Perché la Libia non blocca i barconi dei profughi? Perché per controllare le coste ha solo «gommoni e due pescherecci»

Di Leone Grotti
19 Dicembre 2013
Un ufficiale della Guardia costiera rivela: «I trafficanti sparano, noi non abbiamo giubbotti antiproiettile né radar né elicotteri né navi, ma solo gommoni che servono per fare rafting. Come li contrastiamo?»

Non è difficile capire perché le autorità libiche non riescano a impedire che i trafficanti di esseri umani riempiano i loro barconi di profughi e disperati, che poi rischiano di affondare al largo delle coste italiane o maltesi portando a tragedie come quella di Lampedusa del 3 ottobre. Almeno stando all’equipaggiamento di cui dispone la Guardia costiera del paese “liberato” dalla cosiddetta Primavera araba e descritto in un’intervista da uno dei suoi ufficiali, Ashraf Al Badri.

«ABBIAMO SOLO GOMMONI». Parlando al The Daily Star, Al Badri afferma: «Non abbiamo né un radar né un singolo elicottero. Gli ufficiali escono in mare a controllare le coste senza attrezzatura su gommoni che in altri paesi servono a fare rafting». «I trafficanti – continua – hanno invece armi ed equipaggiamenti e se ti vedono sparano. Noi non disponiamo di giubbotti antiproiettile o occhiali per la visione notturna, come li contrastiamo?».

FLOTTA DISTRUTTA DALLA NATO. Eppure Muammar Gheddafi una flotta ce l’aveva per controllare gli oltre duemila chilometri di coste libiche. Peccato che la maggior parte delle navi sia stata distrutta «dalle bombe della Nato durante la guerra» e le poche rimaste siano inutilizzabili a causa dell’incuria seguita ai combattimenti. In tutto a Tripoli la Guardia costiera dispone di un gommone, mentre a Khoms hanno due barche da pesca e un altro gommone.
«Dobbiamo usare i pescherecci per controllare le coste. A volte ci facciamo prestare dei rimorchiatori dal ministero del Petrolio», afferma Masud Abdul-Samed, capo delle operazioni del porto di Tripoli. Non c’è da stupirsi, quindi, se non riescono a bloccare i barconi: «Non riusciamo a controllare le coste», è l’ammissione.

LIBIA ALLO SBANDO. La Libia dovrebbe dotarsi di un nuovo equipaggiamento per la Guardia costiera, addestrare nuovi ufficiali e comprare nuove navi, magari con l’appoggio dei paesi dell’Unione Europea. Ma il paese è piombata da tempo in un caos incontrollabile, dove lo Stato ha la forza per farsi valere e il governo è succube delle tante milizie armate, eredità della rivoluzione contro Gheddafi, che fanno il bello e il cattivo tempo.

@LeoneGrotti

Articoli correlati

2 commenti

  1. beppe

    immagino che berlusconi abbia ”accettato di buon grado” di far fuori gheddafi. e napolitano abbia consultato l’ancora vivo e vegeto scalfaro sull’articolo 11. siamo stati usati come marionette, e sono sicuro che berlusconi abbia dei rimorsi, invece napolitano no ( abituato da lunga consuetudine ad obbedir tacendo).

    1. francesco taddei

      beppe l’italia in politica estera non esiste. ti ricordo che noi la guerra l’abbiamo persa e chi comanda il mondo sono i vincitori più la cina. non abbiamo la forza della germania ma in compenso le basi militari di altri eserciti. per evitare poi questa invasione occorre ascoltare le parole di alfredo mantovano del 5 ottobre 2013 su questa testata

I commenti sono chiusi.