sembra giusto sottolineare quanto segue: Ti sei un minchione, la tragedia l’ha avuto la tua famiglia (essendo per te un pregiudizio non puoi offenderti) famiglia che se “normale” subisce da te sputi quotidiani…. vai a dormire.

            “Sottomessi all’amore” … ma che minchione rafforzato.

          4. Toni

            Scusami, porto due correzione:
            … paritarie* …Tu* sei un minchione.

        2. Luca P.

          Cara Velenzia,
          Parliamoci chiaro.
          I genitori non sono persone infallibili … anzi.
          Usare questa osservazione per dire che l’istruzione deve essere demandata allo Stato è follia, nemmeno gli statali sono infatti persone infallibili!
          Mi sembra la visione di un film dell’orrore, qualcosa già tentato da fascismo, nazismo e comunismo!
          Questo non vuol dire assolutamente dare ai genitori la “licenza di uccidere”.
          Il problema è proprio qui, lo Stato dovrebbe aiutare le famiglie in questa opera educativa e non lo fa.
          E questo non significa usare il ricatto dei servizi sociali che ti possono strappare i figli !
          A me , cara Valenzia, non sta a cuore nessuna “bella educazione fascista” come dici tu. Anzi.
          Vorrei una educazione pluralista e libera, dove da genitore posso scegliere quella migliore per mio figlio.
          Se invece altri pensano di sapere “a prescindere” dai noi genitori quale metodo educativo sia meglio per mio figlio … permettimi ma un pochino mi arrabbio.
          Rimane poi il fatto che anche se la costituzione è scritta male la soluzione non è contraddirla con una sentenza, ma cambiare la costituzione.
          Altrimenti di questo passo anche i colpi di stato sono leciti.
          Almeno così la scuola statale che ho frequentato mi ha insegnato.

          1. giovanna

            Dai, Luca, non dire che speri che la trollona colga anche solo uno dei tuoi numerosi spunti sul tema !
            Le stesse, precise, identiche cose che le dici tu, le sono state dette centinaia di volte, ma le rimbalza tutto.
            Domani, ricomincia daccapo con un altro nick.
            Non capisce la discussione, non vuole discutere, non vuole confrontarsi, viene qui solo per trollare, sentirsi viva in qualche modo.
            La domenica è il suo giorno peggiore, anche se non si capisce come faccia ad accorgersi che è domenica, dato che i suoi giorni chiusa in casa sono tutti uguali…forse sente la gioia altrui nell’aria.
            Te lo chiedo seriamente, Luca P. : secondo te, come si potrebbe aiutare una persona così sofferente, oltre che pregando per lei , cosa che già faccio quotidianamente ?

          2. Valenzia

            E invece ho colto i numerosi “spunti sul tema” e rispondo che:

            “fascismo, nazismo e comunismo” non sono democrazie.

            —- “E questo non significa usare il ricatto dei servizi sociali che ti possono strappare i figli !”

            Lo Stato ha il DOVERE di strappare i figli da famiglie disgraziate e pericolose, come quelle che fanno sposare regazzine di 14 anni o che impogono estremismi religiosi, che predicano morali distorte e devastanti, come i TdGeova, mormoni,
            che praticano rituali ai bambini, circoncisioni e infibulazioni.

            Lo Stato ha il DOVERE di portare via quei bambini dalle loro famiglie e se siete persone oneste e responsabili dovreste essere i primi a chiedere allo Stato un’educazione sempre migliore e sicura.

            —- “nemmeno gli statali sono infatti persone infallibili!”

            E qui ti sbagli: CERTO che lo sono!
            Lo sono in virtù di una formazione specifica, all’interno di una struttura che rispetta dei vincoli e dei programmi preparati in funzione dell’educazione INDIPENDENTE da ideologie, organismi privati e da ogni logica di interesse: l’unico obiettivo è la formazione del ragazzi.

            Non sai che differenza di ruolo c’è tra un professionista e una persona comune?

            — “Vorrei una educazione pluralista e libera, dove da genitore posso scegliere quella migliore per mio figlio.”

            Un genitore non ha nessuna competenza per decidere sui metodi educativi anzi sono essi stessi vittime delle loro debolezze, limiti, ideologie e putroppo sempre piu spesso proprio dei fanatismi religiosi.

            Se tu fossi islamico penseresti che una madrassa sia l’educazione migliore per il figlio e sappiamo bene che invece è errore drammatico e pericoloso: ogni scuola confessionale religiosa, comprese sopratutto quelle cristiane,
            professano menzogne con lo scopo unico del pedoproselitismo.

            —- “Rimane poi il fatto che anche se la costituzione è scritta male la soluzione non è contraddirla con una sentenza, ma cambiare la costituzione.
            Altrimenti di questo passo anche i colpi di stato sono leciti.”

            Scritta male, in questo caso, significa che da chi è in malafede, come la cheisa cattolica, puo essere interpretata per i propri interessi.
            La magistratura non l’ha contraddetta, anzi ha semplicemente atteso al significato originale.

            Siete su un binario morto.

          3. giovanna

            Che ti avevo detto, Luca ?
            E’ come parlare col muro : quelle quattro frasi a pappagallo conosce, quello conosce, la vita è altro, ma lei non lo sa.

          4. Toni

            Sei un a persone disturbata che farnetica, l’estate ee la calura non ti aiuta, non hai detto niente di sensato ed ogni stupidaggine farebbe cadere le braccia ad un bambino di tre anni.

    3. ery

      ma finiamola!!!!!!!!! per anni la scuola pubblica è stata in mano a vetero comunisti!! che facevano comizi in classe.. ah, ma certo, a quei tempi erano i cattolici ad essere medievali e loro nel futuro, come certe ideologie odierne. in ogni caso loro scomparsi, i cattolici ancora presenti.. come da 2000 anni a questa parte!!.. buona fortuna! 😉

  3. Eugenio

    Fatta la legge…trovato l’inganno: vuoi vedere che i precari della scuola statale senza abilitazione (e l’abilitazione ma sembra un requisito indispensabile per avere contratti stabili nelle scuole paritarie) verranno assunti con contratto a tempo indeterminato se si dichiareranno “discriminati per motivi sessuali” o,.pardon, “di genere”?

  4. Menelik

    Mi auguro che l’istituto non si arrenda e faccia ricorso.
    Io sono un professore precario della III fascia, da anni lo sono e così conto di poter arrivare fino a pensione.
    Ho capito perfettamente la situazione di quella professoressa.
    Ho sempre lavorato in scuole statali, tecniche e professionali.
    Tutte le scuola fanno giochini ritardando o anticipando gli avvisi di convocazione per scansare alcuni docenti che, in virtù di esperienza da contratti pregressi, sono risultati inaffidabili o non preparati.
    Pressoché tutte le scuole lo fanno senza motivo di scandalo.
    Quella professoressa ci vuole marciare, infatti ha richiesto il rinnovo del contratto non a tempo determinato come tutti gli altri di III e II fascia, me compreso, ma a tempo determinato, scavalcando tutti gli altri.

  5. Sasso Luigi

    È possibile fare appello?

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