Poveri più poveri di prima (dopo l’11 settembre)

Di Rodolfo Casadei
29 Novembre 2001
Il prossimo che incontrate e vi dice che la globalizzazione fomenta la povertà, pestategli almeno un callo.

Il prossimo che incontrate e vi dice che la globalizzazione fomenta la povertà, pestategli almeno un callo. Perché dopo l’11 settembre è –purtroppo- diventata dimostrabile nella pratica l’affermazione contraria: sono i ritardi o gli indietreggiamenti del processo di globalizzazione economica che favoriscono la miseria. Il senso comune diffuso fra i no global esce a gambe all’aria dalle analisi degli effetti degli attentati terroristici di New York sull’economia e sulla qualità della vita a livello mondiale. Secondo la Banca mondiale, che propone dati lievemente diversi da quelli del Wto, quest’anno l’incremento degli scambi mondiali sarà appena dell’1 per cento, contro il più 13 per cento del 2000. La crescita del Prodotto interno lordo (Pil) mondiale, che nel 2000 era stata del 3,8 per cento e che quest’anno, secondo l’Onu, avrebbe dovuto essere del 2,4, non supererà, secondo le previsioni di Ocde e Banca mondiale, l’1,3 per cento. Quella del 2002, che doveva essere del 3 per cento, non supererà l’1,6. I ricchi subiranno un ridimensionamento maggiore di quello dei poveri: l’aumento del Pil dei paesi Ocde scenderà dal 3,3 per cento del 2000 allo 0,7 (nel secondo semestre del 2001 la crescita è stata addirittura negativa, per la prima volta negli ultimi vent’anni) mentre quello dei Paesi in via di sviluppo (Pvs) passerà dal 5,5 per cento al 2,9. Ma le conseguenze più gravi le patiranno proprio i paesi poveri. Alan Gelb e Ian Goldin, economisti della Banca Mondiale hanno calcolato l’impatto degli attentati di New York e Washington sull’economia dei paesi poveri (attraverso la caduta della domanda di materie prime, beni e servizi negli Usa) in una flessione dello 0,5-0,75 per cento del loro Pil. Tale flessione causerà 10 milioni di poveri in più all’anno se non seguirà presto una forte ripresa (la prima è attesa per il 2003, se non interverranno altre grandi tragedie) e dai 20 ai 40 mila decessi di bambini sotto i cinque anni in più (di questi, 10-20 mila solo nell’Africa nera). Al contrario, nei globalizzati anni Novanta i poveri con meno di 1 dollaro al giorno sono scesi da 1 miliardo e 276 milioni a 1 miliardo e 175 milioni, i decessi di bambini sotto i 5 anni da 11 a 10 milioni all’anno. Poi sono arrivati i no global e Bin Laden.

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