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L'ex presidente del Consiglio Romano Prodi (foto Ansa)
Sul Sussidiario Stefano Bressani scrive: «Romano Prodi non si è capacitato di come la sua (ex) icona Ursula von der Leyen non sia riuscita l’altro giorno a compattare la Ue "in armi": a cominciare da Emmanuel Macron e Olaf Scholz, mettendo nell’angolo l’Italia di Giorgia Meloni, non guerrafondaia e leale all’Alleanza atlantica. Prodi non aveva avuto invece esitazioni, nel 2019, a manipolare l’Europa e "Ursula" per ribaltare una sconfitta elettorale (quella del Pd) in Italia; la stessa in cui sono poi incorsi sia il presidente francese che il cancelliere tedesco. Ora la Ue sembra non bastare più per pilotare ribaltoni in singoli Paesi "che votano male": occorre ribaltare l’intera Europa, dove il bunker eurocratico fra Bruxelles e Strasburgo non tiene più».
Certi comportamenti isterici dell’ex presidente dell’Iri, del Consiglio dei ministri italiano e della Commissione europea, nascono dal fatto che la Von der Leyen non può più compo...
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