Prima di ironizzare sulle Sentinelle in piedi, Scalfarotto farebbe bene a rileggere se stesso

Di Sentinelle in piedi
07 Gennaio 2014
Il relatore della legge ha cercato di smontare le proteste al suo ddl. «Il disperato tentativo di stare in equilibrio non può evitare di mostrare l’ambiguità del testo e la sua palese portata ideologica e liberticida»

Pubblichiamo il comunicato stampa delle Sentinelle in piedi – Il 3 gennaio, intervenendo a Radio 24 alla trasmissione “Si può fare, cronache da un paese migliore”, l’onorevole Ivan Scalfarotto, Pd, parlando del disegno di legge sull’omofobia e la transfobia di cui è relatore e primo firmatario, cercava di smontare le motivazioni che hanno portato le Sentinelle in Piedi a manifestare in migliaia negli ultimi mesi in oltre 15 piazze italiane. (Qui il link della puntata, minuto 19).

In particolare l’onorevole, nel tentativo di smentire la portata liberticida della legge, evocava il cosiddetto sub-emendamento Gitti, ovvero la modifica legislativa che dovrebbe “salvaguardare” la libertà di opinione sull’omosessualità e che – afferma lo stesso Scalfarotto in trasmissione – “è stata una delle questioni che ha fatto sì che il movimento omosessuale italiano non si sia detto soddisfatto della legge”.

Certamente l’onorevole, come gran parte dei politici, è abituato a cambiare le carte in tavola e a piegare la realtà a seconda della platea cui si rivolge. Se in radio infatti afferma che “libere manifestazioni di pensiero non sono punibili”, solo il 20 dicembre scorso per tranquillizzare i movimenti gay insoddisfatti del testo, poiché lo considerano troppo morbido, spiegava:

«Il sub-emendamento Gitti in realtà è molto meno preoccupante di come sia stato descritto. Basta leggerlo. Vi si dice che non costituiscono atti di discriminazione le condotte delle organizzazioni di natura politica, sindacale, culturale, sanitaria, di istruzione ovvero di religione o di culto a queste condizioni:

  • a. se sono conformi al diritto vigente;
  • b. se sono assunte all’interno (non all’esterno) della organizzazione;
  • c. se si riferiscono all’attuazione di principi e di valori di rilevanza costituzionale.

Tutto questo solo «ai fini della presente legge». Questo vuol dire che se vi è un’altra norma che stabilisce un divieto di discriminazione (per esempio: norme sul divieto di discriminazione sul lavoro), queste non vengono sanate da questo emendamento. Si tratta solo di una scriminante ai fini della legge penale, non di una scusante di carattere generale».

In altre parole la norma in questione è un capolavoro di ambiguità politica frutto di un compromesso fatto da un lato per far credere che chiunque possa divulgare le proprie idee se si agisce all’interno di un’associazione, e dall’altro per tranquillizzare la lobby gay e poiché le opinioni contrarie potranno essere espresse soltanto a porte chiuse, e dunque solo all’interno di partiti, associazioni o organizzazioni religiose.

Ma Scalfarotto sul suo blog è ancora più chiaro e il 28 settembre scorso, rispondendo ad Alessandro Zen, di Sel, scrive:  «La legge in questo momento, salvo modifiche sempre possibili al Senato, dice solo che non costituiranno atti di discriminazione (ai fini della sola legge penale) le condotte organizzative prese all’interno di organizzazioni cosiddette di tendenza (partiti, sindacati, organizzazioni religiose eccetera) purché queste decisioni si riferiscano ai principi costituzionali che le ispirano. Di come stiano realmente – prosegue Scalfarotto nel post in questione –  le cose si è accorto invece benissimo Roberto Fiore, leader di Forza Nuova, che ha dichiarato che con l’approvazione della stessa legge “andranno in galera coloro che sosterranno che il matrimonio gay è una porcheria e che l’adozione dei bambini da parte delle coppie gay un’aberrazione”».

Per rispondere al goffo tentativo dell’onorevole Scalfarotto di confondere le idee bastano dunque  le sue stesse dichiarazioni, nel disperato tentativo di stare in equilibrio non può infatti evitare di mostrare l’ambiguità del testo e la palese portata ideologica e liberticida dello stesso.

Curioso che Scalfarotto trovi esilarante il nostro vegliare silenzioso e numeroso, e che ironizzi sulla libertà d’espressione soltanto quando viene negata a chi non condivide le sue idee.

All’onorevole, che consiglia alle Sentinelle in Piedi di impiegare il proprio tempo in esercizi più utili, anticipiamo che presto renderemo noto il calendario delle veglie del mese di gennaio, che ci vedranno scendere in piazza in almeno 7 città italiane.

Articoli correlati

15 commenti

  1. FrancescoB

    Battute sulla sessualità di scalfarotto, ma che livello!

