Perché il panico da coronavirus ha colpito anche i risparmiatori prudenti

Di Francesco Megna
26 Marzo 2020
Così i fondi che puntano su rendimenti "sicuri" si sono fatti contagiare dalla paura per le conseguenze del virus. Ma è l'ora del buon senso
Operatori di Borsa osservano il calo dei mercati a seguito dell'emergenza coronavirus

Stiamo vivendo settimane che sicuramente rimarranno nella storia e verranno ricordate a lungo. Ricorderemo il momentaneo cambiamento delle nostre abitudini di vita, così come ricorderemo il timore e lo sbigottimento davanti alla necessità di affrontare scenari incerti e potenzialmente negativi. Ricorderemo anche quanto sta accadendo sui mercati finanziari e sui nostri risparmi contagiati dalla paura che si propaga in tutti i campi.

Ora, se questi cali dei mercati azionari sicuramente penalizzano il risparmio, è anche vero che i risparmiatori italiani sono mediamente prudenti e poco propensi all’investimento azionario. Quello che al momento impatta sul risparmio è il fatto che in questa fase di fuga dal rischio il panico si è esteso anche alle obbligazioni dei paesi emergenti e alle obbligazioni ad alto rendimento, ossia alle uniche classi di obbligazioni che sono state inserite ed utilizzate nei portafogli e nei fondi per avere soluzioni ancora in grado di offrire rendimento.

IL MOTIVO DELLE PERDITE

È successo così che fondi “prudenti” abbiano perso parecchio in quanto hanno in portafoglio anche queste obbligazioni che hanno registrato cali a due cifre; offrono rendimenti positivi, eppure il mercato in questo momento di panico le ha vendute, con una domanda limitata che ha portato a un deciso calo delle quotazioni.

DOVE SONO FINITI I SOLDI

Ma i soldi dove sono stati investiti? Sono finiti sulle obbligazioni prudenti con rendimenti scesi sotto l’1 per cento. Oppure sono rimasti in liquidità. La paura è una cattiva consigliera anche nella gestione del risparmio. In preda alla paura i risparmiatori rischiano di diventare vittime delle loro emozioni, vendendo e consolidando delle perdite che nel tempo potrebbero essere riassorbite con il ritorno alla normalità. È la storia ad insegnarci che vendendo in preda alla paura si distrugge ricchezza. 

BUON SENSO E OPPORTUNITÀ

È l’ora del buon senso, in attesa che anche i mercati finanziari ritornino alla razionalità, riportando i valori in un contesto di normalità. Occorre farsi assistere dal proprio consulente finanziario, che in questi momenti riveste un ruolo primario, e condividere la situazione valutando se con l’orizzonte temporale adeguato possono esserci delle opportunità da cogliere.

Francesco Megna, autore di questo articolo, è commerciale settore banking

Foto Ansa

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