
Pizzarotti ha un tesoretto di 16 milioni, ma nemmeno uno per il Quoziente Parma
La scadenza del 30 aprile, giorno d’approvazione del bilancio consultivo, si avvicina per il Comune di Parma e stando ai primi dati emersi nelle casse della città emiliana potrebbe pronosticarsi un avanzo di ben 16 milioni di euro. La notizia ha avuto una certa eco: stupisce scoprire un “tesoretto” così abbondante per una realtà che tanto ha dovuto tirare la cinghia negli ultimi mesi. Di quei soldi, però, già 15 milioni sarebbero destinati ad altri progetti, per cui a ballare sarebbe solo 1 milione, cui poi potrebbero aggiungersi altri soldi, in particolari legati al dividendo della società partecipata Iren, attestato a più di 3 milioni.
SOLO PROMESSE. Chi più cerca di farsi sentire adesso sono le famiglie, messe alle corde dall’aumento delle tasse ancor di più dai tagli del Quoziente Parma, strumento che puntava a garantire una maggiore equità fiscale a vantaggio dei nuclei numerosi. «È evidente che si sono palesati i fondi sufficienti per rivedere i durissimi interventi fatti sui Servizi Educativi a discapito delle famiglie con figli», fanno sapere dal Comitato Famiglie cittadino, gruppo sorto lo scorso gennaio proprio per difendere il Quoziente famigliare rimosso dall’amministrazione Pizzarotti. Si sono dimostrati sempre disponibili fin qui a colloquiare con l’amministrazione, e non intendono certo tirarsi indietro adesso: «Ci era stato promesso a più riprese, l’ultima nel corso di un incontro con alcuni Consiglieri Comunali di maggioranza, che saremmo stati consultati per trovare un’alternativa alla soppressione delle agevolazioni tariffarie sulla base delle risorse disponibili. Bene: siamo qui».
MA NON MANCAVANO I FONDI? La rimozione del Quoziente Parma è stata una delle mosse della giunta grillina di Federico Pizzarotti, talvolta giustificata con motivazioni economiche, altre con ragioni politiche, nonostante le garanzie offerte nelle loro Linee programmatiche. Tante famiglie si sono trovate così messe in difficoltà, e poco soddisfano le nuove misure che sono allo studio dell’amministrazione: «Sembrava fossero sul punto di dare sconti a chi avesse due o più figli nello stesso servizio educativo», spiega a tempi.it Fabrizio Pezzuto del Comitato Famiglie Parma: «Però casi come questo sono pochissimi. Il concetto che prima c’era dietro al Quoziente viene totalmente stravolto: si parla solo di sconti, non di veri strumenti di reale equità».
L’impressione di Pezzuto è che poco rimarrà per il settore educativo, con ulteriori difficoltà per le famiglie, tante sempre più sconsolate nel dover affrontare questi aumenti: «Ci è stato detto che mancavano fondi, ma che se fosse arrivato qualcosa, sarebbe servito per venire incontro alle famiglie indebolite dall’eliminazione del quoziente. Ma in questo momento così difficile per tanti, una coppia che ha figli fatica a pagare tanto adesso, e non le interessa fare calcoli su soldi che, in futuro, potranno essergli restituiti».
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