    1. Giannino Stoppani

      Giustissimo, perché non fai qualche battuta sul papa o sui cattolici in genere, cosi ti si alza il livello?

  2. Jack

    Troveranno gente salda a contrastare il loro regime!
    Get up! stand up!

  3. Paolo

    Ma perchè le “Sentinelle” strenui difensori della libertà di opinione non vanno a manifestare in Russia ove veramente vige una legge liberticida addirittura non contro un determinato pensiero ma contro addirittura la natura delle persone?
    Ricordo che “libertà di pensiero” non vuol dire libertà di offesa o di insensata discriminazione…se ne faccia una ragione il sig. fiore e il suo muovimentino poltico, non è accettabile che famiglie e la loro prole vengano definite porcherie o similaria solo perchè è dogma di un credo religioso (ampiamente sbugiardato dai fatti concreti oltretutto).

    1. Giannino Stoppani

      Che cosa sarebbe “ampiamente sbugiardato dai fatti concreti”?

      1. Su Connottu

        Non lo sa nemmeno lui, però legge vanity fair e sa che è trendy dire così

  4. Franco

    Preciso che il Franco del “Bene” con la B non sono io.
    Con l’occasione mi firmeró con iniziale di cognome.
    Franco C.

  5. fabio

    Bisogna reagire. La libertà di parola è sacrosanta ed è sacrosanto che un bambino abbia un padre e una madre. Sono veramente stupefatto dell’arroganza e della ferocia di queste lobby gay.
    La legge morale neutrale non si tocca. Nessuno può modificarla. Neppure il parlamento. Se ciò avvenisse vorrebbe dire che l’Italia ha perso l’idea del bene comune e non ci sono più valori condivisibili.

    1. Paolo

      Peccato che la legge morale e natuirale sia l’esatto opposto di quello che vorrebbe lei sig. fabio.

      1. mike

        paolo abbi pazienza però sulla legge naturale, con tutto il rispetto, dovreste avere meno ipocrisia. in natura l’eterosessualità si vede mentre l’omosessualità no. posso anche capire che ormai (credo che vi manca poco per lo scopo) non vi pare vero che potreste sposarvi e, chi vuole, adottare bambini. ma non tirare in ballo la legge naturale. dopo dite di essere tolleranti e rispettosi. mah! non siete rispettosi dell’intelligenza altrui… su ammettilo che finora l’unica cosa ufficiale è una dichiarazione dell’APA. che non dice nulla in quanto asserisce e basta. asserire è affermare, e affermare dovrebbe portare, nel caso fosse richiesto, a chiarire o giustificare quanto si è asserito/affermato. l’APA per ora si è limitata solo ad asserire. per cui paolo se vuoi essere rispettoso della gente non tirare in ballo la legge naturale sulla quale non avete saputo dire nulla. né voi né l’APA.

    2. mike

      reagire? ormai è una battaglia persa. o quasi. la gente in gran parte condivide certe cose. altrimenti le elezioni del 2013 avrebbero avuto esiti diversi. non parlo solo delle coppie gay, ma della possibilità delle adozioni adombrata e anche più dal centro sinistra. si dice che la gente accetti le coppie omosessuali ma sia contraria alle adozioni. ma se così fosse avrebbero dovuto votare in massa al centro e a destra. per far capire agli omosessuali che secondo gli etero i bambini devono crescerli un uomo ed una donna. la realtà dei fatti è stata diversa: pd e m5s insieme hanno il 56%. è evidente, o molto pensabile, che più della metà degli italiani sia d’accordo anche alle adozioni gay. al limite si penserebbe che non abbiano riflettuto bene, sulla base dei loro convincimenti quali emergerebbero da certi sondaggi.
      una cosa certa però è che tale 56% di cui sopra secondo me è dovuto ad una presenza massiccia/enorme degli omosessuali nella società. più di quanto si potesse credere un tempo. per cui credo che, considerando che i governi e in genere i poteri forti li sostengono e che la gente comune etero ha anche e giustamente paura, la battaglia sia persa. magari non subito ma a lungo termine sarà una battaglia persa. alla fine salvo sorprese gli omosessuali, e chi li sostengono, vinceranno.

  6. Su Connottu

    Senza contare che la porcata di autorizzare le opinioni sgradite alla setta Gayology, ma solo se pronunciate all’interno di generiche organizzazioni, verrebbe immediatamente spazzata via per manifesta incostituzionalità. Scalfarotto lo sa benissimo, ha già pronta la lacrima di coccodrillo: “Noi volevamo garantire un minimo di libertà di pensiero, è la Consulta che ci ha remato contro”.
    Kim Jong-Gay

  7. FrancescoB

    Caro Luca fake. Ma non ti vergogni? Ma cresci!

    1. Luca

      Vorrei tanto crescere, FrancescoB, ma se guardo, solo i Simpson come faccio? Voi mi dovete aiutare!

I commenti sono chiusi.