Contenuto riservato agli abbonati
Come idea distopica, a dirla tutta, non è nemmeno originalissima. Una società dove il problema dell’invecchiamento della popolazione ha ormai assunto le dimensioni di un’autentica emergenza economica e viene risolto nel più drastico dei modi: “Plan 75”, appunto, un programma governativo di eliminazione di massa degli ultra 75enni travestito da grande e nobile campagna per l’eutanasia volontaria, con tanto di premio in gettoni d’oro per i fortunati partecipanti. In effetti è uno scenario già più volte immaginato da cinema e letteratura.
A rendere notevole questo Plan 75, se mai, è il fatto che venga dal Giappone come la sua regista Chie Hayakawa. E il punto non è che il film «riflette efficacemente la cultura di quel paese», come si sono affrettati a spiegare un po’ tutti i giornali dopo le prime proiezioni europee, ma proprio che questa opera così “giapponese” e così irreale finisca per giudicare un presente che in fondo è già il nostro, qui e ora.
«Sta già iniziando ad accad...
Contenuto a pagamento
Per continuare a leggere accedi o abbonati
Abbonamento full
€60 / anno
oppure
Abbonamento digitale
€40 / anno