
Quando il pregiudizio è “cristianofobo” non si scandalizza nessuno

Articolo tratto dal numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti) – Il giorno dei funerali del povero Luca Varani, ucciso perché ingaggiato ad un’orgia gay e forse resistente, la Stampa ha fatto due cose molto istruttive. Ha dedicato sacrosanta indignazione alla frase cretina del papà di uno degli assassini del ragazzo, il quale sostiene che la colpa è degli omosessuali e che il figlio no, non può essere frocio, anche se era lì e ha ammazzato Luca. Non si accusa così il mondo degli omosessuali, dice un sarcastico pezzo in prima pagina, anzi è proprio il pregiudizio macho anti-gay la causa del male. Nelle pagine culturali si indica la vera fonte del male, la causa perfetta dello schifo del mondo. Lo si fa risalendo al delitto del Circeo, che è l’antecedente perfetto di quello al quartiere Collatino di Roma. Il titolo è una sentenza: “La scuola cattolica cova il delitto del Circeo”.
Boris vorrebbe trovare qualcuno che accusasse di cristianofobia l’autore di un titolo così, ma non accadrà, è impossibile, sarebbe accusato di intolleranza, di voler occultare l’orrore della pedofilia ecclesiastica. Se qualcuno osasse invece titolare: “Il mondo gay cova il delitto del Collatino” sarebbe immediatamente impiccato pubblicamente per omofobia.
Sarebbe stato un titolo sbagliato: ogni delitto è individuale, esiste la libertà, la possibilità di dire di sì e di no al male, da ambienti omosessuali escono persone meravigliose e criminali infoiati sbucano dal seno di famiglie probe. Ma il rischio non esiste. Se per caso un redattore distratto o suicida l’avesse messo in pagina, non avrebbe passato neppure il primo filtro del caposervizio. Il redattore sarebbe stato spazzolato dal caporedattore, e denunciato come reazionario e razzista all’Ordine dei giornalisti dal Comitato di redazione. Si domanda allora Boris: perché invece si può tranquillamente leggere un titolo che inforca come una balla di paglia la scuola cattolica e la butta nel rogo?
Dov’è il popolo? E dove sono i laici?
Perché così va la cultura dominante, il suo codice non scritto ma rigorosamente in voga. La Stampa oggi è la punta elegante e borghese perbene del tridente editoriale Repubblica-Stampa-SecoloXIX, l’aggregato spaventoso dell’editoria italiana che unisce con sé altre decine di quotidiani locali, radio, siti internet eccetera. E la Chiesa non ha nessuna voglia di difendersi, non vuole apparire ipocrita, ed è comprensibile: tanti orrori sono accaduti nel silenzio e con la muta accettazione delle gerarchie. Ma mi chiedo perché il popolo cristiano, che è ormai minoranza ma esiste, non difende il volto di sua madre, la Chiesa, da questi sfregi ossessivi e gratuiti, una lapidazione senza tregua. E, visto che i cristiani non possono, non sta bene, perché non intervengono i laici, i non credenti, per svelare la truffa culturale e informativa?
Torno al titolo: “La scuola cattolica cova il delitto del Circeo”. Si noti il tempo del verbo: presente. La chioccia lavora ancora in mezzo a noi a produrre con pazienza mostri. Covare, incubare, scaldare, il beccuccio dei rapaci del Circeo (Ghira, Izzo e Guido) picchietta sul guscio, uscirono trent’anni fa per rapire, stuprare, assassinare dal collegio San Leone Magno. Attenti, la scuola cattolica c’è ancora… Tutto per segnalare il libro di Edoardo Albinati, che ha 1.300 pagine e un titolo di tre parole: La scuola cattolica. Un po’ come Lev Tolstoj, 1.300 pagine e un titolo di tre parole: Guerra e pace. Da tre parole, i due scrittori (entrambi grandi: Corriere della Sera scripsit) fanno scaturire il mondo intero. Per Tolstoj è la Russia dell’invasione napoleonica, per Albinati è l’Italia della scuola cattolica dove, non a caso, studiarono i massacratori del Circeo (e lo stesso romanziere).
