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I guai della “pensionatocrazia”

Di Caterina Giojelli
14 Luglio 2024
Il caso di Sun City, Texas, dove i baby boomer trainano l’economia, e il peso dell’elettorato “anziano” dagli States all’Italia che rimette al centro l'emergenza natalità. «Il voto fiduciario renderebbe più appetibile la promozione di politiche per famiglie e giovani»

«Non siamo ancora morti!». Georgetown, in Texas, è la città in più rapida crescita negli Stati Uniti. Merito soprattutto dei baby boomer, spiega il Wall Street Journal, reduce da un reportage da quell’enorme comunità di pensionati chiamata Sun City Texas. A migliaia, dopo una carriera nel mondo degli affari, nel governo o nell’esercito, si sono trasferiti nelle sue villette monofamiliari raggruppate attorno a piscine, centri fitness e campi da pickleball. Case riservate principalmente ad acquirenti di oltre 55 anni. L’età media dei partecipanti al ballo annuale del Martedì Grasso è di 73 anni. «Non siamo ancora morti», spiegano al Wsj.
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Il sindaco 47enne di Georgetown Josh Schroeder non poteva chiedere di più. Il bilancio è in attivo e i fondi per le emergenze colmi. A trainare l’economia non sono giovani, lavoratori o famiglie ma i 17 mila anziani (su 96 mila residenti della città) che vivono ...

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