«Per sgonfiare la stella nascente di Beppe Grillo bisogna parlare del suo programma»

Di Leone Grotti
10 Maggio 2012
Intervista alla giornalista Ritanna Armeni: «Il Movimento 5 Stelle bisogna giudicarlo sulla base della politica. E vedrete che Grillo finirà come Emma Bonino».

«Demonizzando Beppe Grillo gli si fa solo un favore. Lui un programma ce l’ha, è scritto sul suo blog». La giornalista Ritanna Armeni è convinta che sia inutile, anzi dannoso, far finta che i grillini non esistano e continuare con il ritornello dell’antipolitica. «Se si parlasse delle sue proposte – dichiara a tempi.it – si scoprirebbe che si può giudicare il Movimento 5 Stelle sulla base della politica e così sgonfiarlo».

Come si fa a trattare Beppe Grillo come tutti gli altri politici?
Basta cliccare sul suo blog e leggere le proposte che fa. Se non si vanno a vedere le carte, continuerà a guadagnare voti, se le si guardassero invece si scoprierebbe che molte sono uguali a quelle di altri partiti e il fenomeno si ridimensionerebbe. Ma finché rimangono nascoste, Grillo diventa il punto di coagulo della sofferenza italiana e acquista forza.

Bisogna ammettere Grillo nel dibattito politico?
Certo, anzi, lui si è già inserito: fa comizi, si candida alle elezioni, le vince. Ma ripeto: bisogna guardare le sue proposte e giudicare quelle giuste e quelle sbagliate. In questo modo si toglierebbe l’aura dell’antipolitica che lo rende elettoralmente una stella nascente.

Quindi il capo dello Stato Napolitano sbaglia a dire che non c’è nessun boom?
Secondo me bisogna giudicarlo nel tempo, perché io mi ricordo il boom di Emma Bonino tanti anni fa. Prese l’8 per cento. E poi? Poi c’è la resa dei conti e i rapporti con i cittadini.

Come si fa a discutere il suo programma se non fa interviste. Perché non vuole partecipare ai talk show?
Da una parte Grillo sa che non deve entrare nel merito delle proposte, ma più che altro sa che per alimentare quest’aura di antipolitica deve evitare i talk show. La gente infatti identifica la politica proprio con i talk show. Lui invece si mostra diverso e non ci va. Ma anche se non ci va, bisogna sfidarlo sui contenuti perché Grillo prolifera finché si appropria dei vuoti lasciati dalla politica.

Facciamo un esempio?
Per il comico genovese tutti i partiti devono sparire. Bene, allora come si organizza la vita democratica della società? Con lui che urla? Non bisogna ridere, bisogna porre questo tema pubblicamente. Più la nebulosa in cui lui è rinchiuso rimane intatta e più si autoalimenta e la sua fama cresce.

Molti pensano: non importa quali sono le proposte dei grillini, basta che non rubino. La politica è solo questo?
No, ma è chiaro che siamo arrivati a questa situazione per lo stato misero dei partiti: da una parte il governo Monti li ha delegittimati, estromettendoli dalla politica, dall’altra i partiti ce ne hanno messo del loro con tutti gli scandali che sono usciti. Tutto questo ha reso questo paese sofferente e insofferente.

Un’insofferenza che ha portato il Movimento 5 Stelle alla guida del Comune di Sarego.
Molti di quelli che votavano Pdl e Lega hanno virato su Grillo, che ha conquistato anche tanti voti del Pd. Del resto, la maggior parte del suo programma è affine a quello della sinistra. Tanto che ora il Pd si è anche messo ad attaccare Grillo, ma non i grillini. Una tattica che, francamente, fa un po’ ridere. Ripeto: sarebbe meglio leggere il suo programma.

@LeoneGrotti

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