Meno studenti alle statali, meno soldi alle paritarie. La strana proposta del sindaco di Buccinasco

Di Daniele Ciacci
16 Novembre 2012
Proseguono le vicissitudini dell'asilo Don Stefano Bianchi. Il sindaco Majorano progetta una convenzione elastica che fa diminuire i fondi alla paritaria se non ci sono abbastanza iscritti in quella pubblica.

Proseguono le vicissitudini della scuola d’infanzia Don Stefano Bianchi, a Buccinasco. Istituto paritario, che ospita 300 bambini, aveva vissuto momenti di crisi lo scorso febbraio, quando il commissario straordinario Francesca Iacontini, per esigenze di bilancio, aveva deciso di annullare i contributi che il Comune versava alla scuola da ormai trent’anni. La convenzione – che garantiva l’afflusso di 570 mila euro nelle casse della scuola e permetteva ai genitori di pagare una retta uguale a quella della scuola statale – rischiava di essere annullata di punto in bianco. Tuttavia il Comune non sarebbe stato in grado di garantire un servizio alternativo valido, compromettendo non soltanto lo svolgimento dell’anno accademico, ma anche il futuro stesso dell’istituto.

LA NUOVA CONVENZIONE. Si era giunti a una soluzione, seppur temporanea, soltanto lo scorso aprile, quando il Comune ha erogato un contributo annuale pari a 36 mila euro più 500 per ogni alunno. Una cifra che, a conti fatti, comportava comunque un raddoppio della retta per i genitori delle paritarie (114 euro mensili anziché i 57 euro previsti all’inizio dell’anno). Un finale agrodolce, ma che comunque scongiurava esiti ben peggiori, tanto da spingere i genitori ad accoglierlo. A maggio, dopo la vittoria del Pd alle comunali, il neosindaco di Giambattista Majorano ha dovuto, tra le sue prime iniziative, riconsiderare la convenzione comunale con la scuola.

PECCATO DI PARZIALITA’. Un primo lavoro preparatorio, tuttavia, pare già mancare di equità. Tempi.it ha potuto consultare il Lavoro preparatorio per la nuova convenzione, firmato dal primo cittadino, nel quale si legge: «L’attuale momento economico e finanziario, impone all’Amministrazione Comunale di considerare, più che nel passato, i principi di equità sociale e di condivisione collettiva delle scelte compiute da chi governa». In base a tale “equità”, e nell’auspicio che le «le materne statali (raggiungano, ndr) la massima ricettività», il sindaco ha deciso di tenere nelle casse comunali una parte consistente dei soldi per le paritarie.

I CONTI NON TORNANO. La nuova proposta di convenzione suona così: «L’entità del contributo ammonterà complessivamente a 470.960 euro, pari ad un valore pro-capite di 1.682 euro», ovvero la stessa cifra strappata al commissario Iacontini dopo lunghe richieste. Ma, postilla il sindaco, «per quanto riguarda l’eccedenza dell’offerta di posti alunno nelle scuole statali, volendo rispettare la libertà di scelta di iscrizione delle famiglie, si prevede una riduzione del 50 per cento del contributo variabile previsto nella nuova convenzione per la differenza tra numero potenziale e iscritti reali alle statali, con base anno scolastico 2012/2013 pari a n. 90».

CIAO CIAO EQUITA’. Traducendo il burocratese, il risultato è pressappoco questo: la scuola statale ha una capienza di 572 posti, a fronte dei 300 messi a disposizione dall’istituto parificato. Per ogni posto vacante nella scuola statale, si avrà una riduzione del 50 per cento sui 1.682 euro di fondi che il Comune stanzia per ogni alunno della scuola paritaria. Per l’anno corrente, quindi, più di 75 mila euro rimarranno nelle casse comunali, circa il 16 per cento dell’entità della convenzione. A pagare la politica della riduzione della spesa saranno soltanto i genitori dei bambini che frequentano la scuola paritaria.

@danieleciacci

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1 commento

  1. Alessandro

    Una delle proposte più bizzarre (per non dire altro) che si sono mai viste. E per fortuna che nell’attuale maggioranza ci sono anche dei cattolici (compreso il sindaco).

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