
Egitto. Prima li hanno appoggiati, ora gli Usa scaricano i Fratelli Musulmani. L’Arabia Saudita ringrazia
«La rivoluzione egiziana è stata derubata dall’unico gruppo organizzato nello Stato: i Fratelli Musulmani». Non si era mai sentita una dichiarazione così netta da parte di un alto funzionario americano, eppure queste parole sono state pronunciate ieri dal segretario di Stato John Kerry.
SÌ ALLA “PRIMAVERA ARABA”. Barack Obama non aveva mai negato il suo appoggio ai Fratelli Musulmani in modo così esplicito. Gli Stati Uniti hanno aiutato per quasi 30 anni Hosni Mubarak ma il nuovo presidente americano ha deciso di cambiare politica non opponendosi alla “Primavera araba” prima, scaricando l’ex rais, e salutando poi con entusiasmo l’elezione a presidente di Mohamed Morsi.
Obama nel giugno 2012 disse che «gli Stati Uniti continueranno ad appoggiare la transizione verso la democrazia dell’Egitto stando dalla parte degli egiziani che cercano di coronare le promesse della rivoluzione».
APPOGGIO DE FRATELLI MUSULMANI. Mentre il governo del presidente dei Fratelli Musulmani si dimostrava un vero e proprio fallimento, molti criticarono Obama accusandolo di non avere una strategia chiara per l’Egitto e il Nord Africa. Gli Stati Uniti hanno infatti continuato a finanziare il governo islamista senza però fare pressioni per garantire uno sviluppo democratico del paese.
La confusione della politica a stelle e strisce è stata confermata all’indomani della presa del potere da parte dei militari. Dopo la deposizione di Morsi, infatti, gli Stati Uniti si dichiararono «molto preoccupati» per l’azione dell’esercito ma non parlarono di colpo di Stato.
VIA LIBERA A RIYAD. Ieri Kerry ha rincarato la dose, scaricando definitivamente la Fratellanza: «La gente che scese in piazza Tahrir non lo fece per motivi religiosi e ideologici. Volevano l’opportunità di avere un’educazione, un lavoro e un futuro e non un governo corrotto che li privava di tutto questo e anche di più. Ma la rivoluzione è stata rubata dai Fratelli Musulmani».
Così, dopo aver abbandonato l’ex alleato Mubarak, Obama decide di scaricare anche l’ex amico Morsi e di lasciare così il paese in mano all’Arabia Saudita, che ha già garantito un sostegno finanziario incondizionato al Cairo.
Articoli correlati
1 commento
I commenti sono chiusi.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!
potenti del mondo che usano i popoli come pedine e non pagheranno mai per questo. almeno napoleone lo diceva che voleva conquistare, qui dobbiamo pure sorbirci la retorica dei diritti e della libertà (la loro, di comandarci).