Pero, azienda chiusa durante le ferie: gli operai ottengono un nuovo incontro al ministero

Di Chiara Rizzo
04 Settembre 2013
La Hydronic Lift aveva chiuso uno stabilimento all'improvviso. I 19 dipendenti: «I bilanci erano in attivo. Ora chiediamo di essere ricollocati in altre aziende del gruppo»
Il presidio degli operai davanti alla Hydronic Lift

Dopo una settimana di presidio della loro vecchia azienda, gli operai della Hydronic Lift di Pero (lo stabilimento che durante le ferie estive ha chiuso all’improvviso i battenti) hanno ottenuto una piccola “vittoria”. Ieri mattina i rappresentanti degli operai e l’azienda si sono incontrati a Roma, al ministero per il Lavoro: la posizione della Hydronic è ancora di chiusura, i 19 operai insistono per ottenere almeno un ricollocamento in altre aziende appartenenti agli amministratori di Hydronic, il ministero ha lasciato uno spiraglio di apertura verso quest’ultima soluzione, e ha deciso di fissare un nuovo appuntamento tra le parti il 18 settembre, mentre un altro nuovo incontro tra azienda e operai si terrà lunedì 9, all’Unione industriali di Saronno. «Noi continuiamo il presidio» racconta intanto a tempi.it Daniele Fiore, 44 anni, operaio e delegato Fiom Cgil per la Hydronic Lift, proprio davanti allo stabilimento di Pero.

Si è capito perché l’azienda ha chiuso?
No, e a noi operai resta il dubbio che sia solo una questione di maggiore profitto. Il bilancio netto dell’azienda, a quanto ci risulta, nel 2012 è stato chiuso con quasi 4 milioni di euro di utili, e tutti sappiamo che le commesse ci sono e il lavoro non manca affatto. Semmai c’è sempre stata necessità di fare nuove assunzioni, ma l’azienda non aveva mai voluto perché trovava più conveniente lavorare con terzisti, cioè con artigiani “esterni” all’azienda presi per singole commissioni. Pensiamo che adesso continueranno usando solo questa formula.

Cosa vi siete detti durante l’incontro di ieri a Roma?
In questo incontro avremmo voluto trovare la soluzione del ricollocamento per 15 operai, dato che 4 di noi avrebbero i requisiti per il prepensionamento. La Hydronic lift ha partecipazioni in varie aziende lombarde, dove potrebbe dare lavoro ai suoi vecchi operai e ci sono stati altri casi in cui gli stessi azionisti della Hydronic Lift hanno trovato un accordo del genere con i dipendenti. Ieri ci hanno detto che non vogliono darci alcuna garanzia scritta sul ricollocamento, visto l’andamento del mercato. Quando noi chiediamo conto dei bilanci in attivo, replicano semplicemente che non possono rispondere in modo competitivo al mercato se mantengono aperto lo stabilimento di Pero. Non capiamo e onestamente troviamo vigliacco chiudere l’azienda durante le vacanze, e poi non accettare di aprirla. Noi operai abbiamo aperto al dialogo, con la proposta del ricollocamento e loro? Il prossimo incontro si terrà il 9 all’associazione industriale di Saronno, lì speriamo che ci propongano qualcosa di più serio.

Continuerete il presidio?
Sì, per impedire che i macchinari necessari all’attività, che si trovano ancora nello stabilimento di Pero, siano trasferiti altrove. Il presidio va avanti tutti i giorni, anche il sabato e la domenica, e copre tutte le ventiquattro ore. Ci siamo divisi in turni, continueremo così.

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