I critici letterari hanno sentenziato a proposito di Albinati: «Non è un romanzo e non è un saggio. È un grande libro», più o meno come scriverebbero di Guerra e pace. Non è un saggio, non è un romanzo, e io non sono un critico letterario. Ma capisco di questo libro di Albinati, sicuramente grande e profondissimo, la grande operazione di marketing e di capacità di costruire un mondo fasullo per tirargli le pietre.
Sull’Espresso, anch’esso parte dell’impero culturale Rep-Sta-Sec, proponiamo questo titolo dedicato al delitto del Collatino: “Del delitto di Roma non ricorderemo nulla”. Sommario: “Così scorderemo presto i due amici che hanno massacrato un essere umano senza odiarlo”. L’Arcigay sottoscrive.
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21 commenti
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Vedo che il la lobby fascista gay /LGBT scatta subito al primo rigo di penna libera.
La gay cultura eguaglia ciò che è differente, perché omologa intollerabilmente ciò che è creaturalmente diverso. La libertà di essere omosessuali e di definirsi anche gay è diventata una minaccia culturale, una prepotente minaccia di marketing che ora è approdata ai poteri forti.
E’ diventata un’ideologia radicale che pretende di eguagliare ciò che è diverso e agisce in modo prepotente, minaccioso e totalitario, dipingendo le idee a loro opposte come “fanatiche e illegittime”, soffocando il dibattito, stabilendo arbitrariamente quali argomenti sono socialmente accettabili e quali no, criminalizzando di fatto il dissenso e delegittimando gli oppositori.
Creando anche nuove parole prive di senso come “omofobia” per etichettare il dissenso e togliergli la parola, una perversione autoritaria della liberale difesa dei diritti.
Massimo, condivido al 1000 % !
Sopra, la mia risposta a un altro esponente della gaystapo
Incredibile. Leggo, dall’articolo che recensisce il tomo in questione: “Del Fattaccio non manca di dare spiegazioni, Albinati: il clima di violenza (il leit-motiv dei film di Peckinpah); la fallita pedagogia dei preti cogli adolescenti rinchiusi in una scuola tutta maschile; la «rappresaglia» simbolica dei maschi sull’universo femminile; l’inversione del decoro borghese (quello per cui quegli spostati – gli altri ex compagni si riveleranno maniaci suicidi, nazimaoisti piromani, anarchici scoppiati col loro ordigno sul tetto del manicomio – tutte le sere «tornano a cena dai genitori»)”
Il titolo è “la scuola cattolica…”
Forse si sarebbe dovuto intitolare “il ’68 e la rivoluzione sessuale…”
Ma sappiamo tutti che non sarebbe mai stato pubblicato. Il ’68 e la rivoluzione sessuale non c’entrano mai niente…
La tua idea di scuola cattolica è da fumettone. Quanto si vede che non ne conosci una vera.
Dalle mie parti la scuola pubblica è peggio di quella cattolica , promuove tutti ed ha un livello di violenza indicibile. Questa non la vedi ha il collo che ti porta a guardare solo da un lato.
E non la vede neanche l’OCSE e i principali istituti di rilevamento i cui dati dimostrano che la scuola pubblica è sempre migliore dei diplomifici privati cattolici…
dalle tue parti, nei centri di recupero per tossico-dipendenti, non vedete la Verità perchè avete seri disturbi.. come il Povero Equino..
Asinaccio, l’ OCSE si occupa di rapporti di costi, non di istruzione. Non è un istituto di ricerca che conduce analisi didattiche o pedagogiche. Per l’OCSE tra un parametro cognitivo ed uno economico, si occupa di quest’ultimo. quest’ultimo. La verità non la vedi in un tubo di fognatura dive vivi.
Poi dato che ci sei , fammelo sapere quali sono i principali i”stituti di rilevamento”. Così non dai l’ impressione che non sparì fesserie a casaccio . Ti riferisci all’ importante rilevamento del Fatto Quotidiano? Quello importantissimo di Repubblica ? Oppure quello fondamentale del Corrierone ?
