
Polonia, direttore di ospedale si rifiuta di fare un aborto: licenziato. «Ormai se non uccidi, vieni eliminato dagli incarichi manageriali»

Alla fine Bogdan Chazan (foto a fianco) è stato licenziato e dunque non ricoprirà più il ruolo di direttore dell’ospedale della Santa Famiglia a Varsavia. Il medico polacco era stato multato per essersi rifiutato di fare abortire una donna, ricorrendo all’obiezione di coscienza.
IL LICENZIAMENTO. Il sindaco di Varsavia Hanna Gronkiewicz-Waltz ha però deciso di licenziare il medico per non aver riferito la donna a un dottore disponibile a farla abortire. Secondo la legge, fornire il nome di un altro dottore è obbligatorio ma la norma è controversa ed è attualmente oggetto di un ricorso al Tribunale costituzionale da parte del Consiglio nazionale dei medici.
«OBIEZIONE DI COSCIENZA VIETATA». Secondo Chazan, il suo caso è emblematico di un nuovo clima in Polonia «dove non si può più esplicitamente fare obiezione di coscienza». Per il dottore «è una punizione dolorosa e ingiusta visto che sotto di me l’ospedale si è sviluppato e modernizzato, diventando uno tra i più popolari di Varsavia. Un ospedale in cui però io non voglio praticare aborti. Altrimenti al posto di Santa Famiglia, dovremmo chiamarlo Felix Dzerzhinsky (membro polacco della polizia segreta sovietica, ndr)».
«CHI NON UCCIDE VIENE ELIMINATO». Dopo il licenziamento, Chazan ha anche dichiarato: «la decisione di oggi è l’inizio di un attacco sferrato contro la coscienza dei dottori e delle persone che lavorano in posizioni manageriali nell’ambito della sanità. È una violazione della loro coscienza. Obbedire alle leggi della natura, soprattutto e prima di tutto a quella che proibisce di uccidere una persona, diventerà probabilmente una ragione per eliminare queste persone da incarichi manageriali».
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8 commenti
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Se il medico non voleva praticare l’aborto, ma per legge era tenuto a indirizzare la donna a un altro medico disponibile a eseguirlo, doveva farlo e ha violato la legge. Un medico ha certamente il diritto all’obiezione di coscienza, ma anche una donna ha il diritto di abortire se, per qualsiasi motivo, ha preso questa decisione. Se c’è una legge che regola l’aborto, questa legge dev’essere rispettata e la sua applicazione dev’essere comunque garantita.
Meglio Licenziati che assassini!
Non si preoccupino, il Signore renderà giustizia!
Piena e incondizionata solidarietà al medico perseguitato per aver fatto il medico, ossia per essersi preso cura della vita.
Non era obbligato a praticare l’aborto ma a rispettare la legge che gli impedisce di ostacolarlo COME MEDICO PUBBLICO PAGATO CON SOLDI PUBBLICI semplicemente dando un indirizzo.
Era già stato richiamato e multato (non si capiva dall’articolo precedente a lui dedicato) ed ora licenziato. Giusto.
E’ vero! Proprio come i soldati nazisti, pagati da soldi pubblici, non potevano esentarsi (per volgari questioni di coscienza) di compiere genocidi,,, (è la patria che lo comanda)!
Hai ragione, Michelangelo, mi hai fatto capire che ho scritto una solenne bestialità. Chiedo perdono a tutti per la mia perfidia e la mia insipienza. Ormai l’annebbiamento ideologico mi fa sragionare. Perdonatemi tutti. Solidarietà al medico ingiustamente licenziato.
Proprio perche è pagato con soldi pubblici DEVE tutelare la vita, ah Lucillo !
Nella Polonia, Protettorato fedele degli angloamericani, guai a chi tocca il Pensiero Unico!