
Lettere al direttore
Più calci, meno calcio e tanti balli per tutti (con baci a Norcia e alla scuola con la Q)
L’articolo di Marina Corradi sul numero 35 di Tempi mi ha veramente angosciato. Che si possa rischiare di perdere colei che tutte le settimane ci abbraccia col calore dei suoi scritti è cosa che non sta né in cielo né in terra. Se mi comunica la taglia della Sig.ra Corradi mi impegno a inviarle al più presto un giubbetto salvagente affinché in mare non le accada più niente di così pericoloso.
[Carlo Gargaglia via email]
Molte grazie, gentile signor Gargaglia. Non sta bene indicare in pubblico la taglia di una signora e, senza il suo consenso, neppure in privato. Attenderemo dunque un parere al riguardo dalla irrinunciabile Marina. Naturalmente mi associo alla sua preoccupazione e, nel caso, al suo regalo salvavita. Naturalmente immagino che Marina ci sarà tanto grata quanto si terrà lontana dai nostri pensieri (ha già i suoi e sono bastanti). Mi lasci però aggiungere questo: Marina Corradi non è soltanto il calore avvolgente che emana dai suoi scritti, è (almeno per me) una delle più sensibili, capaci, profonde ed eleganti scrittrici sopravviventi. La sua delicatezza umana e stilistica è un’arma di persuasione e seduzione intellettuale di massa. Se solo esistessero ancora le masse. E mi fermo qui ma potrei continuare.
Se mi permette un suggerimento, ci vorrebbe almeno un inserto speciale per onorare la memoria del cardinale Carlo Caffarra, strenuo difensore della famiglia e del matrimonio, vescovo che riscuoteva la fiducia di san Giovani Paolo II sui temi del matrimonio e della famiglia.
[Alessandro Pacini via email]
Come avrà visto, gentile signor Pacini, stiamo già facendo del nostro meglio per accontentarla.
“Squola”? Rileggere prima di pubblicare!!!
[Antonio D’Alessandro via email]
Pubbliqare qosa, squsi? [copyright Lele Boffi. Genio]
Alberto non va bene a scuola. Proviene da un anno orribile in cui è stato promosso solo in virtù del famoso calcio in culo. Ha molti interessi extrascolastici che confliggono con una serena assimilazione dei contenuti. Balla latinoamericano nonostante la mole che si addice più a un lottatore di sumo. Tra una tournée e l’altra, tra una balera e un corso di specializzazione, ascolta distrattamente, come la maggior parte dei suoi coetanei, qualche lezione di religione.
A novembre il professore fa vedere Quaerere Deum, lungometraggio sulla vita dei monaci benedettini di Norcia prima che il terremoto sconvolgesse il loro convento. A Natale il prof si reca dai monaci portando un’offerta, scatta delle foto e le farà vedere in classe. Alla ripresa dell’anno scolastico, mentre finisce una lezione, Alberto lascia sfilare via gli amici e si ferma in aula: «Professo’, voglio fare qualcosa per Norcia anch’io!». «Lascia perdere, Alberto. Pensa a studiare, ché non hai bisogno di distrazioni tu…», l’ovvia risposta del prof, che tuttavia aggiunge: «Ma dài, fammi sapere».
Inizia per Alberto il periodo di alternanza scuola lavoro mentre si va delineando il suo progetto: “Ballando per Norcia” si chiamerà l’evento e porterà in un’epica serata 500 persone sotto il tendone del Caraibi di Sottomarina di Chioggia a ballare per tutta la notte, rigorosamente latinoamericano. Lo spettacolo verrà presentato da Alberto che s’è fatto aiutare dal prof solo per dire più efficacemente ciò che ha nel cuore: che la bellezza vince, che la danza può aiutare proprio a partire da quel punto che sa il senso della ricostruzione. L’evento è una bomba e procura un significativo utile, tutte le scuole di ballo si prestano gratuitamente.
Qualche settimana più tardi, Alberto è in viaggio con il suo professore, la missione sarà riconosciuta dalla scuola ed entrerà nelle ore di alternanza. Alberto porta con sé una bisaccia che non lascia mai: dentro, assieme ad alcuni generi di primo conforto, reca una somma che non ha mai avuto tra le mani in tutta la sua vita e che consegnerà in quelle di Martino, l’economo del monastero di San Benedetto di Norcia.
[Piergiorgio Bighin Chioggia]
Più calci, meno calcio e tanti balli per tutti. Perfino a costo di dover immaginare la scena straziante di un lottatore di sumo che danza latinoamericano (scherzo!). Chapeau. E un bacio senza fine alla splendidissima Norcia.
Ma un pensierino del direttore sugli stupratori di Rimini?
[La cattiva coscienza secolarizzata via etere]
Avete visto le foto del presunto capobranco congolese? Abbigliamento fighetto, pose da sradicato: non è solo un migrante, è già figlio del peggior occidente.
Foto Ansa
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