OCSE e Ministero in primis… e l’OCSE si occupa proprio di QUALITA’ dell’istruzione dimostrando che perfino sotto il profilo della disciplina la scuole pubbliche sono migliori… vatte a fà ‘na canna con il Povero Equino …
Ti ho spiegato cosa è l’OCSE e hai dimostrato che non l’hai capito. Il problema con la QUALITA’ lo hai tu perché le sinapsi ce l’hai bloccate ed intossicate.
non ci sono equini, solo Cavalieri, un suino non lo capisce.
Ripeto: quali scuole cattoliche conosci? Le classi miste sono realtà da 40 anni, tranne forsealle Faes.
Gliene basta una di scuola (Cosi come basta un pedofilo) per sputazzare piacere.
Continua a sputazzare, almeno mettiti il bavaglino perché fai senso. La classe dirigente che ci ha portato a questo sfascio esce dalle tue scuole, dalla cultura degli espropri popolari, del 18 politico, liberazioni varie e porcate simili.
Io un sacco, ne conosco, e le persone che ne sono uscite e ne escono hanno preparazione eccellente. Cosa c’entrano le classi miste con la scuola cattolica?
Lo sai che le scuole separate per sesso con la religione cattolica non c’entrano un accidente vero? E che le poche che mantengono questa divisione lo fanno per motivi didattici, non certo per preservare i fanciulli dalla peccaminosa promiscuità dei sessi (peccaminosa solo nella mente di chi cattolico non è)?
Chi ha causato il “Rogo di Primavalle”… l’uccisione di un ragazzo e ed un bambino di 8 anni? il “puzzo” non lo senti da dove viene? le “dritte” non le cerchi? Non ti interessano? Come mai gli “intellettuali” prendevano al difesa dei presunti assassini? Chi ha scritto le parole al Lollo ” Ti ho inserito nel Soccorso rosso militante. Riceverai denaro dai compagni, e lettere, così ti sentirai meno solo”? E tutto il seguito della vergognosa vicenda (con la fuga dell’assassino all’estero)?
Ahahah, underwater. Ci sono stata undici anni in una scuola cattolica, grazie a Dio.
Se tu sei stato in una scuola pessima, che fosse cattolica non c’entra proprio un tubo.
Non parlavo con Toni.
Eh già. In una ci ho passato anni della mia vita. Ho amici provenienti da altre quattro scuole diverse. Ma non so un cavolo, perchè ne parlo bene. Se sapessi davvero, come te, ne parlerei male, oh, se ne parlerei male…
Cattiva la chiesa, cattiva!
Dare da bere agli assetati, da mangiare agli affamati, vestire gli ignudi, soccorrere i malati, confortare gli afflitti, perdonare i peccatori, amare il prossimo…ma non si può tr**bare come ricci assatanati con chi si vuole quando si vuole come si vuole perchè sarebbe irrispettoso nei confronti di se stessi e degli altri!!!! Infami!!!! Io voglio godere e usare degli altri a mio piacimento!!!!!!
Ci sono dei commenti che sono stati cancellati…infatti adesso non si capisce con chi ce l’ho… sob 🙁
In più qualcuno deve avere contraffatto il mio.
Che anima buona, subisce e verifica la violenza una creatura civilissima come te. Compra i libri sui catttivoni “cattolici” lui che fa parte dei buoni . I buoni che non chiedono altro di vivere secondo prurito e che poca importa se nel mondo sgozzano a miglia di persone nel silenzio di tutti… perché lui è per i “diritti civili”, i soli che contano e che giustamente meritano attenzione.
Consiglialo a chi vuoi , tanto non aggiungi e togli niente dato che puoi condividere solo con i tuoi simili.
Certo non sei interessato ad un libro che inizia in questo modo : «Marco Prato era “uno di noi”. Nel senso che faceva la vita che molti gay facevano, al netto di certi eccessi: penso a quello della droga. La comunità Lgbt ha paura che si raccontino cose che tutti conoscono . Che si scoperchi il vaso di Pandora. Tutti sanno, ma è meglio non parlarne». ( Marco Pasqua – attivista omosessuale e giornalista presso Il Messaggero).