
Per salvare le commesse di Finmeccanica in India si muove Monti? No, Cameron
Chi ci pensa alle aziende italiane e in particolare alla martoriata Finmeccanica che ha praticamente perso una commessa indiana da mezzo miliardo di euro? La risposta va cercata al di fuori dei confini italiani e bisogna andare all’indirizzo 10th Downing street, London dove ha la sua abitazione il primo ministro britannico David Cameron.
Il premier di sua maestà è volato a New Delhi a seguito della visita in India del presidente francese François Hollande lo scorso fine settimana che ha fruttato al governo d’oltralpe business per 4 miliardi di euro e la commessa dei 12 elicotteri di Agusta Westland.
GLI INTERESSI COMUNI. Italia e Inghilterra hanno interessi comuni in questo campo perché la controllata di Finmeccanica ha la propria sede in territorio anglosassone a seguito della fusione che avvenne tra la Augusta e la Gkn-Westland. Quest’ultima dopo cinque anni decise di cedere le propria partecipazione a Finmeccanica che ne divenne l’unica proprietaria.
Altro elemento di interesse che ha mosso Cameron riguarda il sito produttivo di Yeovil dove sono prodotti gli elicotteri oggetto della commessa indiana.
«AgustaWestland è una società eccellente con personale preparato e che produce elicotteri d’avanguardia» ha chiosato il premier inglese, che sulle presunte tangenti si è limitato a dire che «quanto è accaduto riguarda per il momento le autorità italiane e indiane».
IN ITALIA IL GOVERNO TACE. Nello stesso tempo è atterrato a Roma un funzionario del ministero della Difesa indiano per raccogliere le documentazioni raccolte dalla Procura e incontrare i magistrati di Busto Arsizio che hanno richiesto l’arresto dell’amministratore delegato Giuseppe Orsi.
Da parte del Governo italiano non sono ancora giunte notizie su provvedimenti per cercare di sanare la situazione a favore dell’azienda varesina.
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!