
Primarie Pd. Bersani-Renzi al ballottaggio. In attesa dei dati ufficiali hanno iniziato a litigare
Il conteggio dei voti alle primarie del centrosinistra sta assumendo una piega polemica inaspettata. Se è oramai dato per assodato che ad andare al ballottaggio saranno Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi, ancora non chiaro è con quali percentuali. Sulla pagina delle primarie appaiono infatti i “risultati ufficiosi” che vedrebbero davanti Bersani (col 44,9 per cento) a Matteo Renzi fermo al 35,5. sempre secondo il sito il totale dei voti validi è 3.107.568.
Questa mattina, il coordinatore nazionale delle Primarie del centrosinistra, Nico Stumpo, ha detto durante la trasmissione Agorà su Rai Tre: «Hanno votato circa 3 milioni e centomila cittadini. Bersani è al 44,9p%, Renzi al 35,5%, Vendola al 15,6%, Puppato al 2,6% e Tabacci all’1,4%. Questi dati possono avere solo minime variazioni: forse manca qualche sezione in Umbria e a Milano, ma già domenica si poteva discutere più o meno con gli stessi numeri».
REPLICA RENZIANI. Ma questi dati sono contestati dal comitato renziano. «Ringraziamo Nico Stumpo e tutti i volontari per il difficile lavoro fatto stanotte. Il risultato è chiaro e incontrovertibile: si va al ballottaggio con Pier Luigi Bersani in testa e Matteo Renzi staccato di qualche punto. Qui iniziano i problemi: Stumpo oggi dice che i punti di distacco sono 9,5. I dati acquisiti dai nostri rappresentanti di lista, ancorché provvisori, ci consegnano un dato diverso: 43,4% contro 38,8%» afferma Nicola Danti, del Comitato nazionale di Matteo Renzi. «Pensiamo che ci sia un solo modo per fugare i dubbi: che Nico Stumpo pubblichi online sul sito tutti i verbali dei nove mila seggi. Aggregare i dati su base provinciale come ha fatto Nico Stumpo è molto discutibile. A solo titolo di esempio, dove evidentemente qualcosa non torna, citiamo i casi di Asti, Bolzano e Belluno. Per noi comunque essere a meno 5 o meno 9 da Bersani non cambia niente. Come ha detto domenica Matteo Renzi, al ballottaggio si parte da zero a zero. Ma – conclude Danti – per rispetto di chi ha fatto ore di coda è giusto dare i dati veri e chiari».
CONTROREPLICA. Presto arriva la controreplica di Paolo Fontanelli, rappresentante Comitato Bersani a Coordinamento nazionale primarie: «Sulle cifre delle primarie non vi sono incertezze, manca solo l’ufficialità che avverrà nella giornata di oggi. I dati parlano chiaro, tra Bersani e Renzi vi sono quasi dieci punti di distanza, 44,9% contro il 35,5%. Il comitato Renzi inspiegabilmente continua ad accreditare dati di fantasia che non corrispondono a nessun dato trasmesso dagli uffici elettorali del territorio». «Errore di valutazione che si ripete già da ieri quando ad urne aperte avevano sostenuto che i votanti erano 4milioni mentre il dato finale è di 3milioni e 100mila votanti, quasi un milione in meno e questo la dice lunga sull`attendibilità dei loro dati. Consiglierei di non rovinare una giornata di festa alimentando inutili e pretestuose polemiche», conclude Fontanelli.
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